john elkann juventus

PALLONE AVVELENATO PER JOHN ELKANN – IL “GIORNALE” LA SPARA: EXOR, LA HOLDING DELLA FAMIGLIA AGNELLI-ELKANN, HA DECISO DI VENDERE LA JUVENTUS – IL BUCO NEI CONTI DEL CLUB, CON PERDITE PER 240 MILIONI, RICAVI INFERIORI AI 600 MILIONI, DEBITI SUPERIORI A UN VALORE IN BORSA DI 800 MILIONI, PESA IN MODO INSOSTENIBILE SULLE CASSE DI FAMIGLIA – LA SMENTITA DI EXOR, CHE DETIENE IL 63,8% DEL CAPITALE DELLA JUVE: “IPOTESI DI CESSIONE SONO DESTITUITE DI OGNI FONDAMENTO”

EXOR, DESTITUITE DI FONDAMENTO LE VOCI SU CESSIONE JUVE

john elkann exor

(ANSA) - "Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento". Lo precisa un portavoce di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la società bianconera.

 

EXOR, DESTITUITE DI FONDAMENTO LE VOCI SU CESSIONE JUVE (2)

(ANSA) - Nell'articolo, pubblicato in prima pagine sul Giornale, in edicola oggi, si parla "di grandi manovre per preparare l'addio al club". Si mette in evidenza che la condizione contabile della Juventus con perdite per 240 milioni, ricavi inferiori ai 600 milioni, debiti superiori a un valore in borsa di 800 milioni, pesa in modo non più sostenibile per Exor.

 

Per questo si tratta, scrive Il Giornale, di "un asset da riequilibrare, ripulire e mettere sul mercato". Impresa definita "non facile, ma non più impossibile". Exor detiene il 63,8% del capitale della Juventus. La società un valore di poco meno di 800 milioni di euro. 

 

3 – AGNELLI, TRAMONTO SU TORINO. IN VENDITA ANCHE LA JUVENTUS

Estratto dell'articolo di Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini per “il Gironale”

 

john elkann andrea agnelli

Dove sono finiti gli Agnelli? Dov'è finita Torino? Chiusura di un'epoca? Tramonto di una dinastia? La narrazione superficiale riferisce di una realtà smarrita, se non del tutto esaurita con la scomparsa di Gianni, Umberto e Susanna Agnelli, punti di riferimento di un'araldica secolare che vede oggi nuovi interpreti ma, in verità, solo uno saldamente alla guida, John Elkann, diverso da chi lo ha preceduto, distante se non opposto al nonno che ha rappresentato, per anni, il punto di riferimento del principale gruppo industriale italiano e di un modo glamour di essere e di vivere, un vero e irripetibile ambasciatore italiano. […]

 

juve samp andrea agnelli con deniz john elkann lavinia borromeo

Gli ultimi episodi di cronaca spiazzano il romanzo torinese: vicende di respiro condominiale, la questione dei quadri d'autore, Picasso, Monet, Bacon, De Chirico, Balthus misteriosamente sottratti all'eredità, secondo la denuncia di Margherita de Pahlen, figlia dell'Avvocato Gianni, l'azione dei detective incaricati di ritrovare le tele, il vano sopralluogo della Procura di Milano e dei magistrati svizzeri nel deposito di Chiasso che avrebbe dovuto conservare le preziose opere, trovando invece i locali vuoti, la ormai storica causa della stessa Margherita contro i figli John, Lapo e Ginevra sugli accordi del 2004 sul patrimonio di famiglia.

 

E ancora, il malinconico epilogo della presidenza di Andrea Agnelli alla Juventus e il crollo contabile del club con la relativa fase giudiziaria, il bizzarro articolo scritto da Alain Elkann e pubblicato sulle pagine di Repubblica, uno dei fogli del gruppo Gedi di proprietà del figlio John, la vendita degli uffici direzionali del Lingotto che furono di Gianni e poi di Umberto, compongono un collage scolorito e lanciano coriandoli bagnati di una belle époque che non esiste più.

 

john elkann coi tifosi juventini

Un'epoca che si è trasformata vent'anni fa, quando la Fiat si trovò sull'orlo dell'abisso, i conti prossimi al fallimento, prima della svolta e della scossa imprenditoriale realizzate da Umberto Agnelli e soprattutto dall'uomo da lui indicato, Sergio Marchionne. Furono quelli i giorni dello smarrimento di alcuni, Margherita fra questi, terrorizzati se non convinti che l'azienda sarebbe finanziariamente crollata, destinata allo stesso epilogo della Parmalat.

 

Fermento che suggerì alla figlia dell'Avvocato di uscire dal gruppo, cedendo le sue azioni e ricevendo il dovuto, due miliardi e mezzo di euro oltre a vari immobili, per scoprire, negli anni successivi, che il valore delle azioni vendute si era moltiplicato più volte. Da qui il tentativo di ribellarsi al presunto sopruso, un complotto ordito dai figli e dalla madre, poi defunta.

 

[…]

 

john elkann al festival dell economia di torino 1

C'è stata, poi, la Juventus. Che non è soltanto una squadra di calcio, è il distintivo sportivo degli Agnelli, anche questo passato da bilanci passivi a conti attivi e progetti forti, nella fase imprenditoriale disegnata e rilanciata da Umberto e dalla sua squadra di professionisti, Antonio Giraudo fra questi, per essere trasferita, traumaticamente, dopo lo scandalo del 2006, definito impropriamente «Calciopoli», all'unico membro tifoso e disponibile: Andrea Agnelli, capace di grandiosi risultati calcistici - nove scudetti consecutivi rappresentano un unicum difficilmente ripetibile - ma, al tempo stesso, attore di una lenta e inesorabile caduta nelle sabbie mobili di bilanci drammatici, nonostante ricapitalizzazioni per 500 milioni da parte di Exor, la holding olandese cui fa capo, diciotto consigli di amministrazione convocati in un solo anno, la vergogna per le vicende giudiziarie, per arrivare all'acida definizione interna di «società fuori controllo» con l'ipotesi, sempre più verosimile, di una vendita del club la cui condizione contabile - perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni - pesa in modo non sostenibile su Exor.

 

carlos tavares john elkann

Che, per l'appunto, non vuole più addossarsi l'impegno di sovvenzionare il club-idrovora. Un asset da riequilibrare, ripulire e mettere sul mercato per un valore base di non meno di un miliardo e mezzo, impresa non facile ma non più impossibile, a chiudere un secolo di storia gloriosa e infine sventurata. Nel frattempo anche Andrea ha trasferito armi e bagagli in quel di Amsterdam.

 

C'è poi il fronte editoriale, un settore che faceva parte degli interessi adolescenziali di John Elkann e che poi si è realizzato in modi e investimenti bizzarri. Sicché, a fianco della Stampa, il quotidiano di famiglia, storicamente filogovernativo, che ha via via assunto posizioni oltranziste inimmaginabili solo tre o quattro anni fa, è arrivata Repubblica, una sorta di capriccio snob o forse un gioco strategico per portare a casa il consenso quotidiano di quella parte, che però produce risultati, politici e contabili, non proprio lusinghieri: ma il prodotto è tale e non si può cambiare, dicono gli ambienti torinesi, che però possono esibire l'Economist come foglio di censo internazionale. E, a proposito di risultati, se la Ferrari scuderia è evidentemente fuori giri, da qualche tempo l'azienda stravince nei gran premi finanziari con un valore di Borsa che ormai supera i 50 miliardi, a fronte di ricavi per 5,1 miliardi.

 

JOHN ELKANN

Torino non è più al centro dell'interesse degli Agnelli, quella che era la Fabbrica Italiana Automobili Torino si è trasformata in una società di investimento con sede olandese e diverse partecipazioni anche in società del lusso (Louboutin) e medicali (Mérieux, Lifenet, Healthcare), un respiro nuovo che ha portato Exor a una solidità certa, oltre 41 miliardi di ricavi aggregati con un utile di 4,2 miliardi e un valore di Borsa pari a 20 miliardi.

 

Il paragone o il ritorno nostalgico ai tempi di Fiat padrona del mercato dell'auto, ai fotogrammi dell'Avvocato che sorvola la città dal suo elicottero, al suo glamour da dolce vita, al prestigio della casa madre, sono argomenti da museo: oggi il carisma non fa business e conduce, invece, al tracollo. Tramonta anche il tempo delle celebrazioni idolatriche dei membri della dinastia, i soli numeri che contano sono quelli che si trovano nella casella in basso a destra dei bilanci.

john lapo elkann

 

Se la realtà si è trasformata, il futuro è ancora da scrivere e passerà da ulteriori cambiamenti, forse anche clamorosi. «Quel che val bene per la Fiat, val bene per l'Italia», il motto di Vittorio Valletta sembra lontano un millennio.

andrea agnelli con john elkannandrea agnelli con john elkannandrea agnelli con john elkannjohn elkann foto mezzelani gmt 149umberto agnelli john elkann foto mezzelani gmt 195john elkann e andrea agnelli 1AGNELLI JOHN ELKANN

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...