the legend of zelda tears of the kingdom

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - "LEGEND OF ZELDA TEARS OF THE KINGDOM" È IL VIDEOGAME DEFINITIVO? FORSE, TUTTAVIA MENTRE LO SI ESPERISCE QUESTA È UNA PURA, ASSOLUTA CONVINZIONE. UN CONTENITORE SMISURATO DI AVVENTURE DOVE IL CONTESTO FAVOLOSO NON SI IMPONE ALLA FANTASIA DEL GIOCATORE MA LA ALIMENTA, ECCITANDOLA E SFIDANDOLA, COSÌ CHE PENSIAMO CHE OGNI IMPRESA SIA UNICA E SOGGETTIVA, NOSTRA; E TALVOLTA È DAVVERO COSÌ… - VIDEO

 

ì

Federico Ercole per Dagospia

legend of zelda tears of the kingdom. 9

“Un bel gioco dura poco” dichiaravano i genitori e gli insegnanti e noi non ci credevamo, pensando che mentissero per comodità, egoismo e necessità educative. O almeno così dicevano a noi bambini di un mondo privilegiato e non afflitto che avevamo la possibilità di giocare. In realtà, avremmo scoperto crescendo, forse non era ad una specifica attività ludica che si riferivano gli adulti di allora ma a tutte le cose belle, come l’infanzia, l’amicizia e l’amore. La vita. Ogni cosa si rivela corta in una maniera tragica quando si sta esaurendo, quando è ormai concentrata solo in un ricordo, indifesa dal futuro.  Chissà quindi se i grandi non intendessero comunicarci, loro che già sapevano, una loro specie di “carpe diem”.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 7

Sono questi pensieri malinconici, depressi e persino insulsi considerato il contesto, ma difficili da evitare, che sorgono in chi scrive nei lunghi, meditavi e nemmeno troppo giocosi momenti che preludiano la fine di Legend of Zelda Tears of the Kingdom, gli attimi in cui decido che una deriva avventurosa durata decine di ore deve giungere alla conclusione: ormai è ora di affrontare il nemico finale. Così è imminente il tempo di tornare ad una realtà di guerre, catastrofi, miseria, sfruttamento e presagi apocalittici. Di paure, dolori e fallimenti. “Un bel gioco dura poco” anche da grandi, persino un videogame di 200 ore con un potere di astrazione dalla realtà straordinario, balsamico come quello di rare opere d’arte e rarissimi giochi.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 5

Così mi dico “non andare, potresti trovare tutti gli oltre mille Korogu, perché ne hai scoperti solo quattrocento scarsi e sono tutti diversi! Oppure...”. Ma non ci sono scuse, devo finire l’avventura, e così la finisco. Ma non scivolo in quella tristezza che temevo, anzi. Tornare a vivere risulta più bello, l’effetto “curativo” dell’esperienza non si esaurisce con la stessa ma continua, si diffonde nella quotidianità. Gli adulti ci mentivano sul serio, con cinismo e amore insieme, un bel gioco, solo uno davvero bello, non dura poco ma continua nella memoria insieme ai ricordi più dolci, allungandoci la vita in verticale.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 4

Non è più quindi solo una questione di Zelda, un gioco così grande da sostituire/affiancare la vita in una negazione di “passatempo” ma di propedeutica alla speranza, di consolazione. Mi viene in mente quella canzone degli Helloween, World of Fantasy, “I wonder if I can handle it all, I wonder if I can carry the weight of the world”. Mi chiedo anche io (con una certa meschinità nel mio relativo benessere di occidentale) “se sarò in grado di gestire tutto, mi chiedo se posso sopportare il peso del mondo”. Dopo una cosa bella risponderei pù convinto di sì, e Legend of Zelda Tears of the Kingdom è una cosa bellissima.

legend of zelda tears of the kingdom. 3

 

IL VIDEOGIOCO DEFINITIVO?

Gli ultimi anni non sono stati avari di capolavori elettronici, malgrado un pubblico che non riesce più a meravigliarsi o che cerca solo l’immediato divertimento di un’attività scervellata continui a lamentarsi. Il panorama indipendente, quello che sembra “indie” ma non lo è, quello delle medie e delle grandi produzioni, ci ha hanno offerto insieme opere notevoli, con un’abbondanza sorprendente. Solo durante gli ultimi mesi sono usciti Elden Ring e Titanic 2 Orchestra for Dying at Sea, Wayward Strand e God of War Ragnarok, Chained Echoes e Immortality,  Resident Evil 4 e Pentiment, Teardown e Xenoblade 3...

 

legend of zelda tears of the kingdom. 2

Ma bastano poche ore di Zelda Tears of the Kingdom per precipitare in una dimensione di “assoluto ludico” che viene amplificata mentre queste si sommano giorno dopo giorno, senza che ce ne accorgiamo, inducendoci a pensare che sia il videogame ultimo e definitivo.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 12

Non si tratta solo di come questo gioco ci induca a infrangere le regole, a immaginare una soluzione che risulta quasi sempre soggettiva e di successo, a costruire personali ed efficaci stramberie, a esplorare un mondo vastissimo e vivo di una natura palpitante e di un popolo non indifferente, a sperimentare armi nuovi per combattimenti che non si impongono quasi mai e invece si scelgono, alla libertà di approccio, ai suoi “dungeon” che perfezionano geniali intuizioni del passato in maniera rivoluzionaria o a che succeda sempre qualcosa di significativo anche se si gioca solo per venti minuti. Perché Tears of the Kingdom ha la facoltà di poetizzare anche la noia, la sosta prolungata per ripararci da un temporale, l’imprevisto, la sconfitta.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 11

  Questo videogame ci fa giocare con i nostri pensieri, ci lascia usare lo sguardo senza tiranneggiarlo con usi eccessivi di una mappatura e quindi lasciandoci ammirare in maniera insieme creativa, contemplativa e funzionale l’orizzonte, premiando l’immaginazione e l’improvvisazione, un mondo fantastico che non si sovrappone alla fantasia del soggetto ma la alimenta contrappuntandola, eccitandola con una grazia gentile, divenendo un contenitore smisurato di avventure che ci illudono di essere i soli ad averle vissute e talvolta è davvero così.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 13

Visione ammirevole ed espressione assoluta di “game design” anche se contenuti da un’hardware, la Switch di Nintendo, che sebbene non sembri mai invecchiare potrebbe essere considerato obsoleto se comparato alle nuove console di Microsoft e di Sony o ai costosi PC, Tears of the Kingdom è anche uno straordinario panorama sonoro, dove i suoni della natura non sono ammutoliti dalla colonna sonora ma accompagnati con una complice, quasi muta poetica mentre la musica diviene pittura o emozione solo quando necessario, per dipingere le atmosfere di un villaggio, il terrore dell’ignoto e del terribile, il sentimento.

 

legend of zelda tears of the kingdom. 10

Non è certo che Legend of Zelda sia il migliore gioco mai realizzato, tuttavia mentre lo si esperisce questa è una pura, assoluta convinzione.

 

LACRYMOSA

“For too long now there were secrets in my mind, for too long there were things i should have said. In the darkness I was stumbling for the door to find a reason, to find the time, the place, the hour” da Tears of a Dragon di Bruce Dickinson

 

legend of zelda tears of the kingdom. 1

La storia e le storie di Tears of the Kingdom sono le più toccanti e profonde raccontate ed esperibili in un Legend of Zelda, diffuse nel mondo con lirica e geometrica perfezione.  La trama principale non tratta solo di una lotta del bene contro il male, ma è il racconto di uno struggente sacrificio, di un’attesa solitaria durata eoni, di una silenziosa  e dolente lotta. La principessa Zelda è qui protagonista malgrado la sua latitanza, le sue lacrime millenarie sono il cuore elegiaco di tutta la narrazione, il motivo che ci muove a viaggiare, a scoprire, ad aiutare chiunque ne abbia bisogno, anche solo per preparare una ricetta con ingredienti complessi, perché cucinare è ancora fondamentale e non solo per sopravvivere.

legend of zelda tears of the kingdom. 14

 

Viaggiando a cavallo o a piedi per monti algidi, pianure erbose, deserti, spiagge e giungle; planando o volando tra i cieli su una mongolfiera o un bolide aereo improvvisato, sprofondando nell’oscurità del sottosuolo, nuotando o navigando con strani natanti per un fiume; arrampicandoci per pareti ardenti, ghiacciate o scivolose d’acqua; risolvendo in maniera personale l’astruso enigma di un Sacrario,  in Tears of the Kingdom troverete sempre una storia anche se muta ed espressa solo dai suoi immensi panorami, oppure dalle nostre azioni.

legend of zelda tears of the kingdom. 6

 

Il gioco d’avventura con un “mondo aperto” non sarà mai più lo stesso dopo Tears of the Kingdom, ma questo già si disse dopo Breath of the Wild e non è stato così, salvo alcune intuizioni eccezionali e derivative in Death Stranding e in Elden Ring, persino (nella varietà e umanità delle storie dei suoi abitanti) nel sottovalutato Horizon 2.

Vedremo cosa riserverà il futuro dei videogiochi e se Tears of the Kingdom sarà l’esempio di un nuovo modo di pensare i giochi e il loro rapporto dialettico, emozionale e ludico con il giocatore o l’ultimo, grandioso monumento ai  videogame e alla loro storia. 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?