christine lagarde

PREPARATEVI A UN AUTUNNO MOLTO CALDO – L’ULTIMO RAPPORTO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA È UNA DOCCIA FREDDA: NONOSTANTE I DATI POSITIVI DEL PIL, “L’ATTIVITÀ ECONOMICA STA RALLENTANDO”, COME HA SPECIFICATO ANCHE IERI DRAGHI – NEL FRATTEMPO LA BANCA D’INGHILTERRA AUMENTA ANCORA I TASSI, PORTANDOLI ALL’1,75% - I REINVESTIMENTI DELLA LAGARDE, SPACCIATI PER UNA BOCCATA D’OSSIGENO ALL’ITALIA, IN REALTÀ CI RENDONO SEMPRE PIÙ DIPENDENTI DA GERMANIA, OLANDA E FRANCIA…

1 - LA BCE VEDE NERO: PRONTA LA NUOVA STRETTA BANK OF ENGLAND, RIALZO RECORD DAL 1994

Fabrizio Goria per “la Stampa”

CHRISTINE LAGARDE

 

Banca centrale europea e Bank of England cercano di contrastare l'inflazione a suon di rialzi dei tassi. Nel primo caso annunciandone di nuovi, nel secondo mettendoli in atto. La Bce, nel suo bollettino economico, ha indicato che arriveranno ulteriori incrementi del costo del denaro.

 

La Boe ha annunciato il sesto aumento di fila, portando i tassi dall'1,25% deciso a giugno all'1,75%. Un aumento, 50 punti base, che non si registrava da circa 27 anni. E il deterioramento dell'attività economia, spauracchio tanto per Francoforte quanto per Londra, potrebbe costringere a nuove azioni. Già a settembre.

 

ANDREW BAILEY

Le «ombre» sulla crescita economica sono sempre più numerose e oscure. L'ultimo rapporto della Bce rappresenta una doccia fredda dopo i positivi dati estivi sul Pil di Italia, Francia e Spagna, migliori delle previsioni. La realtà è che «l'attività economica nell'area dell'euro sta rallentando».

 

Questo perché il conflitto in Ucraina «rappresenta un persistente freno alla crescita». Le incognite sono legate all'autunno, prima, e all'inverno, poi, per via delle forniture di gas dalla Russia.

 

CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL

Le aspettative dei consumatori, mappate per la prima volta da Francoforte, confermano le preoccupazioni di Christine Lagarde. La quale, tuttavia, ribadisce che - in caso di turbolenze - le difese sono pronte a essere usato. Come nel caso dello scudo anti-spread, il Transmission protection instrument (Tpi). Anche perché, sottolinea il bollettino, c'è una nuova incognita, data dalla volatilità creata dalla crisi politica italiana.

 

Nonostante ciò lo spread Btp-Bund ha continuato a scendere, intorno quota 210 punti base. Sul versante britannico, la Banca d'Inghilterra ha deciso di accelerare. I prezzi dell'energia continuano a mettere pressione all'economia domestica. Pertanto, il governatore Andrew Bailey ha effettuato il più corposo rialzo dal dicembre 1994.

ANDREW BAILEY INFLAZIONE

 

A incidere è il livello generale dei prezzi al consumo, che hanno toccato quota 9,4% nell'ultima lettura mensile. Il problema, secondo Threadneedle Street, è che le ultime stime vedono un tasso d'inflazione all'11% in dicembre. Troppo, secondo il team di Bailey. Appuntamento previsto per dopo l'estate.

 

2 - LA BCE HA SPACCATO L'UE IN DUE E ORA PREMIERÀ SOLO I «BRAVI»

Giuseppe Liturri per “La Verità”

 

LO SCUDO ANTI SPREAD DELLA BCE

Dal pomeriggio del 2 agosto abbiamo la conferma ufficiale che la Bce ha diviso l'Eurozona, come se già non bastassero le divisioni esistenti, tra Paesi «donatori» e «ricevitori». I dati pubblicati da Francoforte hanno certificato quanto gli operatori di mercato avevano già rilevato durante il mese: a luglio la Bce è intervenuta in misura significativa acquistando titoli pubblici italiani e contribuendo in modo decisivo al contenimento dello spread tra Btp e Bund tedesco.

 

SPREAD ITALIANO 2

Fin qui, nulla di nuovo. È infatti, con diverse variazioni tecniche, la storia degli interventi della Bce dal 2015. La novità è costituita dal fatto che i due programmi di acquisto - Pspp (partito nel 2015) e Pepp (partito a marzo 2020) - sono terminati rispettivamente a giugno e marzo 2022. Da allora, il presidente Christine Lagarde si è impegnata solo al reinvestimento dei proventi dei titoli che progressivamente giungono a scadenza.

 

SPREAD ITALIANO 1

Tali reinvestimenti proseguiranno però in modo differenziato. Il programma «pandemico» Pepp - i cui acquisti netti a fine luglio erano pari a 1.664 miliardi, di cui 289 a beneficio dei titoli italiani - prevede che proseguano almeno fino al dicembre 2024.

 

 Il programma Pspp - i cui acquisti netti a fine luglio erano pari a 2.743 miliardi, di cui 450 a beneficio dei titoli italiani - eseguirà i reinvestimenti per «un prolungato periodo di tempo dopo l'inizio del rialzo dei tassi». Il primo programma, a differenza del secondo, prevede però un'ampia flessibilità nei reinvestimenti, sia per tipologie di titoli sia per Paesi beneficiari.

 

andrew bailey governatore bank of england

Ed è proprio questa la chiave di volta per comprendere l'importanza di quanto accaduto a luglio e reso noto qualche giorno fa. Come promesso già nel consiglio direttivo straordinario del 15 giugno, dall'inizio di luglio l'Eurotower ha dirottato i proventi incassati dai titoli tedeschi e olandesi in scadenza, verso l'acquisto di titoli italiani e spagnoli, aumentandone quindi la consistenza.

 

Nel complesso, la Bce ha tenuto fede all'impegno di non aumentare gli acquisti netti, ma ha pesantemente manovrato nella redistribuzione dei proventi, allontanandosi in modo significativo dalla base di ripartizione che dovrebbe guidarla.

 

Gli acquisti a favore dell'Italia dovrebbero essere il 17% del totale - rispecchiando la quota di partecipazione al capitale della Bce - e sono sempre stati soggetti a discrete oscillazioni mensili, comprensibili, considerando la variabilità dei calendari di scadenza dei titoli.

 

christine lagarde con mario draghi

Da luglio non siamo più in presenza di una normale flessibilità, ma di una deliberata manovra i cui significativi contorni emergono dal grafico in pagina, in esecuzione delle decisioni del consiglio direttivo di Francoforte. La deviazione cumulata a favore dell'Italia rispetto alla base di ripartizione ha raggiunto circa 30 miliardi.

 

Nell'ultimo bimestre, la differenza è ancora più evidente se confrontata con i dati del bimestre precedente, che non hanno affatto registrato le deviazioni significative di luglio. Per offrirvi un'idea della sensibilità dei mercati verso la presenza della Bce, basta ricordare che a ottobre e novembre 2018 l'Eurotower nell'esercizio di quella normale flessibilità, «casualmente» toccò i livelli minimi mensili di acquisto di titoli italiani e gli investitori ebbero gioco facile nello spingere lo spread ben oltre 300. Ora tale discrezionalità viene elevata all'ennesima potenza.

 

christine lagarde 4

Questa - che è stata definita dalla Lagarde «la prima linea di difesa» per contrastare problemi nella trasmissione della politica monetaria a causa dell'allargarsi indesiderato degli spread -è la definitiva affermazione di una pesante e decisiva ipoteca sulle sorti dell'Italia.

 

La Bce non intende generare nuova liquidità e quella necessaria per prevenire o mitigare indesiderati aumenti dello spread può solo derivare dal drenaggio di liquidità operato verso i detentori di titoli tedeschi, olandesi e francesi. Si introduce così una pericolosa dipendenza, a favore di questi ultimi Paesi e un umiliante status di Paese bisognoso viene affibbiato all'Italia.

 

christine lagarde 1

Tanto più umiliante quanto più emergerà ogni mese la correlazione diretta tra ricevitori e donatori. Ove non bastasse ci sono sempre i reinvestimenti del programma Pspp, su cui c'è però minore flessibilità. Non è difficile immaginare le conseguenze devastanti di tali modalità operative sulle vicende politiche del Paese.

 

Ancor più che in passato, ogni mattina gli investitori verificheranno le munizioni con cui la Bce si presenterà sul mercato dei titoli e capiranno la valutazione maturata a Francoforte sulle scelte di politica economica del governo di turno. Non ci sarà nemmeno bisogno di ricorrere al nuovo programma Tpi, per mandare chiari messaggi sulla «meritevolezza» degli acquisti. Infatti i 1.664 miliardi del Pepp, con una durata media di circa 7,6 anni, rendono disponibili circa 220 miliardi di rinnovi all'anno.

CARLO COTTARELLI

 

Ben più delle emissioni del Next generation Eu e sufficienti a spaventare chiunque. Non bisogna dimenticare quanto accadde la mattina di quel martedì 29 maggio 2018, quando Carlo Cottarelli vagava ramingo tra il Quirinale e Montecitorio per comporre un raffazzonato governo tecnico e lo spread aumentò di 80 punti in un giorno, con il rendimento del Btp biennale praticamente fuori controllo. Nel marzo scorso, uno studio della Banca d'Italia ha derubricato quella drammatica giornata come un «flash crash». Ma era anche l'effetto di una Bce latitante e gli investitori ne trassero le conseguenze. Alla vigilia della imminente tornata elettorale, è bene che tutti sappiano che la Bce, ancor più di prima, seguirà l'aberrante logica di premiare i «bravi», solo se faranno i bravi.

christine lagarde.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"