UN WURSTEL DI TRAVERSO ALL’EMBARGO EUROPEO AL GAS RUSSO - COME AL SOLITO, I TEDESCHI CI VOGLIONO FARE FESSI: DICONO DI NON POTER FARE A MENO DEL METANO DI PUTIN. EPPURE A BERLINO BASTEREBBE RIACCENDERE LE CENTRALI NUCLEARI. LA POPOLAZIONE SAREBBE D’ACCORDO, MA IL GOVERNO È INSUFFLATO DALL’IDEOLOGIA DEI VERDI, CHE NON NE VOGLIONO SAPERE: CHIUDERÀ ANCHE LE ULTIME CENTRALI E CHIEDERÀ PIÙ GAS PER LA TRANSIZIONE. A CHI? CERTO, A PUTIN, CHE CON QUEI SOLDI CONTINUERÀ A FINANZIARE LA GUERRA IN UCRAINA…

-

Condividi questo articolo


Otto Lanzavecchia per www.formiche.net

 

VLADIMIR PUTIN E IL GAS VLADIMIR PUTIN E IL GAS

L’invasione dell’Ucraina è alla settima settimana, e l’economia più grande d’Europa non ha ancora presentato un piano B realistico per disassuefarsi dal gas russo, che copre il 40% del fabbisogno tedesco anche dopo le misure di riduzione.

 

Il cancelliere Olaf Scholz ha reiterato più volte l’avversione tedesca a un embargo sugli idrocarburi russi, spiegando che imporlo avrebbe condannato la Germania alla recessione. Ma così, di fatto, si condannano gli ucraini a tenersi i russi in casa.

 

olaf scholz vladimir putin olaf scholz vladimir putin

La posizione di Berlino è uno degli ultimi ostacoli all’imposizione dell’embargo europeo, che secondo un ex consigliere di Vladimir Putin potrebbe far finire la guerra nel giro di poche settimane.

 

Il miliardo di euro giornalieri per l’energia (stima di Josep Borrell) è l’unico vero indotto dell’economia russa, prossima al default sotto il peso delle sanzioni occidentali; in Russia i derivati dalla vendita di idrocarburi sono il 35% del budget federale.

 

christian lindner olaf scholz annalena baerbock robert habeck christian lindner olaf scholz annalena baerbock robert habeck

La Germania da sola assorbe il 20% degli idrocarburi russi: smettere di importarli aprirebbe un bel buco nel bilancio di Mosca anche senza il resto d’Europa.

 

Berlino sta già diversificando le forniture di petrolio e carbone. Ma il problema, spiegano, è l’impossibilità di sostituire a stretto giro le forniture di gas, che è troppo importante per il mix energetico tedesco. Se solo esistesse una fonte di elettricità alternativa, peraltro pulita, pronta a soppiantare il gas perduto…

 

La soluzione nucleare

Nel dopo Fukushima, la Germania ha deciso di denuclearizzarsi e ha chiuso 27 reattori. Oggi il 12% dell’elettricità del Paese proviene dagli ultimi tre reattori rimasti, che andranno in pensione entro fine anno. È parte del piano tedesco per la transizione, non dissimile da quello italiano: puntare sul gas come veicolo per la transizione, sostituirlo alle fonti indesiderate, e contemporaneamente aumentare la capacità di generazione rinnovabile.

 

PUTIN PUTIN

Peccato che il piano tedesco non abbia tenuto conto del fattore Putin. In Germania un terzo del gas viene bruciato per generare elettricità: escludendo il ricorso agli idrocarburi inquinanti, ovvero petrolio e carbone (già il 28% del mix energetico nel 2021), spegnere le centrali nucleari richiederà alla Germania di aumentare l’importazione di gas del 30%. Da dove? Probabilmente la Russia, perché se i tedeschi avessero canali alternativi li starebbero già utilizzando.

 

Di contro, tenere i reattori in funzione eliminerebbe questa necessità. Anzi: riaprirne altri, come spiega l’esperto Tomas Puevo, potrebbe di fatto permettere alla Germania di fare a meno del gas russo (più un po’ di carbone).

 

I numeri non mentono: se il 40% del gas è russo e il 35% serve per produrre elettricità, si può agilmente sostituire la produzione elettrica via gas con quella via atomo (diversi reattori si possono riaccendere con sforzi, costi e tempi molto ragionevoli). I pochi punti percentuali che mancano possono essere compensati con la diversificazione. Dunque, perché Berlino continua a rifiutare l’opzione nucleare?

 

Il nodo ideologico

GASDOTTI RUSSI GASDOTTI RUSSI

In sostanza: la Germania può, ma non vuole, fare a meno del gas russo sfruttando la capacità nucleare già installata. Manca la volontà politica, che risente dell’ideologia antinuclearista dei Verdi tedeschi, da anni impegnati in una crociata antinuclearista.

 

“Abbiamo di nuovo esaminato molto attentamente se un funzionamento più esteso delle centrali nucleari ci aiuterebbe in questa situazione di politica estera”, ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, dei Verdi, l’otto marzo. “La risposta è negativa: non ci aiuterebbe”.

 

Habeck si stava riferendo a uno studio condotto ad hoc dal ministero dell’economia e della protezione climatica, che poi è in mano allo stesso Habeck.

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

 

Nel documento non c’è praticamente alcuna analisi dei benefici e non si tiene conto del contesto geopolitico, tantomeno della necessità di fare a meno del gas russo. Di contro, scrive Puevo, “ogni argomento usato per difendere la chiusura dei reattori tradisce una mancanza di volontà politica: bisognerebbe cambiare le leggi, accettare alcuni rischi, accelerare i processi, pagare il carburante, le persone e i pezzi di ricambio…”

 

UNA DELLE TRE CENTRALI NUCLEARI TEDESCHE CHIUSE IL 31 DICEMBRE UNA DELLE TRE CENTRALI NUCLEARI TEDESCHE CHIUSE IL 31 DICEMBRE

Criticità risolvibili: le leggi si cambiano come avvenuto dopo Fukushima, il rischio è irrisorio (per le Nazioni unite sono morte un centinaio di persone nella Storia per l’esposizione alle radiazioni, contro 4,2 milioni all’anno per l’inquinamento da CO2), carburante e talento si recuperano da altrove nell’Occidente geopolitico e non solo.

 

Non solo la Germania ha i fondi per risolvere questi problemi; in ultima analisi, sono problemi che vanno soppesati contro il sangue versato dagli ucraini.

 

VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

Il Belgio, altro Paese in procinto di chiudere le ultime centrali sull’onda del post-Fukushima e con i Verdi al governo, ci ha già ripensato.

 

Anche in Giappone il caro-energia ha fatto sì che la maggioranza della popolazione tornasse a sostenere l’energia dell’atomo per la prima volta dal disastro. Incredibilmente, pure gli stessi tedeschi sono favorevoli alla riapertura dei reattori: se prima dell’invasione circa tre quarti della popolazione sosteneva la spinta alla denuclearizzazione, oggi il 70% ritiene che sia necessario ri-nuclearizzarsi (sondaggio di Civey realizzato per Augsburger Allgemeine). Manca solo il governo di Scholz.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO