jeff bezos di amazon

I SOLDI NON COMPRANO LA REPUTAZIONE - UN GRUPPO DI 100 FONDI HA SCRITTO UNA LETTERA AL VELENO A JEFF BEZOS. L’ARGOMENTO? LE PRATICHE FISCALI ALLEGRE DI AMAZON. GLI INVESTITORI CHIEDONO TRASPARENZA DOPO ANNI DI MENEFREGHISMO ASSOLUTO SULLA QUANTITÀ DI TASSE PAGATE DA BIG TECH. MA IL VENTO È CAMBIATO ANCHE A WALL STREET, DOVE I DUBBI SULLA CREDIBILITÀ DI UN’AZIENDA POSSONO RITORCERSI CONTRO CHI CI INVESTE. COME? RISCHIANO DI PERDERCI SOLDI (LA PROTESTA NON È ANIMATA DAI BUONI SENTIMENTI, MA SOLO DAL PROFITTO)

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

jeff bezos a st. barts 3

La reputazione prima di tutto. E se a metterla a repentaglio possono essere Amazon o Apple, ovvero le società globali con la maggiore capitalizzazione, la faccenda si complica. Con la conseguenza che investitori istituzionali e risparmiatori individuali iniziano ad alzare la voce.

 

L'ultimo clamoroso caso è la lettera, sottoscritta da oltre 100 entità per complessivi 3.600 miliardi di dollari in gestione, rivolta al colosso dell'e-commerce fondato da Jeff Bezos riguardo alle pratiche fiscali considerate troppo garibaldine. Fattore che potrebbe avere ritorsioni anche su chi ci ha investito.

 

Negozi Amazon 3

La svolta verde

A Wall Street, e non solo, il vento è cambiato. Dopo anni di silenzio, i fondi attivisti stanno aumentando. Prima che la pandemia prendesse la scena del dibattito mondiale nell'universo finanziario, il mercato del settore Esg (Environment, social, governance), dedicato agli investimenti sostenibili, era focalizzato solo sulla prima lettera, legata alla preservazione di lungo periodo dell'ambiente.

 

jeff bezos di amazon

Ma ora è il momento delle altre due, quindi i fattori sociale e di gestione aziendale. Ed è proprio in quest' ottica che si stanno muovendo fondi pensione e fondi d'investimento. Come riportato dal Financial Times, un gruppo di 100 investitori sta facendo pressione contro Amazon presso la Security and exchange commission (Sec), l'autorità finanziaria statunitense, affinché ci sia una maggiore trasparenza sulle iniziative tributarie, e relative conseguenze, del gigante di Bezos.

 

il megayacht di jeff bezos

«Pratiche fiscali aggressive possono esporre una società - e i suoi investitori - a un maggiore controllo da parte delle autorità fiscali, rischi di aggiustamento e aumentare la loro vulnerabilità ai cambiamenti delle norme fiscali mentre i Paesi cercano di proteggere le loro basi imponibili da pratiche deleterie», viene specificato nella lettera. La quale, secondo quanto appreso da La Stampa, cita più volte la parola «reputazione».

 

elon musk jeff bezos

Oltre a Nordea e Royal London, che hanno già firmato la missiva, anche il fondo sovrano norvegese, Norges, sarebbe pronto ad azioni di attivismo diretto. Il documento sarà inviato alla Sec entro il prossimo mercoledì. Ma non è escluso che «si possa rinviare la trasmissione per aggiungere nuove compagnie».

 

L'iniziativa contro Amazon è partita nello scorso dicembre su proposta di due fondi pensione britannici, Greater Manchester Pension Fund e Oblate International Pastoral Investment Trust. I quali hanno ravvisato una non conformità di Amazon agli standard della Global reporting initiative (Gri), l'organizzazione non governativa guidata ad Amsterdam da Eelco van der Enden che fornisce le linee guida per una contabilità equa e sostenibile.

 

BEZOS ZUCKERBERG PICHAI COOK

I firmatari

Fra i sottoscrittori della missiva, anche il New York City Office of the Comptroller, ovvero l'ufficio governativo che si occupa della riscossione delle imposte per la Grande mela, e il maggiore fondo pensione privato del Regno Unito, lo Universities Superannuation Scheme.

 

L'operazione rientra in una nuova ondata di attivismo verso Big Tech, quelle società - come Amazon, Apple, Microsoft, Meta (già Facebook) e Alphabet (ovvero Google) - che generano profitti attraverso il web. Simbolica è la querelle intorno allo stipendio di Tim Cook, amministratore delegato di Apple.

 

larry page tim cook zuckerberg bezos amazon facebook apple google

Con Norges contro i compensi dei top manager di Apple che ha deciso di opporsi ai pacchetti di remunerazione dei top manager di Cupertino, compresi i 98,7 milioni di dollari previsti per Cook per l'ultimo esercizio commerciale. Dure le parole utilizzate da Norges. «Una parte sostanziale della remunerazione annuale dovrebbe essere fornita sotto forma di azioni vincolate da cinque a dieci anni, indipendentemente dalle dimissioni o dal pensionamento», ha affermato il fondo scandinavo in una lettera.

 

«Il consiglio (di Apple, ndr) dovrebbe fornire trasparenza sulla remunerazione totale per evitare esiti inaccettabili. Il consiglio dovrebbe garantire che tutti i vantaggi abbiano una chiara logica commerciale», ha tuonato il fondo guidato da Nicolai Tangen. I legami pericolosi Ancora, c'è il caso Ericsson.

jeff bezos

 

Tre giorni fa, il fondo attivista svedese Cevian Capital ha chiesto ampi cambiamenti alla governance aziendale della società di telecomunicazioni condotta da Börje Ekholm, in seguito delle inchieste delle agenzie tributarie globali su corruzione e pagamenti discutibili effettuati in Iraq, si presume a favore di associazioni terroristiche. Unanime l'ipotesi degli addetti ai lavori. L'attivismo è tornato, ed è sempre più volto alla riduzione delle disuguaglianze.

tim cook di apple e jeff bezos di amazon, in mezzo il ceo di tencent pony majeff bezos cnnjeff bezosFLYING FOX DI JEFF BEZOSNegozi Amazon 2Amazon Salonjeff bezos bitcoin

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."