ilva taranto

SE TANTO MI DÀ TARANTO, ANCHE IL 2022 PROMETTE MALE PER L’ILVA - IL DECRETO MILLEPROROGHE DIROTTA 575 MILIONI PREVISTI PER LA BONIFICA DELLE AREE INQUINATE SULLA PRODUZIONE. IL TUTTO MENTRE “ACCIAIERIE D’ITALIA”, LA SOCIETÀ CHE HA RILEVATO L’IMPIANTO, CHIEDE AL MINISTERO DI RIVEDERE LE NORME SU AMBIENTE E SANITÀ - I SINDACATI SI INCAZZANO E SCENDONO IN PIAZZA: “È INACCETTABILE”

Valeria D'Autilia per "La Stampa"

 

ILVA DI TARANTO

Fondi destinati alle bonifiche e dirottati sulla produzione. Il nuovo anno per Taranto inizia con l'amaro in bocca. Il decreto Milleproroghe- non ancora convertito in legge- sposta 575 milioni previsti per il risanamento delle aree inquinate a favore di nuovi impianti per la decarbonizzazione nel ciclo dell'acciaio.

ilva taranto 7

 

In contemporanea, arriva la notizia della richiesta avanzata da Acciaierie d'Italia, la società pubblico-privata nata dall'accordo tra ArcelorMittal e Invitalia, affinché il ministero della Transizione ecologica riveda alcune norme in materia ambientale e sanitaria.

 

franco bernabe foto di bacco (2)

«Tutto questo è inaccettabile» tuona il sindacato Usb, pronto a scendere in piazza venerdì, con un sit in all'ingresso della Prefettura del capoluogo ionico. «Gravissimo questo cambio di destinazione delle risorse sequestrate ai Riva» dice il coordinatore provinciale Franco Rizzo che parla di «vicinanza del governo non alla città, ma all'industria e alle ragioni del profitto».

 

Per l'Unione sindacale di base, i fondi vanno recuperati da quelli europei, «così come dichiarato al Mise». Nel vertice del mese scorso tra ministero dello Sviluppo economico, sindacati e azienda era stato annunciato il piano industriale per produrre «acciaio green» con una stima di dieci anni per la decarbonizzazione e investimenti per 4,7 miliardi. Una tempistica giudicata troppo lunga da parti sociali e lavoratori. Quasi 11mila, di cui 8.200 solo a Taranto, a cui aggiungere l'indotto. Lo stesso ministro Giorgetti aveva parlato di un «quadro più complicato di quanto ci aspettassimo».

GIANCARLO GIORGETTI NEGLI STATI UNITI

 

Da otto giorni è scattata la nuova cassa integrazione per 13 settimane per un numero massimo di 3.500 unità. Le ultime indiscrezioni potrebbero avere un contraccolpo anche sui 1600 operai ex Ilva in quota all'amministrazione straordinaria ai quali dovevano essere affidati gli interventi di risanamento. E che ora tornano nell'incertezza.

 

lucia morselli 1

«Il Milleproroghe si trasforma nel 14° decreto salva Ilva: si sottraggono fondi per regalarli alla fabbrica assassina e mangia soldi» il commento del deputato tarantino e membro della commissione Ecomafie, Giovanni Vianello.

 

«Si tratta della rimanenza di 1,3 miliardi nascosti dai Riva e scoperti dalla Guardia di Finanza, oggetto poi di un accordo e di un patteggiamento, confluiti nel patrimonio destinato ai commissari per le bonifiche», alcune già avviate, nelle aree interne ed esterne allo stabilimento.

 

incendio all'ex ilva di taranto 2

Intanto, preoccupazione anche dal fronte ambientalista che, per mercoledì, ha programmato una manifestazione di protesta. Peacelink fa sapere che Acciaierie d'Italia «vuole una revisione della Valutazione danno sanitario». I risultati emersi dalla Vds, infatti, avevano accertato un rischio cancerogeno inaccettabile per i residenti del rione Tamburi anche per una produzione di acciaio di 6 milioni di tonnellate annue.

incendio all'ilva di taranto 1

 

Al punto che Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Verdi Europa, annuncia il doppio ricorso alla Procura e alla Corte di Giustizia europea. «A Taranto è in corso un golpe contro la salute»: la società «beneficierà di interventi economici con soldi pubblici».

 

Tutto questo mentre, nelle scorse settimane, si è registrato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale con la caduta del sindaco Rinaldo Melucci che, più volte, aveva usato la linea dura contro la fabbrica. Adesso la città è sotto la guida del commissario prefettizio che, al suo insediamento, ha dichiarato: «Pensare che un'amministrazione locale debba entrare in conflitto con lo Stato significa non conoscere le regole della democrazia. Il comune di Taranto è più Stato di qualunque altro».

 

ilva taranto 5

Come si legge nella relazione del Milleproroghe, questi soldi possono essere impiegati «per interventi di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto». Ma anche la regione Puglia, che da tempo spinge per una produzione senza carbone, attraverso Mino Borraccino -consigliere del presidente Emiliano delegato per Taranto- chiede che «le risorse sottratte ai Riva debbano servire per le bonifiche e il risarcimento della città che piange morti da anni». E adesso Taranto spera in un passo indietro durante l'iter parlamentare di conversione in legge del decreto.

ilva taranto 6GIANCARLO GIORGETTI NEGLI STATI UNITI ilva taranto 2incendio all'ilva di taranto 5

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?