cafonalino bill viola

CAFONALINO - ROMA OFFRE UN'OCCASIONE IMPERDIBILE PER AMMIRARE IL LAVORO ED IL TALENTO DI UN MAESTRO DELLA VIDEOARTE, BILL VIOLA - 15 OPERE VISIVE DI TRASCENDENTE BELLEZZA E CRUDO POTERE EMOTIVO, CONCEPITE COME UN VIAGGIO 'IMMERSIVO' ATTRAVERSO IL CICLO DELLA VITA - ALL'INAUGURAZIONE A PALAZZO BONAPARTE, LA BONATUTTA MARIA ELENA BOSCHI, ROBERTO CICUTTO, LUCA JOSI, GIORGIO TIRABASSI, LORENZA BONACCORSI E… - FOTO

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Edoardo Sassi per il "Corriere della sera - edizione Roma"

 

valeria licastro marisa stirpe marisela federici eliana miglio foto di bacco

Una prolungata consuetudine e un legame fortissimo con l'Italia, già da quel cognome - Viola - che ne rivela le origini, nemmeno troppo lontane (nonno paterno di Due Cossani, provincia di Varese).

 

Ha anche vissuto a Firenze negli anni Settanta. E qui ha esposto, per non dire del resto del mondo, praticamente ovunque: Biennale di Venezia (1995), nel 2008 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, a Villa Panza a Varese nel 2012, a Palazzo Strozzi, Firenze, nel 2017...

 

umberto vattani la moglie isabella e angelo bucarelli foto di bacco

E ora il newyorchese Bill Viola - classe 1951, da tempo acclamata superstar del contemporaneo, uno dei padri della videoarte - torna nella Capitale con la mostra Icons of light, inaugurata a Palazzo Bonaparte, che riapre come sede espositiva dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia.

 

La mostra è curata da Kira Perov, che non è solo la moglie dell'artista, ma anche la sua più stretta collaboratrice, direttore esecutivo del Bill Viola Studio. E Kira ha selezionato quindici lavori, rappresentativi dell'intero cammino di Bill a partire dagli anni Settanta fino, quasi, all'oggi.

 

maria elena boschi foto di bacco (1)

Un taglio antologico che inizia con The Reflecting Pool (1977-79) e termina con la serie Martyrs (2014): terra, aria, fuoco, acqua rappresentati da quattro persone diverse, immobili, che lentamente sono sovrastati dall'elemento naturale di riferimento.

 

Il percorso, definito dagli organizzatori con il termine sempre più in voga - «immersivo» - presenta le opere video nel semibuio delle sontuose stanze di gusto neoclassico del Palazzo, con uno scenografico contrasto a esaltare tanto la lentezza (slow motion) quanto i cromatismi dei lavori di Viola.

 

Rapporto uomo/natura, riferimenti all'iconografia classica (Pontormo, ad esempio, nel celebre The Greeting del 1995, ispirato alla Visitazione del maestro manierista), spiritualità orientale e occidentale: tutti i tradizionali temi di Viola si ritrovano in questa silloge di video d'autore che dagli anni Novanta si arricchiscono - oltre che di sofisticatissima tecnologia - di una dimensione sempre più performativa, in cui il corpo dell'attore o performer diventa fondamentale.

 

luca berretta patrizia biancamano foto di bacco

Come nella serie Water Portraits (2013) dove i protagonisti, sott'acqua, non aprono gli occhi, non prendono fiato, fluttuano tranquilli in una dimensione che appare sovratemporale (l'acqua, eterna metafora del transeunte, è elemento ricorrente del lavoro di Viola fin dalle origini).

 

«I visitatori devono prendersi il tempo - suggerisce Kira nel testo che accompagna la mostra, corredata da un'aura sacerdotale - per osservare le opere in silenziosa contemplazione, forse perfino concedersi la possibilità di riflettere sulla loro vita per intraprendere il proprio viaggio interiore».

 

maria elena boschi foto di bacco (3)maria elena boschi foto di bacco (2)maria elena boschi foto di baccolorenza bonaccorsi foto di baccogabriella fagno in bertinotti foto di baccogiorgio tirabassi foto di baccogabriella alemanno foto di baccolaura pellegrino antonio romano foto di baccoadele della valle con la madre luana ravagnini foto di baccopiero maccarinelli roberto cicutto foto di baccomarisela federici anna monorchio foto di baccomarisela federici foto di baccopaolo naccarato foto di baccoroberta beta foto di baccoraffaella e ugo trani foto di baccoroberto wirth con il figlio roberto junior foto di baccoadrian zamic e maria consiglio visco di marigliano foto di baccoallegra e luca josi foto di baccoantonella basilico bruno pisaturo foto di baccoeliana miglio foto di bacco (1)eliana miglio foto di bacco (2)federica mariani francesco taddeucci foto di baccoluca josi foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOTENENTE DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI ALLEGRI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO DI LARIANO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, L'EX FILOSOFO DER COLLE OPPIO PRENDE IL TELEFONO E PARLA DIRETTAMENTE CON GIORGIA MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....