cafonalino libro lucarelli

CAFONALINO - PRESENTATO ALLA GALLERIA ALBERTO SORDI IL NUOVO LIBRO DI SELVAGGIA LUCARELLI SULLE DIPENDENZE AFFETTIVE, "CREPACUORE": OLTRE ALL'AUTRICE E AL FIDANZATO LORENZO BIAGIARELLI, C'ERANO ROBERTA BRUZZONE E GINEVRA LAMBRERTI - "NON BASTA SMETTERE DI DROGARSI, PER GUARIRE DALLA DIPENDENZA. QUANDO SI DECIDE DI USCIRNE SUL SERIO, BISOGNA SAPERE CHE..." - FOTO

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Estratto del libro Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva, di Selvaggia Lucarelli (228 pp, edito da Rizzoli) pubblicato da "Domani"

 

selvaggia lucarelli lorenzo biagiarelli foto di bacco (2)

Non basta smettere di drogarsi, per guarire dalla dipendenza. Quando si decide di uscirne sul serio, bisogna sapere che gli strascichi sono lunghi e che prima che ogni cosa ritorni al suo posto (o che magari ne occupi perfino uno migliore), c’è un percorso obbligato da compiere.

 

selvaggia lucarelli foto di bacco (7)

Tutto quello che si è lasciato indietro negli anni della dipendenza – le tappe saltate, le questioni irrisolte – si presenterà perentorio davanti alla porta di casa, chiedendo di pagare il conto. Non so se è l’inevitabile chiusura di un cerchio o la tracimazione di una diga che viene giù definitivamente, ma la fine di una relazione tossica, nel suo primo stadio, è un lutto senza riposo.

 

selvaggia lucarelli foto di bacco (4)

Quando lo lasciai, nella mia vita precipitò tutto, con tempismo crudele. La tv trash si mise a occuparsi improvvisamente della mia separazione, di «Leon bambino conteso dai genitori». Non era vero, non era giusto e stava accadendo di nuovo qualcosa che mio figlio non meritava, tanto più che da tempo aveva riacquistato felicità e spensieratezza. Mi battei come un leone perché i programmi facessero calare il silenzio su Leon, rifiutai ogni invito in tv per replicare, anzi, quella vicenda fu il più grande spartiacque della mia vita professionale.

 

roberta bruzzone selvaggia lucarelli ginevra lamberti foto di bacco

Quando una nota conduttrice tv mi convocò in camerino per comunicarmi che se non fossi andata nel suo salotto a parlare di mio figlio, avrebbe invitato la controparte a parlarne al posto mio, non solo non mi spostai di un millimetro dalla mia decisione, ma smisi di andare in tv. In quella tv. E fu una decisione da cui non sono mai più tornata  indietro. Rinunciai alla mia più cospicua fonte di reddito. In quei quattro anni ero stata incapace di costruire, ma ora dovevo imparare a riparare. Non era finita.

 

roberta bruzzone foto di bacco (4)

Sempre in quei giorni mi suonò la polizia in casa. Tirarono Leon giù dal letto che aveva la febbre, mi perquisirono l’appartamento per un’indagine in corso. Sequestrarono perfino la PlayStation di mio figlio. Fu un’esperienza traumatica, l’ennesima, ma che tutto sommato mi trovò allenata. Mi sentivo comunque meglio nel combattere qualcosa che era fuori di me che nel combattere la droga invisibile dentro di me.

 

Tutto era un disastro più sopportabile della mia dipendenza. E accadde di più: sentii chiaramente che la catastrofe che stava travolgendo la mia vita mi stava aiutando. Non si trattava neanche più di sopravvivere. Si trattava di riprendere in mano le redini fiammanti, praticamente mai usate, della mia esistenza. Nel frattempo dovevo accettare quello che mi era successo.

 

pubblico

La velocità con cui la mia vita professionale e  quella familiare ripresero a funzionare fu stupefacente. La nostra relazione era stata una sorta di fungo infestante, aveva invaso ogni singolo ramo, radice, foglia, frutto della mia esistenza. Estirpato dalla pianta, i primi germogli erano spuntati fuori subito.

 

Ricominciai a scrivere quello che mi piaceva. A giocare con Leon rigando un sacco di macchine e di pavimenti. Pochi mesi dopo ebbi un mio programma tv. Scrivevo ancora su un giornale. Feci la mia prima vacanza da sola con mio figlio. Prendemmo una casa più grande. E poi, dopo un po’, ho anche scritto dei libri, abbiamo adottato un cane, che Leon ha chiamato inevitabilmente Godzilla.

 

lorenzo biagiarelli foto di bacco

Un giorno, senza farci caso, passai con la macchina davanti a casa sua. Me ne accorsi solo dopo parecchi metri, era diventata una via come un’altra. Non dovevo più evitarla. Accostai l’auto e la guardai da lontano, perfino grata. Solo una cosa non funzionava ancora: l’amore. Dopo aver vissuto quella dipendenza, mi sentivo un giocattolo rotto.

 

Non è che non avessi più voglia di amare o non mi fidassi più o non avessi più voglia di buttarmi. C’era un ingranaggio dentro che s’era inceppato. Frequentavo delle persone anche di valore e ogni tanto uomini disastrosi, ma non ero più capace di distinguere ciò che guarisce da ciò che fa ammalare. Non sapevo quale vite si fosse allentata, quale leva fosse storta, quale giuntura si  fosse ossidata.

 

ginevra lamberti foto di bacco

Dopo quattro anni di ricostruzione, è arrivato Lorenzo. Non è stato tutto facile, ma ho sentito fin da subito che con lui era «la fine dell’assedio». Eravamo tragicamente distanti per età, stili di vita, idee di futuro. Quindici anni di differenza a mio svantaggio. Quando lui emetteva il primo vagito, io forse emettevo il primo grido di piacere. Io accompagnavo mio figlio a scuola, lui  faceva fatica ad accompagnare se stesso all’università. «Quanto vorrei avere la tua età, sarebbe tutto più bello» gli ho detto quando ci siamo innamorati. «Non sarebbe più bello, sarebbe solo più facile» mi ha risposto lui. E così un giorno, dopo poco che ci frequentavamo, schiacciato dai miei dubbi, mi ha lasciata.

 

Per la prima volta non ho avuto paura di essere abbandonata, ma di lasciarmi sfuggire l’opportunità di essere felice. Ci siamo guardati da due rive opposte, la corrente ci portava via, allora ci siamo messi a cercare una pietra in mezzo al fiume. Lì ci siamo trovati. Entrambi ci siamo lasciati qualcosa alle spalle – la leggerezza dei vent’anni lui, la voglia di un altro figlio io – ma è andata. Non ci siamo più voltati indietro e ci siamo fidati di noi. Il nostro è un ingranaggio strano, forse somigliamo a quei giri assurdi che fa il cioccolato nella fabbrica di Willy Wonka: un percorso strampalato di nastri, manovelle, bidoni e cucchiai giratutto, ma alla fine funzioniamo.

 

libro presentato

Nel frattempo, non ho mai smesso di interrogarmi sul perché sia rimasta impantanata in una dipendenza affettiva, come sia potuto accadere proprio a me, e non ho trovato una risposta definitiva. Certo, l’imprinting affettivo della mia famiglia ha avuto un ruolo, così come lo ha avuto senz’altro la mia indole dominante, che mi ha a lungo illusa di poter dominare tutto.

 

Di sicuro so che mentre mi succedeva pensa vo di non potermi salvare. E che invece mi sono salvata. Non dirò mai che sono felice di essere passata attraverso un dolore che mi ha dilaniata, benché quel dolore mi abbia indubbiamente arricchita.

 

roberta bruzzone foto di bacco (2)roberta bruzzone selvaggia lucarelli foto di baccoselvaggia lucarelli lorenzo biagiarelli foto di bacco (1)selvaggia lucarelli foto di bacco (5)selvaggia lucarelli foto di bacco (6)selvaggia lucarelli foto di bacco (3)roberta bruzzone foto di bacco (3)selvaggia lucarelli foto di bacco (1)selvaggia lucarelli foto di bacco (2)roberta bruzzone foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…