ignazio visco fabio panetta

VISCO INFERNO - ''LA CRISI È UNO CHOC E FARÀ VITTIME TRA LE BANCHE GLOBALI. L'UNIONE EUROPEA DEVE VARARE DELLE MISURE SUI CREDITI DETERIORATI, PERMETTENDO LA CREAZIONE DI BAD BANK CON LA PARTECIPAZIONE DI INVESTITORI PRIVATI'' - FABIO PANETTA (BCE): ''BISOGNA GARANTIRE LA CONCORRENZA E NON PERMETTERE CHE LE BIG TECH (APPLE, AMAZON, GOOGLE) ACCENTRINO LE TRANSAZION FINANZIARIE

Andrea D'Ortenzio per l'ANSA

IL DISCORSO DI IGNAZIO VISCO DURANTE L EMERGENZA COVID

 

La crisi Covid è "uno shock senza precedenti" ed è possibile che "faccia qualche vittima fra le banche" a livello mondiale, per questo l'Europa deve varare delle regole per favorire lo smaltimento dei crediti deteriorati che inevitabilmente saliranno "nei prossimi mesi" permettendo la creazione di bad bank, magari con la partecipazione di investitori privati. Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, alla conferenza Baffi-Carefin, parla delle minacce alla stabilità finanziaria da parte di una crisi contro la quale autorità di vigilanza e governi hanno risposto con misure straordinarie efficaci "nel breve termine", appianando le turbolenze sui mercati e facendo affluire il credito a famiglie e imprese.

 

Le banche centrali europee poi sono in allerta per un altro tipo di rischi quello di una troppo forte concentrazione nei pagamenti digitali ora in mano a un pugno di soggetti come Paypal, Visa e Mastercard. Per il componente del board Bce Fabio Panetta, che ha fatto il punto in un evento a Francoforte, occorre garantire l'accesso di altri soggetti, magari europei, per assicurare concorrenza e difesa dei consumatori specie ora che stanno entrando nel settore le bigh tech (Apple, Amazon, Alphabet etc..). La Bce. che lavora all'euro immateriale, vuole così una transizione al digitale che non sia "incontrollata. Ancora Visco sottolinea un altro problema derivante dalla crisi Covid.

 

MARIO DRAGHI CON LA MASCHERINA E IL DISCORSO DI IGNAZIO VISCO DURANTE L EMERGENZA COVID

Al momento "l'incertezza è alta e la ripresa ancora debole" e questo suggerirebbe "una cauta estensione delle misure straordinarie in scadenza", ricordando il difficile trade-off fra rischi ed effetti positivi delle misure straordinarie varate da governi e Bce. Le misure lasciano infatti delle eredità negative che prima o poi occorrerà affrontare, pena la minaccia alla stabilità finanziaria nel medio termine. Un ritiro troppo rapido dei finanziamenti potrebbe infatti "destabilizzare", e anche le aziende più sane corrono il pericolo di trovarsi di fronte problemi di razionamento del credito. Una estensione delle misure potrebbe, d'altra parte, portare a fornire credito ad aziende non solventi, finendo così per pesare sulla crescita.

 

 E inoltre le aziende non finanziarie, magari Pmi, che hanno ricevuto i finanziamenti potrebbero non essere in grado di recuperare le perdite aumentando così il loro debito. E quindi si arriva alla cruciale questione degli Npl. Come sottolineato anche dall'Abi nei giorni scorsi, le moratorie stanno aiutando a traghettare le aziende verso giorni migliori e a tenere sotto controllo l'aumento dei crediti scesi oramai ai livelli di 11 anni fa grazie alle tante dismissioni di questi mesi. Ma il governatore, così come già rilevato più volte nelle scorse settimane, ha esortato le banche ad iniziare sin da ora a verificare i crediti in portafoglio con un "approccio prudente" per evitare un balzo improvviso.

 

IGNAZIO VISCO

Da parte delle autorità di vigilanza, bisognerà trovare un "difficile bilanciamento fra evitare una restrizione del credito pro-ciclica e mantenere delle pratiche di gestione del rischio". E per questo il governatore torna a insistere sulla necessità che l'Europa faccia dei passi avanti per una soluzione se non di condivisione, di certo di maggiore unicità con un sistema di regole condivise come l'utilizzo di fondi per le risoluzioni ordinate e la creazione di backstop al fondo di risoluzione unico. Vanno viste con favore iniziative per creare dei veicoli societari per la gestione degli Npl (bad banks) potrebbero prevedere anche la partecipazione di investitori privati.

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