gas russia ursula von der leyen vladimir putin mario draghi price cap

QUESTO TETTO S'HA DA FARE, IN UN MODO O NELL'ALTRO – URSULA VON DER LEYEN DOMANI PRESENTERA' AI MINISTRI DELL'ENERGIA UE UN PACCHETTO CHE PREVEDE IL PRICE CAP SUL GAS, LIMITAZIONI AI RICAVI PER LE AZIENDE ENERGETICHE E MISURE DI RISPARMIO NAZIONALI – DRAGHI VUOLE UN TETTO GENERALE AI COSTI DEL METANO, NON SOLO PER QUELLO RUSSO CHE ORMAI RAPPRESENTA IL 9% DELL'IMPORT. MA URSULA È STATA VAGA… – E MENTRE L'EUROPA FA PASSI AVANTI, “MARIOPIO” SI RITROVA CON IL DECRETO AIUTI BIS NELLA PALUDE DEL SENATO…

Marco Iasevoli per “Avvenire”

 

putin ursula von der leyen

La risposta di Bruxelles a Vladimir Putin è nel tono tra il glaciale e il rassegnato con cui Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue, risponde alle ultime minacce in arrivo da Mosca: «Non ascoltatelo, non ne vale più la pena...». Perché alla fine, tra sacrifici e ricadute oggettive, «l'Ue unita prevarrà».

 

È la cornice in cui VdL presenta le cinque proposte del governo comunitario per chiudere i conti con il gas russo e ammortizzare per quanto possibile le conseguenze dello stop alle forniture: le misure di risparmio nazionali, il tetto ai ricavi per le imprese che si sono arricchite con l'aumento dei prezzi (insomma quella che in Italia è stata definita tassa sugli extraprofitti), un'analoga misura per le aziende che trattano il fossile e hanno beneficiato del carogas, iniezioni di liquidità - attraverso aiuti di Stato autorizzati - per le utility che distribuiscono l'energia, infine il «price cap» sul metano russo.

 

ursula von der leyen e vladimir putin

«Proporremo un tetto al gas russo. Sappiamo tutti che le nostre sanzioni stanno mordendo in profondità l'economia russa, ma l'impatto è parzialmente attutito dai ricavi provenienti dai combustibili fossili. L'obiettivo è tagliare i ricavi per la Russia, che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina».

 

 

Il pacchetto sarà domani sul tavolo dei ministri Ue dell'Energia, con l'auspicio di diventare operativo al Consiglio informale dei capi di governo di inizio ottobre. La riunione degli ambasciatori svoltasi ieri ha dato un consenso generale, ma ha anche evidenziato i distinguo: la contrarietà dell'Olanda a interventi diretti sui prezzi al mercato, l'atteggiamento ai confini della neutralità della Germania, il pressing italiano perché il tetto ai costi del gas sia generale, non solo per il prodotto russo che, come ha spiegato la stessa Von der Leyen, ormai rappresenta il 9% dell'import («Ora la Norvegia ci dà più gas di Mosca», annuncia la presidente della Commissione).

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

 

Sul punto evidenziato da Roma, VdL ha accennato genericamente all'ipotesi di fissare prezzi anche per il gas liquido, ma senza impegni specifici. Non cita, Von der Leyen, il disaccoppiamento tra prezzo del gas e prezzo dell'elettricità, rimandato a un altro pacchetto più strutturale. Insomma, c'è ancora da approfondire. Ma il segnale che la presidente della Commissione Ue ha voluto dare è quello di un'accelerazione. E già l'effetto-annuncio ha portato un calo del prezzo del gas sui mercati. Insieme alla notizia che i 27 voteranno - o dovrebbero votare - le misure a maggioranza qualificata e non all'unanimità.

 

Draghi accoglie con moderato ottimismo le parole di Von der Leyen, che se tradotte in fatti rappresenterebbero un suo ultimo successo politico, benché la differenza tra un tetto al solo metano russo e uno generale non sia di poco conto. Il premier in queste ore vede l'Europa fare dei passi avanti ma deve anche osservare il profondo stallo del Senato sul decreto Aiuti-bis, che va convertito prima che si vada alle elezioni. Sono in ballo 17 miliardi di aiuti ma in commissione non si è raggiunto alcun accordo.

 

mario draghi charles michel ursula von der leyen

In particolare, a Palazzo Madama M5s non molla sul proprio emendamento al superbonus 110%, e non accetta altre formule di compromesso per sbloccare i crediti. Lo scontro duro e in serata Letta accusa apertamente Conte: «Mette a rischio i soldi per famiglie e imprese». Il governo è preoccupato: a Palazzo Chigi non temono per la conversione del provvedimento, che arriverà in extremis, ma per il rallentamento dell'iter che comunque frena la 'messa a terra' delle risorse.

 

Dal punto di vista procedurale, è saltata l'ipotesi del ritiro degli emendamenti per accelerare l'iter. Si proverà ora a concedere ai gruppi una o due proposte di modifica ciascuno. In ogni caso, l'approdo in Aula del testo è slittato al 13 settembre e bisognerà trovare un accordo per evitare voti al buio. Quanto sta accadendo al Senato è anche di cattivo auspicio per i nuovi aiuti, il terzo decreto anti-rincari, su cui il Cdm imprimerà una prima accelerazione oggi pomeriggio.

 

URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ MARIO DRAGHI

Draghi e i ministri infatti si riuniranno per identificare le risorse: dovrebbero essere 12-13 miliardi, 10 già individuati e circa 3 provenienti da un extragettito fiscale appena scovato dal Mef. Poi il governo chiederà al Parlamento, a inizio settimana, di approvare la decisione di utilizzare i 3 miliardi di 'tesoretto' per il nuovo decreto. Tra mercoledì e venerdì prossimo dovrebbe quindi arrivare il provvedimento.

 

Dubbi sull'ingresso in questo pacchetto della cassa integrazione agevolata, idem per la rateizzazione delle bollette per le imprese in sei mesi. Certa, invece, la proroga del credito d'imposta. È da trovare una formula per gli aiuti alle Pmi in crisi di liquidità, al contempo si lavora al rafforzamento del bonus sociale per le famiglie a basso reddito e ai prezzi 'calmierati' del gas per le aziende energivore che l'acquistano tramite il Gse (con contratti di lungo periodo).

PUTIN GAZPROM PUTIN GAZPROMPUTIN GAZPROM

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO