SOLO IN ITALIA LE BANCHE FRIGNANO - UBS RINUNCIA A 9 MILIARDI DI FRANCHI DI AIUTI PUBBLICI PER SALVARE CREDIT SUISSE: “FAREMO DA SOLI” – L’OBIETTIVO E’ MOSTRARE AI PROPRI CLIENTI LA SOLIDITA’ DEL GRUPPO E COMUNICARE AI MERCATI CHE LA FUSIONE CON CREDIT SUISSE PROCEDE SPEDITA – MA SULL’OPERAZIONE ALEGGIA IL FANTASMA DI UNA CLASS ACTION CONTRO LA CANCELLAZIONE DI 16 MILIARDI DI FRANCHI DI AZIONI SUBORDINATE…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Franco Zantonelli per “la Repubblica"

 

UBS - CREDIT SUISSE UBS - CREDIT SUISSE

Grazie ma, d’ora in poi, facciamo da soli. Si potrebbe riassumere così l’annuncio, arrivato ieri di primo mattino, da parte di Ubs, che a poco meno di 5 mesi dal salvataggio di Credit Suisse, rinuncia ai 9 miliardi di franchi di garanzia per l’operazione, messi a disposizione dalla Confederazione. Si trattava di una consistente protezione a fronte di eventuali perdite […] Oltre ai 9 miliardi di cui si è detto, la Banca Nazionale Svizzera ne aveva messi a disposizione altri 100, con la formula del Public Liquidity Backstop , per l’eventuale erogazione di mutui, a sostegno della liquidità.

 

CREDIT SUISSE UBS CREDIT SUISSE UBS

[…] Anche perché il colosso bancario guidato dall’ad Sergio Ermotti ha versato nelle casse pubbliche 200 milioni di franchi, a titolo di rimborso per le garanzie fornite dallo Stato e gli aiuti in liquidità. […] Ubs […] sta marciando spedita, con pesanti sacrifici sul versante dei posti di lavoro, per completare una fusione che la porterà ad essere un colosso bancario di proporzioni inusitate per un Paese piccolo come la Svizzera.

 

L ACCORDO CREDIT SUISSE UBS L ACCORDO CREDIT SUISSE UBS

[…] «La decisione di Ubs persegue due scopi. Primo. Rassicurare la propria clientela riguardo alla solidità finanziaria della banca e mostrare che il processo di fusione e acquisizione di Credit Suisse procede velocemente […]». […] «ci sono tuttavia ancora diverse questioni aperte, fra cui vari ricorsi contro la cancellazione delle obbligazioni AT1, che potrebbero comportare un rischio reputazionale, a seguito del quale ci potrebbe essere nuovamente una fuga di depositanti da questa mega banca». Insomma, se le class action contro la cancellazione di 16 miliardi di franchi di azioni subordinate andassero in porto, la piazza finanziaria svizzera subirebbe un altro colpo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - DALLA PADELLA ALLA BRACE: CHI E' IL NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA - E DIRE CHE UNA VOLTA, PRIMI ANNI ‘90, IL NEOFASCISTA ALESSANDRO GIULI, UN’AQUILA FASCISTA TATUATA SUL PETTO, MOLLÒ I CAMERATI DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ, LIQUIDATI COME MAMMOLETTE, PER FONDARE MERIDIANO ZERO, GRUPPUSCOLO BOMBAROLO DI ESTREMA DESTRA – LO RITROVIAMO ANONIMO GIORNALISTA DI "LIBERO" E "IL FOGLIO" CHE NEL 2018 SI RIVOLGEVA A BANNON AD ATREJU, LODAVA PUTIN DEFINENDOLO ‘UN PATRIOTA’ COME TRUMP – SBARCATE A PALAZZO CHIGI, LE SORELLE MELONI LO SPEDISCONO ALLA PRESIDENZA DEL MUSEO MAXXI DI ROMA, PUR NON DISTINGUENDO LA CORNICE DAL QUADRO – ALLA PRESENTAZIONE IN LIBRERIA DEL SUO LIBELLO, “GRAMSCI È VIVO”, CON ARIANNA MELONI AD APPLAUDIRLO, AVVIENE IL PASSAGGIO DA “ARISTOCRAZIA ARIANA” DI FREDA ALLA NOVELLA “ARISTOCRAZIA ARIANNA” - MA CI VOLEVA MARIA ROSARIA BOCCIA PER FAR DIVENTARE IL SUO SOGNO REALTÀ…

DAGOREPORT – FOSSI STATO IN GENNARO SANGIULIANO CI AVREI PENSATO DUE VOLTE PRIMA DI LASCIARE LA DIREZIONE DI UN TELEGIORNALE PER DIVENTARE MINISTRO DELLA CULTURA - DA VELTRONI A MELANDRI, DA URBANI A BONDI, DA BRAY FINO AL “PAVONE ESTENSE” FRANCESCHINI: HANNO FATTO PIÙ O MENO TUTTI LA STESSA FINE: SONO SCOMPARSI - IN ITALIA LA STORIA CULTURALE SOVRASTA OGNI MINISTRO SINO A SFINIRLO, SOFFOCARLO: È UN EVEREST CHE FATICHI A OSSERVARE PER LA SUA ALTEZZA. NON PUOI FARCELA, NON PUOI GESTIRLO: PUOI SOLO EVITARE DI FARE DANNI...

IL DAGO-SCOOP DEL 26 AGOSTO CHE HA SCOPERCHIATO IL CASO DELLA POMPEIANA "NON CONSIGLIERA" E CHE OGGI HA SPEDITO SANGIULIANO AI GIARDINETTI FACENDO FARE UNA FOTONICA FIGURA DI MERDA AL GOVERNO MELONI - CHI È, E SOPRATTUTTO CHI SI CREDE DI ESSERE, LA BIONDISSIMA 41ENNE, NATIVA DI POMPEI, MARIA ROSARIA BOCCIA, CHE ANNUNCIA SU INSTRAGRAM LA SUA ''NOMINA A CONSIGLIERE PER I GRANDI EVENTI DEL MINISTRO DELLA CULTURA''? E PERCHÉ DOPO AVER SOTTOLINEATO: ‘’IO E IL MINISTRO SIAMO LEGATI DA UNA STIMA E DA UN SANO SENTIMENTO CHIAMATO "BENE" CHE RESTERÀ ANCHE QUANDO NON AVREMO RAPPORTI LAVORATIVI”; POI AGGIUNGE: ‘’PENSO SIA IL CASO DI SMETTERLA CON QUESTO INUTILE ACCANIMENTO. BASTA ATTACCHI GRATUITI!” - OHIBÒ, CHI HA MAI ATTACCATO L'IMPEGNO CULTURALE DELLA "BOCCIA DI POMPEI" AL FIANCO DI "GENNY DEL GOLFO" (CHE LEI IMMORTALA, FOTO E VIDEO, SU INSTAGRAM)? - CONTATTATO DA DAGOSPIA, IL PORTAVOCE DI SANGIULIANO TRASFORMA LA BOCCIA IN UN ‘FIASCO’: “E’ UNA NOTIZIA FALSA: MARIA ROSARIA BOCCIA NON È MAI STATA NOMINATA CONSIGLIERE DEL MINISTRO" - VIDEO

DAGOREPORT - AI TRIBUNALI L’ARDUA SENTENZA: A ROMA È PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA PER L’APERTURA DI UN FASCICOLO. A QUEL PUNTO INIZIERÀ IL BALLETTO DEI COMUNICATI PRESTAMPATI (“FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA”, “ATTO DOVUTO”, "LA GIUSTIZIA FARÀ IL SUO CORSO") E I FRATELLI D'ITALIA PROVERANNO A CHIUDERE IL CASO, MINIMIZZANDO TUTTO A MERO “GOSSIP” PRIVATO - ORMAI PERÒ È TARDI: LA BOCCIA È USCITA DALLA BOTTIGLIA. E LE DOMANDE NON RIGUARDANO PIÙ IL SOLO SANGIULIANO ‘NNAMMURATO, MA ANCHE LA PREMIER DI COLLE OPPIO - SE È VERO, ED È VERO, CHE VOCI, FOTO, EMAIL E SCONTRINI CIRCOLANO DA ALMENO UN ANNO, COM’È POSSIBILE CHE NESSUNO SPIFFERO SIA MAI ARRIVATO ALLE ORECCHIE DELLA DUCETTA? DA VIMINALE, INTELLIGENCE, NULLA? - “UNFIT TO LEAD” TITOLEREBBE L’''ECONOMIST'', COME AI TEMPI DI BERLUSCONI..