mitsotakis meloni

SIAMO PROPRIO LA TERRA DEI CACHI: PURE LA GRECIA VA MEGLIO DI NOI! - SU RIFORME, CRESCITA DEL PIL, VELOCITÀ NELLA RIDUZIONE DEGLI SQUILIBRI DI FINANZA PUBBLICA, CAPACITÀ DI ATTRARRE INVESTIMENTI ESTERI E CREDIBILITÀ DELL’AZIONE DI GOVERNO, ATENE E’ RIUSCITA A ESSERE PIU’ EFFICACE - “ITALIA OGGI”: “DA MAGGIO IL RENDIMENTO DEI TITOLI DECENNALI EMESSI DALLA REPUBBLICA GRECA È SCESO SOTTO QUELLO DEGLI ANALOGHI TITOLI ITALIANI DI CIRCA 40-50 PUNTI BASE. IL SORPASSO DELLA GRECIA RIGUARDA L’INTERA CURVA PER SCADENZE DEI TASSI DI INTERESSE…”

Estratto dell’articolo di Carlo Valentini per “Italia Oggi”

 

matteo zoppas

Finale d’anno al cardiopalmo per l’economia. Le tensioni internazionali, con la guerra in Ucraina che non accenna a finire, il protezionismo che avanza in alcuni paesi, il costo del denaro che deprime gli investimenti, i consumi interni in calo […] Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica (130 aziende associate con 18.500 dipendenti e 445 milioni di metri quadrati di piastrelle prodotti) […]: «I numeri sono in contrazione. Rischiamo, se il trend non cambia, di essere buttati fuori da tutti i mercati e l’urgenza riguarda l’oggi, non il domani: molte aziende stanno entrando in sofferenza già adesso.

[…] Se per difenderci dobbiamo aumentare troppo i prezzi, poi dobbiamo aspettarci che calino le vendite. C’è scarsa percezione della dimensione del problema, che è apocalittica».

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Su 7,1 miliardi di fatturato, l’85% deriva dall’export. Un record strabiliante per un comparto industriale, tra l’altro assai energivoro e alle prese quindi anche con una complessa transizione green. Aggiunge Savorani: «Non vogliamo sospendere la transizione energetica, la transizione ecologica, noi vogliamo che cambi il progetto, perché così non va. Per quanto ci riguarda abbiamo già messo in moto tutta una serie di investimenti e di ricerche per portare avanti questo processo, però per ogni progetto di sostenibilità, che sia esso sanitario, ecologico o sociale, a monte ci deve essere una sostenibilità economica, altrimenti non si fa niente».

 

giorgia meloni in grecia con kyriakos mitsotakis 4

[…] Matteo Zoppas […] presidente dell’ Ice, l’Istituto per il commercio estero […] non nasconde le difficolta: «Nel 2022 abbiamo registrato un valore delle esportazioni di 622 miliardi; tempo fa era stata fatta una stima, per il 2023, pensavamo di arrivare a 667 miliardi, sette punti percentuali sopra l’anno precedente. Invece oggi siamo mediamente al +4%: chiudendo con questo trend arriveremo poco sotto i 650 miliardi di fatturato». Zoppas aggiunge: «I costi della logistica, già di per sé, contraggono questi numeri. Poi c’è da vedere come evolverà il rallentamento della Germania e quello della Cina».

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Un altro imprenditore al vertice è Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi, gruppo dell’acciaio da 2,5 miliardi di fatturato: «La produzione nazionale di acciaio dei primi sette mesi dell’anno è diminuita del 4,8%, è in corso un evidente rallentamento nella siderurgia dovuto alla frenata dell’economia. In Germania sta pesando il calo dell’export extra-europeo. Mentre la crisi immobiliare cinese si fa sentire. L’Italia subisce entrambi i fattori e quindi è naturale che anche la manifattura italiana stia accusando il colpo».

 

kyriakos mitsotakis al seggio

[…] il rapporto del think tank Competere.Eu. […]: «La debolezza dell’economia tedesca ha effetti rilevanti sulla dinamica dell’industria italiana. Anche per questa ragione la produzione industriale italiana mostra, ormai da mesi, segnali di forte debolezza. Se si osserva la dinamica nel manifatturiero, i settori alimentare e mezzi di trasporto mostrano i cali di attività più forti. […] La domanda sta diminuendo più di quanto atteso e l’accumulo nei magazzini rappresenta un deterrente alla produzione nei prossimi mesi».

 

«I problemi non mancano», conclude Race «e una gran parte delle soluzioni si trova sui tavoli di lavoro organizzati a livello europeo, in particolare quelli che prevedono modifiche al Patto di Stabilità. Su questo fronte le ultime notizie non sono rassicuranti, a causa del riemergere di falchi che intendono limitare qualsiasi revisione”.

Il fatto è che l’Italia è ferma al palo con le riforme, che avrebbero dovuto essere parallele al Pnrr e invece non si intravedono, tanto che addirittura la Grecia, in passato bastonata dall’Ue in vena di imporre l’austerity, sembra avere fatto i compiti meglio dell’Italia, […]

 

MITSOTAKIS

«Da maggio il rendimento dei titoli decennali emessi dalla Repubblica greca è sceso sotto quello degli analoghi titoli della Repubblica italiana di circa 40-50 punti base. Il sorpasso della Grecia sull’Italia riguarda l’intera curva per scadenze dei tassi di interesse. Dietro questi dati vi è una performance economica che da qualche anno è migliore di quella dell’Italia in termini di crescita del pil, di velocità nella riduzione degli squilibri di finanza pubblica, di capacità di attrarre investimenti esteri e di credibilità dell’azione di governo».

 

[…] Per ora il Pnrr greco sembra godere di buona salute, e fra gli operatori sembra prevalere l’opinione che le tantissime riforme ivi previste (67), a cominciare dal miglioramento dell’amministrazione fiscale e la riduzione dell’evasione, verranno attuate».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…