john elkann carlos tavares emmanuel macron

RIPRENDIAMOCI LA FIAT! - LA PRESENZA DELLO STATO FRANCESE IN PSA, E QUINDI IN STELLANTIS, PREOCCUPA IL COPASIR, CHE SUGGERISCE UN INGRESSO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI NEL CAPITALE DELLA CASA AUTOMOBILISTICA PER “FAVORIRE UN RIBILANCIAMENTO DI PESI” – L’ALLARME DEL COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA SULLE MIRE STRANIERE IN ITALIA, IN PARTICOLARE DELLA CINA, “UN AVVERSARIO STRATEGICO” PENETRATO NELLA RETE 5G, NEI PORTI E NELLE UNIVERSITÀ DEL NOSTRO PAESE…

1 - IL COPASIR CORRE IN DIFESA DELLE INDUSTRIE ITALIANE: CDP ENTRI IN STELLANTIS

Massimo Malpica per “il Giornale”

 

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

Golden power, minacce interne ed esterne, difesa degli interessi strategici italiani, con un occhio di riguardo all'industria automobilistica, ma anche un ammonimento alle «relazioni pericolose» tra politica e intelligence. Tutto nella relazione annuale del Copasir, che racconta in 120 pagine i suoi ultimi 13 mesi di attività.

 

Con l'auspicio, ha spiegato il presidente del Copasir Adolfo Urso (Fdi), che il documento del Comitato dia vita, in Parlamento, a «una discussione di valore sul tema della sicurezza nazionale nelle sue varie declinazioni». Perché finora, nonostante le «analisi e valutazioni di indubbio rilievo» sottoposte al Parlamento in passato dal Comitato, «in nessun caso» c'è mai stato «un seguito effettivo davanti alle Camere».

 

CARLOS TAVARES EMMANUEL MACRON

Ed ecco che i componenti del Copasir snocciolano i frutti del lavoro a San Macuto. A cominciare dalla «intelligence economica», la «protezione di interessi economici strategici e cruciali», fondamentale, ricorda Urso, per una visione «moderna e incisiva della cultura della sicurezza».

 

Come pure la raccomandazione di rafforzare il golden power, la possibilità per il governo di porre «veto o assenso condizionato a operazioni d'acquisto e delibere societarie di aziende in settori strategici predeterminati», ricordando che, tra 2012 e 2020, ci sono stati solo tre veti.

 

XI JINPING GIUSEPPE CONTE

Quanto alle minacce, per la relazione sia l'anarco-insurrezionalismo che la destra radicale hanno cavalcato il malcontento da Covid, per le sue ricadute sui lavoratori o per l'opposizione a restrizioni e imposizioni, tra no green pass, no vax e no mask. Il tutto con l'aiuto delle reti dei social network, che il Copasir definisce «incubatrici del malcontento e del ribellismo», capaci di veicolare «vere e proprie campagne d'odio».

 

Attenzione anche agli interessi della criminalità organizzata sulle «ingenti risorse finanziarie messe a disposizione dal Pnrr per sostenere la crescita dell'economia», con mafia&co. concentrate sui settori delle «energie alternative e per il ciclo dei rifiuti, negli ambiti connessi alle infrastrutture e all'edilizia», o sfruttando società in crisi per la pandemia.

adolfo urso

 

Sul fronte estero, oltre ai flussi migratori in crescita e al caso Afghanistan, si rimarca il bisogno di difendere gli interessi strategici italiani dalle mire economiche della Cina e da quelle «informative» della Russia, che punta soprattutto «all'acquisizione di informazioni di carattere politico-strategico, tecnologico e militare».

 

In questo quadro, occhio all'Ucrania, al centro di una potenziale «guerra fredda del gas». Ma i rischi arrivano anche dall'interno dell'Ue. E così, suggerisce il Copasir, per «preservare gli interessi nazionali nell'industria automobilistica», va valutato l'ingresso di Cassa depositi e prestiti nel gruppo Stellantis, per «favorire un ribilanciamento di pesi» tra i francesi di Psa e la Fiat, e si invitano le Camere a prevedere, al momento della ratifica del trattato del Quirinale tra Italia e Francia, «un'adeguata tutela degli asset strategici in ambito finanziario e industriale», spesso oggetto di mire transalpine.

 

il presidente cinese xi jinping, il ministro degli esteri wang yi, il vicepremier di maio e il premier conte

E la relazione tratta anche il tema dei rapporti tra politica e intelligence, e suggerisce una disciplina dei regimi di incompatibilità per chi ha ricoperto incarichi di vertice nei servizi di sicurezza. Un caso rispolverato anche per la «candidatura» al Colle del capo del Dis Elisabetta Belloni, poi chiuso dal Sottosegretario di Stato con delega all'intelligence Franco Gabrielli, che ha definito la Belloni «vittima» della vicenda.

 

 

2 - MIRE CINESI SU PORTI, 5G E UNIVERSITÀ. ALLARME DEL COPASIR

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

HUAWEI POLITECNICO MILANO

La Cina è troppo vicina. Strigliata del Copasir al governo. Nella relazione annuale il comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti riaccende i riflettori sulla penetrazione del governo cinese negli asset strategici italiani. Dalla rete 5G alle università e la ricerca fino ai porti, la Cina “rappresenta un avversario strategico” per il Paese.

 

Il primo monito riguarda la rete 5G, una delle tecnologie più sensibili per la sicurezza nazionale al centro da anni di un braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina, con i primi che accusano il rivale di inserire “backdoor” nella rete e usare le sue aziende per spiare i Paesi occidentali. Nel dicembre del 2019 il Copasir, allora presieduto dal leghista Raffaele Volpi, aveva lanciato un allarme sulla rete di ultima generazione invitando il governo (Conte-bis) ad “escludere le aziende cinesi dall’attivita di fornitura di tecnologie per le reti 5G”.

 

HUAWEI

Come è noto sono diverse le aziende cinesi che operano nel mercato del 5G, a partire da Huawei e Zte, e in Italia hanno uno spazio di manovra importante (nonché una fitta rete di rapporti istituzionali). A due anni da quel monito, avvisa però oggi il Copasir, è stato fatto troppo poco. Lo strumento del golden power ad esempio, anche se sottoposto a diverse modifiche in tempo di pandemia e rafforzato nel raggio di azione, non è sufficiente.

 

EMMANUEL MACRON CARLOS TAVARES

“L’argine costituito dall’ esercizio dei poteri speciali da parte del Governo (il cosiddetto golden power) e stato sistematicamente monitorato nel corso dell’attivita del Comitato che ne ha individuato limiti, oltre che margini di miglioramento che saranno esposti nel seguito di questa relazione”, si legge nella relazione. E se è vero che è stata costruita la barriera del “Perimetro cyber” ed è stata inaugurata l’Agenzia per la cyber-sicurezza nazionale (Acn) diretta da Roberto Baldoni, è anche vero, avvisano i parlamentari, che la minaccia è ancora presente, non solo nel campo tecnologico.

 

xi jinping giuseppe conte

“Resta comunque alto il rischio di penetrazione indesiderata da parte di soggetti stranieri nel tessuto produttivo del nostro Paese, caratterizzato da una prevalente presenza di piccole e medie imprese”, spiega la relazione. Aggiungendo che nel corso delle audizioni con i vertici dei Servizi dell’ultimo anno è emerso “che le grandi realta aziendali italiane sono dotate di strutture di gestione e procedure che consentono loro di individuare rischi connessi con il possibile ingresso di capitali stranieri nel proprio azionariato ed effettuare le dovute segnalazioni alla preposta struttura del Governo”.

 

HUAWEI UNIVERSITA CAGLIARI

Due sono gli altri campanelli d’allarme che l’organo di San Macuto suona in direzione Palazzo Chigi. Il primo: le università italiane sono nel mirino del governo cinese. “Attraverso le informazioni acquisite dal Comitato e risultato infatti crescente l’interesse da parte di attori statuali stranieri, in particolare cinesi, nei confronti del mondo accademico italiano, in special modo per quegli ambiti nei quali piu avanzata risulta l’attivita di ricerca da questi condotta”.

 

DAVIDE CASALEGGIO HUAWEI

Sono “diverse” le modalità con cui agenti cinesi avvicinano il mondo della ricerca italiano, avvisa il Copasir, che parla di un “concreto rischio di una sottrazione di tecnologia e know how”. Complice la “diffusa carenza di fondi da destinare alla ricerca sofferta dalle universita italiane”. L’infiltrazione dell’intelligence cinese e delle aziende legate a Pechino tra le aule del nostro Paese rischia di costituire “una sorta di “cavallo di Troia” in grado di aggirare i paletti fissati dal golden power rispetto alla penetrazione in alcuni settori industriali strategici”, spiega il comitato bipartisan invitando il governo a prendere provvedimenti.

thomas miao con virginia raggi all'inaugurazione del nuovo ufficio huawei di roma 5

 

Il secondo allarme riguarda invece gli interessi di Pechino sui porti italiani, uno dei pilastri del memorandum per la Via della Seta cinese firmato nel marzo del 2019. “Le principali infrastrutture portuali italiane sono gia state oggetto di attenzione da parte di attori stranieri. Si pensi ad esempio al caso delle interlocuzioni con il Governo cinese in occasione della sottoscrizione del Memorandum sulla Via della seta, che ha registrato anche un interesse per i porti di Savona-Vado Ligure, Venezia, Trieste, Napoli, Salerno e Taranto”, spiega il rapporto.

 

xi jinping giuseppe conte a villa madama

Dunque il monito: “Pur non essendo avvenuto un trasferimento del controllo all’estero di queste infrastrutture, esse costituiscono certamente degli asset strategici a rischio. Cio anche in considerazione della collocazione geografica e della conformazione del territorio italiano che rendono il nostro Paese un ponte strategico tra l’Europa e il resto del Mediterraneo in particolare con i Paesi che si affacciano sulla sua sponda meridionale”. L’invito è quello di inserire “la tutela delle infrastrutture portuali” all’interno di “una piu ampia strategia e politica italiana di sicurezza sul Mediterraneo”.

elisabetta belloni adolfo urso copasir 1

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”