christine lagarde bce

TASSO INDIETRO! – LA BANCA CENTRALE EUROPEA TAGLIA ANCORA I TASSI DI INTERESSE DI 25 PUNTI BASE: LA DECISIONE ERA AMPIAMENTE PREVISTA, VISTO LO STALLO DELL’ECONOMIA EUROPEA – FUBINI: “L’AREA EURO È SOSTANZIALMENTE FERMA, PRIVA DI UNA STRATEGIA: IL TAGLIO DEI TASSI ANTICIPATO E L’IMPROVVISA PREOCCUPAZIONE DELLA BCE PER LO STATO DI SALUTE DEL PAZIENTE SONO SOLO LA PRESA D’ATTO DI UNA CONDIZIONE TROPPO A LUNGO NEGATA O LIQUIDATA COME PASSEGGERA” – IL FALLIMENTO DEL MODELLO TEDESCO, I CONSUMI AL PALO IN FRANCIA E IL DEBITO ITALIANO: I MOLTI GUAI DELL’UE…

BCE: TAGLIA TASSI DI INTERESSE, TASSO SUI DEPOSITI SCENDE AL 3,25%

christine lagarde 3

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - - Il Consiglio direttivo Bce, al termine della riunione di politica monetaria, ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, come ampiamente scontato dai mercati.

 

Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale la Bce orienta la politica monetaria, scende al 3,25%. Di conseguenza i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale calano rispettivamente al 3,40% e al 3,65%

 

il board della bce

"La decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria - si legge nel comunicato di fine vertice - scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato".

 

Le prospettive di inflazione sono inoltre "influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia". "Ci si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno - prosegue il comunicato -. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione".

 

"Il Consiglio direttivo - conclude il comunicato - è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine". Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione.

 

giancarlo giorgetti christine lagarde

BORSA: EUROPA ACCELERA DOPO TAGLIO TASSI BCE, MILANO A +1,2%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Consolidano i rialzi le Borse europee dopo la decisione della Bce, ampiamente attesa, di tagliare i tassi di 25 punti base. “Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato", si legge nel comunicato di fine vertice.

 

La Banca centrale europea continua però a predicare prudenza sul futuro, ribadendo l’obiettivo del ritorno dell’inflazione al 2% a medio termine e specificando che l’istituto “manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine".

 

Così il Ftse Mib di Milano sale dell’1,2% trainato da Poste Italiane (+3,1%). Ben impostati anche il Cac di Parigi (+1,4%), il Dax di Francoforte (+0,8%), l’Aex di Amsterdam (+0,7%), mentre rimane attorno alla parità l’Ibex di Madrid (+0,1%).

 

LA SCELTA DELLA BCE SUI TASSI

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

INFLAZIONE IN EUROLANDIA

[…] Siamo entrati nel mese di giugno scorso con un costo ufficiale del denaro al 4%, potremmo uscire dal prossimo giugno al 2%. Se andasse davvero così, avremo avuto la restrizione monetaria più precipitosa della storia dell’area euro seguita dal secondo allentamento più rapido dopo quello seguito al crash di Lehman Brothers a fine 2008.

 

Significa che la Banca centrale ha sbagliato tutto, perché ha reagito tardi all’ondata d’inflazione post-Covid e poi di nuovo si è accorta tardi dello stallo della crescita europea del 2024?

 

christine lagarde 1

I giudizi ex post sono uno sport per i privilegiati che non devono decidere nella nebbia dell’incertezza per poi formare un compromesso fra 26 visioni diverse al tavolo di Francoforte. Più interessante è che la Bce sia sicuramente rimasta sorpresa dalla debolezza dell’area euro.

 

L’inflazione viaggia già sotto le previsioni di settembre e la ripresa — tante volte annunciata — sembra allontanarsi ogni mese di più. L’area euro è sostanzialmente ferma, priva di una strategia: il taglio dei tassi anticipato e l’improvvisa preoccupazione della Bce per lo stato di salute del paziente sono solo la presa d’atto di una condizione troppo a lungo negata o liquidata come passeggera.

 

ursula von der leyen christine lagarde - meme by vukic

In Germania, da sola poco meno di un terzo dell’area euro, il prodotto lordo nel 2024 promette di registrare una contrazione per il secondo anno di seguito. L’intero modello industriale — con il quale l’Italia è integrata — appare obsoleto e da ripensare.

 

In Francia consumi e investimenti privati, tradizionale motore dell’economia, sono letteralmente piatti; il mercato delle case e gli investimenti immobiliari in contrazione; buona parte della domanda è sostenuta dalla spesa pubblica, che ora dovrà brutalmente contrarsi perché sta arrivando una stretta ai conti da 60 miliardi di euro — ammesso che passi — per arginare un bilancio dello Stato sempre più scricchiolante.

 

CHRISTINE LAGARDE

Quanto all’Italia, va meglio della Germania ma non meglio dell’area euro. La recessione industriale ha già più di un anno e mezzo, mentre la gestione del debito pubblico e il rispetto delle nuove regole europee impongono per il 2025 un aumento della pressione fiscale dal 42,3% al 42,8% del prodotto lordo (circa 11 miliardi).

 

È sempre più chiaro che il nuovo Patto di stabilità inizia a mordere in un momento infelice: la stretta di bilancio in Francia, sommata alla più blanda stretta di bilancio in Italia e a quella ancora minore in Spagna, unite alla mancata spinta in deficit del governo tedesco produrranno — in aggregato — qualcosa di facile da prevedere: stagnazione europea.

 

christine lagarde 5

La Bce non fa che reagire a questa realtà. Servirebbe una strategia per incoraggiare più investimenti in comune, pubblici e privati, mentre i singoli governi risanano i propri conti nazionali. […] la voglia incontenibile di tanti politici nelle capitali di mantenere una linea diretta con i signori del denaro del proprio Paese blocca sul nascere qualunque idea di mercato europeo dei capitali. Poco importa che, senza quello, ristagnino gli investimenti sulla scala e di intensità tecnologica che servirebbero per competere nel mondo.

 

Molto più comodo dare la colpa di tutto alla Bce. Specie se poi — per la felicità dei suoi tanti critici — qualche volta apre gli occhi un po’ troppo tardi per davvero.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…