covid iin ospedale

ECCO COSA ACCADE IN CHI HA CONTRATTO IL CORONAVIRUS DURANTE LA PRIMA ONDATA A SEI MESI DALLA NEGATIVIZZAZIONE - CIRCA IL 10% DELLE PERSONE E' STATO RICOVERATO DI NUOVO, PRINCIPALMENTE PER CAUSE CARDIO-RESPIRATORIE, RENALI E NEUROLOGICHE - LE VISITE MEDICHE SONO PIÙ CHE RADDOPPIATE RISPETTO AL PRE-PANDEMIA, MENTRE LE TAC AL TORACE SONO AUMENTATE DI 32 VOLTE NEI PAZIENTI DIMESSI DAI REPARTI PIÙ CRITICI E DI 5,5 VOLTE IN QUELLI RICOVERATI NEI REPARTI DI DEGENZA NORMALE…

ospedale covid

Sergio Harari per il “Corriere della Sera”

 

Cosa accade in chi ha contratto l'infezione da Sars CoV-2 dopo la negativizzazione del tampone? Ritorna tutto come prima o il virus innesca un meccanismo di malattia a scoppio ritardato? Che implicazioni di salute ha il post Covid? A queste domande ha cercato di rispondere uno studio appena pubblicato su una importante rivista scientifica internazionale, il Journal of Internal Medicine, condotto da un gruppo di ricercatori che ha valutato l'impatto, a distanza di tempo, della prima ondata pandemica nella regione più colpita d'Europa, la Lombardia.

COVID OSPEDALI

 

Il lavoro è stato sviluppato da un team di esperti che comprendeva il Policlinico di Milano (Pier Mannuccio Mannucci), l'università di Milano (chi scrive), la Regione Lombardia (Ida Fortino e Olivia Leoni), l'Istituto Mario Negri (Alessandro Nobili, Giuseppe Remuzzi, Mauro Tettamanti, Barbara D'Avanzo e Alessia Galbussera) e si è basato sull'analisi dei dati amministrativi (resi anonimi) della Regione Lombardia.

ospedali covid 1

 

I RISULTATI DOPO SEI MESI

Si è così valutato cosa è accaduto a distanza di sei mesi in chi ha contratto l'infezione e si è negativizzato al tampone entro il 30 giugno 2020, considerando i nuovi ricoveri ospedalieri, gli accessi in Pronto soccorso, le visite mediche, gli esami di laboratorio e strumentali di tutti i tipi (radiologici e non) e il consumo di farmaci; in pratica qualsiasi evento sanitario è stato tracciato e valutato fino al 31 dicembre 2020. Purtroppo, i risultati sono lungi dall'essere tranquillizzanti e devono rappresentare un primo momento di riflessione sulle ricadute a distanza della pandemia sul Servizio sanitario nazionale.

 

ospedali covid 2

I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: chi aveva avuto la malattia a domicilio, chi era stato ricoverato in reparti non intensivi e chi invece era ricorso alle cure dei reparti di rianimazione. Sono stati esclusi dall'analisi i pazienti gestiti nelle residenze sociosanitarie per anziani (Rsa). La popolazione risultava così costituita da 48.148 cittadini: il 43% (20.521) non aveva fatto ricorso all'ospedale (età media 50 anni), il 54% (26.016) era stato curato in reparti non intensivi (età media 62 anni) e il 3% (1.611) era stato assistito in terapia intensiva (età media 59 anni, solo il 13,5% con più di 70 anni, a riprova della drammatica selezione che è stato necessario attuare fra chi si poteva o meno assistere, vista la limitatezza dei posti letto nelle rianimazioni).

ospedali covid 3

 

Anche il sesso della popolazione nei diversi setting assistenziali fornisce indicazioni preziose: il 64% di chi è riuscito a gestire a casa la malattia era donna, percentuale che scende al 42% tra gli ospedalizzati meno gravi e al 22% tra chi è stato in terapia intensiva, dato che conferma la minor gravità dell'infezione nel genere femminile.

 

LE DIFFERENZE PER CASI

A distanza di sei mesi dalla negativizzazione del tampone sono deceduti l'1,2% degli infettati che avevano sofferto di Covid a domicilio, il 2% di quelli ricoverati nei reparti non intensivi (questi hanno avuto la peggior sopravvivenza) e lo 0,7% di quelli che erano stati assistiti nelle rianimazioni. Nello stesso periodo sono dovuti ricorrere a un nuovo ricovero il 5,3% di quelli che erano stati curati a casa, il 10,9% di quelli che erano stati ospedalizzati e 16,3% di era stato ricoverato in intensiva.

 

ospedali covid 6

La maggior parte delle nuove ospedalizzazioni sono state determinate da cause cardio-respiratorie, renali e neurologiche. Anche gli accessi ai Pronto soccorso sono stati molto più frequenti in chi è stato ricoverato rispetto a chi è rimasto a casa. Gli autori dello studio hanno poi messo a confronto lo stesso gruppo di persone nello stesso periodo di tempo del 2019, prima della pandemia, quanto a consumo di risorse sanitarie e farmaci, in pratica la medesima popolazione è stata usata come controllo di sé stessa.

 

ospedali covid 7

Anche qui i dati sono sorprendenti: le visite mediche sono più che raddoppiate rispetto al pre-pandemia, le spirometrie hanno avuto una esplosione, con una moltiplicazione addirittura di 50 volte nelle persone che erano state in intensiva, gli elettrocardiogrammi sono più che quintuplicati nei pazienti che curati nelle rianimazioni e oltre che raddoppiati in quelli ricoverati nei reparti non intensivi.

 

ospedali covid 8

Stesso andamento per le Tac del torace, che sono cresciute di 32 volte nei pazienti dimessi dai reparti più critici e di 5,5 volte in quelli ricoverati nei reparti di degenza normale. Anche la necessità di controlli degli esami del sangue è cresciuta moltissimo, in tutti i gruppi, compresi quelli che il Covid l'hanno avuto a casa. Nei sei mesi di osservazione è aumentato poi il consumo di farmaci e nuove terapie, il che significa che il virus ha anche indotto lo sviluppo di nuove malattie, in particolare di natura metabolica, come il diabete (dato che è stato confermato da un importante studio americano appena pubblicato), cardiovascolare, neuropsichiatrica e respiratoria, oltre a aggravare le preesistenti.

 

 CAUSE E PREVENZIONE

ospedali covid 9

Il quadro di insieme quindi è molto impegnativo sia in termini di salute dei singoli (quali controlli fare dopo aver avuto l'infezione e come essere certi di non avere conseguenze a lungo termine), sia di salute pubblica, considerando l'enorme impatto sul consumo di risorse che ne deriva. Una riflessione attenta sui servizi da potenziare va immediatamente fatta, anche perché questo studio è confermato da altre recenti analisi che vanno nella stessa direzione: il post Covid è una condizione che richiede cure e attenzioni particolari.

 

ospedali covid 5

Le ragioni sono probabilmente da ricercarsi nello stato di infiammazione cronica indotta dal virus con una disregolazione immunitaria che persiste nel tempo. Bisogna poi considerare che queste sono le valutazioni effettuate dopo solo sei mesi, non abbiamo ancora idea di cosa possa avvenire più in là nel tempo e neppure se le varianti che sono arrivate successivamente abbiano lo stesso effetto. C'è ancora molto lavoro da fare per scoprire tutti gli effetti del virus ma è già ora di pianificare come correre ai ripari per far fronte anche a queste conseguenze della pandemia.

ospedali covid 4

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...