nagel messina bacoli massiah cimbri

RISIKO! - MENTRE SEMPRE PIÙ BANCHE CHIUDONO SPORTELLI HA SENSO PER BPER PAGARE INTESA 600 MILIONI PER 532 FILIALI? YES! – A BPER (MAGGIORANZA UNIPOL) ARRIVERANNO IN DOTE 29 MILIARDI DI DEPOSITI, 31 MILIARDI DI RACCOLTA INDIRETTA E 26 MILIARDI DI CREDITI NETTI - MA LA FINANZA È SOLO UN CAPITOLO DEL DISEGNO DI MESSINA (INTESA), NAGEL (MEDIOBANCA) E CIMBRI (UNIPOL). SE LE NOZZE TRA INTESA E UBI DOVESSERO ALLA FINE CELEBRARSI (LA CONTA E' INIZIATA), COMINCERÀ UN NUOVO POTERE ECONOMICO E NULLA SARÀ COME PRIMA

1 - INTESA-UBI, NUOVI IMPEGNI CON L'ANTITRUST A BPER 532 SPORTELLI E 26 MILIARDI DI CREDITI

Francesco Spini per “la Stampa”

 

carlo cimbri 8

È atteso già per questa sera il secondo verdetto, dopo quello della Bce, sulla scalata di Intesa Sanpaolo a Ubi Banca. A pronunciarsi sarà l'Ivass, l'authority che vigila sul settore assicurativo la quale esprimerà il proprio parere sulla parte dell'operazione, quella che coinvolge UnipolSai, cui andranno le attività assicurative degli sportelli che Intesa venderà a Bper.

 

Proprio ieri tra il gruppo guidato da Carlo Messina e la banca modenese di Alessandro Vandelli è stato concluso un «accordo integrativo» per la vendita delle filiali. In seguito ai rilievi contenuti nelle risultanze istruttorie dell'Antitrust, «il ramo d'azienda oggetto di cessione - spiegano da Ca' de Sass - è stato ulteriormente e coerentemente specificato».

 

alessandro vandelli bper

Come anticipato, dalla forchetta di 400-500 sportelli prevista in un primo tempo, ora c'è un numero preciso e più alto: 532. Nell'accordo - per cui Bper è stata assistita da Rothschild, BofA e Citigroup, mentre Intesa da Mediobanca e Pedersoli Studio Legale - rientra anche un ventina di filiali di Intesa, mentre sul totale degli sportelli (in cui sono inclusi 50 «leggeri», con le masse contabilizzate nelle filiali «madri»), 400 sono dislocati a nord della Toscana, guadagnando una trentina di sportelli in Piemonte e 270 in Lombardia, regioni in cui si concentra il 70% delle masse portate in dote: al Nord la quota di mercato per sportelli di Bper passerà dal 7,9% all'11,9%.

 

BPER BANCA POPOLARE DELL EMILIA ROMAGNA

La banca dunque rivendica il «razionale strategico e industriale dell'operazione». Dovrà alzare l'aumento di capitale al suo servizio (da 500-600 a 600-700 milioni, meno del miliardo già approvato dai soci) in compenso, con la nuova operazione - che ha visto migliorare per Modena il meccanismo di calcolo - diventa il quinto gruppo italiano per attivi e il terzo per numero di filiali e per raccolta totale.

 

ubi intesa

A Bper con le filiali, arriveranno in dote 29 miliardi di depositi, 31 miliardi di raccolta indiretta e 26 miliardi di crediti netti. Rispetto all'accordo originale sono 4,5 miliardi di crediti in più, questi ultimi tutti in bonis, il che proietta il suo Npe ratio, inclusi gli 1,2 miliardi di cartolarizzazioni con garanzia statale, all'8,4%.

 

roberto rustichelli presidente antitrust 4

Il nuovo accordo è stato depositato oggi da Intesa all'Antitrust, assieme alle memorie scritte e i documenti degli «intervenienti», ossia Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Unicredit, Cattolica e la stessa Bper. Ca' de Sass conta così di superare i dubbi espressi dall'authority nelle risultanze istruttorie, in vista della audizione prevista per giovedì.

 

sede consob

Difficile però che giungano segnali se gli sforzi fin qui fatti sono sufficienti per risolvere le questioni concorrenziali. Acquisito il parere dell'Ivass, l'Antitrust esprimerà il proprio giudizio - condizione di efficacia dell'offerta - nella seconda metà di luglio. Nelle more, la marcia di Intesa nell'offerta pubblica di scambio proseguirà. Una volta ottenuto il via libera dell'Ivass, nel giro di cinque giorni arriverà anche il nulla osta della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo. Questione di poco, dunque, e comincerà la conta. 

 

2 – NEL 2020 E POST COVID HA SENSO PER BPER PAGARE INTESA 600 MILIONI PER 532 SPORTELLI? SÌ, MA LA FINANZA C’ENTRA POCO

Carlotta Scozzari per BusinessInsider.it

 

alberto nagel carlo messina

Nell’era in cui molte banche tendono a dismettere o a chiudere gran parte delle filiali fisiche e il processo di digitalizzazione del settore potrebbe essere stato accelerato dall’avvento del Coronavirus, viene da chiedersi che senso abbia per Bper Banca comprare da Intesa Sanpaolo 532 sportelli e pagarli 600 milioni.

 

L’esborso non è ancora ufficiale ma appare verosimile se si considera che, nel disegno iniziale dell’integrazione tra il gruppo di Ca’ de Sass guidato da Carlo Messina e Ubi Banca, Bper avrebbe dovuto acquistare tra le 400 e le 500 filiali e pagarle, come dichiarato dall’amministratore delegato Alessandro Vandelli, “intorno ai 500 milioni di euro”.

Nagel

 

Poi, il 15 giugno, per andare incontro alle osservazioni dell’Antitrust e fare in modo che l’autorità garante della concorrenza possa dare il proprio benestare alle nozze, Intesa e Bper hanno rivisto l’accordo, alzando il numero degli sportelli in vendita e portandolo a 532 unità.

 

Secondo i calcoli degli analisti di Equita, “il prezzo pagato da Bper per 532 filiali, rispetto alle 450 che avevamo ipotizzato originariamente, dovrebbe aumentare di circa 100 milioni a 582 milioni”. Un esborso che Bper finanzierà con un aumento di capitale, chiedendo cioè denaro agli azionisti, che stando a indiscrezioni riportate da Radiocor dovrebbe aggirarsi sui 600-700 milioni.

 

giandomenico genta victor massiah

Del resto, l’assemblea dei soci del gruppo con base a Modena di fine aprile aveva già dato il via libera a una ricapitalizzazione fino a 1 miliardo proprio perché, anche in base al disegno precedente, l’acquisto di sportelli sarebbe stato da finanziare con denaro fresco. E ora, con più filiali da comprare e un prezzo più alto da pagare, a maggior ragione.

 

Eppure, le compravendite di filiali, che tanto andavano di moda negli anni Zero con sportelli che passavano di mano per svariati milioni l’uno, negli ultimi anni si sono viste pochissimo. Tra le ultime operazioni significative, non si può non citare l’acquisto, nel 2009, da parte di Banca Carige, all’epoca ancora guidata da Giovanni Berneschi, di 22 filiali di Monte dei Paschi di Siena al prezzo complessivo di 130 milioni.

 

carlo cimbri 9

Negli anni Dieci, poi, il vento sugli sportelli bancari è completamente cambiato. Addirittura, nel 2016, Mediobanca, tramite la controllata Che Banca!, si è fatta pagare qualcosa come 240,5 milioni da Barclays per rilevare le sue 85 filiali. Mentre sempre più istituti di credito dismettono o chiudono sportelli. Unicredit, per esempio, nel piano industriale al 2023 annunciato a fine 2019, prevede che 500 filiali abbassino le serrande (450 in Italia).

Bazoli e Victor Massiah

 

In questo contesto, è lecito domandarsi perché Bper abbia deciso di comprare 532 sportelli da Intesa pagandoli intorno ai 600 milioni. L’operazione ha un senso finanziario? Business Insider ha interpellato a riguardo un docente universitario specializzato in questioni bancarie, che tuttavia, data la delicatezza dell’argomento, preferisce mantenere l’anonimato: “Già prima del Covid le banche apparivano impegnate ad alleggerire le reti e ora ancora di più, con il Coronavirus che non ha fatto che aumentare le spinte verso la digitalizzazione e verso le soluzioni di smart working”.

CARLO CIMBRI

 

“Quindi – prosegue il docente universitario – la risposta alla domanda se la compravendita abbia un senso finanziario è quantomeno dubitativa. Qui però stiamo parlando di accordi strategici tra gruppi diversi che ambiscono a consolidare una posizione. Entrano dunque in gioco anche altre logiche, che riguardano per esempio la volontà di partecipare a un disegno più ampio”.

 

Insomma, se non è scontato che l’acquisizione degli sportelli abbia un grande senso finanziario per Bper, è possibile che abbia invece una connotazione “politica” forte. E questo perché, comprando le filiali, la banca guidata da Vandelli, e partecipata dall’Unipol di Carlo Cimbri con la quota di maggioranza di quasi il 20%, si schiera al fianco di Intesa e della sua consulente Mediobanca nella complicata operazione di acquisizione di Ubi.

 

MASSIAH LETIZIA MORATTI

E poco importa se Bper, fino a poco prima dell’annuncio dell’offerta di Ca’ de Sass, stesse trattando i termini di un possibile matrimonio proprio con Ubi. Se, Antitrust permettendo, le nozze tra Intesa e la banca con sede a Bergamo, già benedette dalla Bce, dovessero alla fine celebrarsi, non è detto che non possa arrivare qualche contropartita anche per Bper.

 

CARLO CIMBRI jpeg

 

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