corrado passera

PASSERA HA ARCHIVIATO LA POLITICA E SI FA LA SUA BANCA: ''IN ITALIA CI SONO 1.400 MILIARDI DI DEPOSITI NON REMUNERATI: LA GENTE PAGA PER TENERE IL DENARO IN BANCA. UN'ASSURDITÀ - AMAZON E FACEBOOK DIVENTANO COLOSSI FINANZIARI? PER LORO SEMBRANO NON VALERE LE REGOLE ANTITRUST - LE CRIPTOVALUTE SE VA BENE SONO UN IMBROGLIO, SE VA MALE UN REGALO ALLA CRIMINALITÀ INTERNAZIONALE''

Francesco Spini per “la Stampa

 

CORRADO PASSERA ILLIMITY

«Con Illimity cogliamo un' occasione di grandissimo potenziale in un settore in profondo cambiamento come quello del credito: abbiamo creato qualcosa che non c' era». L' ad Corrado Passera avvia la banca diretta che - accanto a finanziamenti alle Pmi e gestione dei crediti dubbi - rappresenta il terzo pilastro del gruppo. Per l' ex numero uno di Poste e Intesa Sanpaolo, già ministro con il governo Monti, solo «un nuovo paradigma di fare banca può mettere al riparo in un contesto in cui gli istituti tradizionali, medi e piccoli, avranno le maggiori difficoltà». Considera le "fintech", le aziende tecnologiche di servizi bancari, «generatori di innovazione», ma diffida dello strapotere delle "bigtech" alla Amazon e alla Facebook e ancor più delle criptovalute.

 

Dottor Passera, cosa contraddistingue Illimity?

«Il fatto di essere una vera banca diretta per famiglie e imprese, che nasce senza legacy, ossia senza retaggi del passato con un' architettura tecnologica aperta e capace di integrare continuamente innovazioni.

CORRADO PASSERA E STEFANO PARISI

Abbiamo un' offerta completa e conveniente: il conto base sarà sempre gratuito, al momento lo è anche il conto plus con operazioni illimitate. In più, i depositi sono remunerati fino al 3,25% per chi vincola il denaro fino a 5 anni. Ma ci sono scadenze anche più brevi».

 

Vi conviene in tempi di tassi negativi?

«Per le banche tradizionali i tassi bassi sono una sciagura che comprime i margini. Per noi il tema è meno rilevante. La nostra raccolta è destinata - con raccolta estera, bond e interbancario - a finanziare attività di credito e di acquisto e gestione di crediti deteriorati, e deve quindi avere la stessa durata. Il costo medio che abbiamo messo a piano è del 2% e ci dà un bel vantaggio competitivo, per esempio, sui fondi di credito che spesso hanno un costo della loro raccolta anche del 6-8%».

 

Farete risparmio gestito?

CORRADO PASSERA IMBAVAGLIATO

«No, vogliamo soddisfare un altro bisogno molto sentito. In Italia ci sono 1.400 miliardi di depositi non remunerati: la gente di fatto paga per tenere il denaro in banca. Un' assurdità. Per almeno 2 miliardi di questi risparmi offriamo una soluzione vantaggiosa, senza commissione e senza rischi di sorta, non è poco».

 

Chi sono i vostri concorrenti?

corrado passera

«Siamo un caso abbastanza unico, almeno per ora. Siamo una banca completa e con alcuni servizi originali, totalmente digitale, ma con un team di esperti sempre disponibile. I bassi costi operativi ci permettono di essere molto competitivi sulle condizioni, anche in confronto alle neobanche che hanno aggiunto filiali o promotori, e il rapporto tra costi e ricavi resterà stabilmente sotto il 30%, metà quindi, o addirittura meno, di quasi tutte le banche tradizionali».

 

Quali sono i vostri obiettivi?

«Già nel 2020 ci siamo proposti un utile superiore ai 50 milioni di euro e di 280 nel 2023, con un ritorno sul capitale del 9-10% tra un anno e del 25% tra quattro. Con la banca diretta puntiamo ad avere circa 75 mila clienti il prossimo anno, 200 mila nel 2023. Ma dipenderà anche dai nostri bisogni effettivi di raccolta».

 

corrado passera enrico salza

Non teme la concorrenza delle fintech?

«Credo nell' integrazione delle fintech in banche come la nostra. Credo meno nelle tante fintech che offrono quasi esclusivamente pagamenti perché sono attività a bassissimi margini che saranno dominate dalle cosiddette "bigtech" alle quali non importa guadagnare su questi sevizi».

 

Come le integrate?

«Per noi sono le fintech sono acceleratori di innovazione.

Abbiamo accordi con diverse di loro. Grazie all' alleanza con Raisin, per esempio, noi, startup italiana, abbiamo raccolto in pochi mesi, a tassi interessanti e senza costi operativi, oltre 200 milioni di euro di depositi in Germania».

 

Cosa pensa del poter crescere, anche in ambito bancario, dei giganti del web?

«In alcuni casi sembra che per loro non valgano le regole antitrust: ho criticato, per esempio, la concentrazione sotto Facebook anche di WhatsApp e Instagram. Ma il peggio deve ancora venire».

 

Si riferisce a Libra, la moneta di Facebook?

corrado passera (2)

«Rappresenta un rischio molto serio. A mio parere le criptovalute sono, nella migliore delle ipotesi, un imbroglio, nella peggiore un regalo alla criminalità internazionale. Libra risponde a una visione in cui si vuole togliere alle autorità democratiche il controllo sul denaro e sui suoi flussi. Si vuol creare una specie di Stato sovranazionale con una propria moneta, proprie regole e propri tribunali. A quando un proprio esercito?

Trovo tutto ciò intollerabile».

 

Con Illimity punterà a strappare clienti alle banche tradizionali?

«Nel campo dei crediti alle imprese si tratta più di collaborazione che di concorrenza: Illimity si occupa spesso di casi che le banche tradizionali tendono a evitare. Nel campo dei depositi daremo un po' di fastidio perché avendo costi operativi inferiori possiamo offrire tassi più alti, ma è un mercato talmente grande...»

 

Come vede il futuro del settore bancario?

«Ci saranno ristrutturazioni e spero anche fusioni. Quando in un settore cambia tutto, emergono rischi grandi e altrettanto grandi opportunità. Le banche tradizionali, soprattutto medie e piccole, che vorranno difendere modelli superati - prima di tutto quello di banca universale - avranno problemi, verrà concorrenza da tanti settori diversi e nasceranno banche con modelli del tutto innovativi, come è il caso di Illimity».

libra, la criptovaluta di facebook 6libra, la criptovaluta di facebook 4libra, la criptovaluta di facebook 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…