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SARÀ UN 25 APRILE COMPLICATISSIMO PER GIORGIA – IN OCCASIONE DELLA LIBERAZIONE, MELONI SI LIMITERÀ A DEPORRE UNA CORONA DI FIORI ALL’ALTARE DELLA PATRIA. NEL POMERIGGIO TRUMP ATTERRERÀ NELLA CAPITALE. E  LA STATISTA DELLA GARBATELLA DOVRÀ AFFRONTARE IL GROVIGLIO POLITICO A MARGINE DEL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO – URSULA VON DER LEYEN NON HA ESCLUSO “UN COLLOQUIO CON TRUMP A ROMA” – L’ATTIVISMO DI BRUXELLES, CHE SI È MOSSA SENZA CONSULTARE PALAZZO CHIGI, INFASTIDISCE MOLTO LA DUCETTA, CHE RISCHIA DI ESSERE COSÌ TAGLIATA FUORI E VEDERE SVANIRE IL SOGNO DI ESSERE LA GRANDE MEDIATRICE TRA USA E UE...

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Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “La Stampa”

 

ignazio la russa giorgia meloni 25 aprile 2024 altare della patria

Il 25 aprile, quest’anno, per Giorgia Meloni sarà una giornata diversa da quelle degli anni precedenti. E non perché la premier ha in mente di stravolgere il suo approccio alla Liberazione, fatto di silenzi accorti e omissioni che - con ogni probabilità - saranno replicate.

 

Piuttosto perché i cambi di agenda innescati dalla morte di papa Francesco le hanno imposto l’arrivo a Roma, in simultanea, di Donald Trump e dei vari leader europei. Vale a dire le due sponde dell’Atlantico che la premier avrebbe voluto far sedere a tempo debito attorno a un tavolo, per intestarsi la mediazione sui dazi annunciati dagli Stati Uniti.

 

giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 4 foto lapresse

La linea ufficiale di Palazzo Chigi è che Meloni è concentrata solo sulla gestione della sicurezza delle quasi 170 delegazioni internazionali che affolleranno la Capitale per le esequie. Al di là dei 5 giorni di lutto nazionale stabiliti dal Cdm, come confermato da Antonio Tajani la macchina diplomatica è in attività: siamo «impegnati» per l’organizzazione dell’incontro, ma serve «rispetto per i funerali».

 

Se difficilmente questa può cioè considerarsi l’occasione adatta per il summit vero e proprio immaginato da Meloni per metà maggio, al vertice dell’esecutivo sono convinti vi siano i margini per una stretta di mano o dei brevi colloqui tra il presidente americano e la coppia di leader Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa.

 

[…]  Qualcosa che possa anche depotenziare l’attivismo con cui Bruxelles pare abbia provato a giocare autonomamente la partita di un bilaterale slegato dal patrocinio nostrano. Una mossa, questa, vissuta con disappunto a Palazzo Chigi.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

Non solo perché arrivata mentre Roma era impegnata sfogliare la margherita delle possibilità, muovendosi tra faccia a faccia informali, semplici photo opportunity e l’idea - solo accarezzata - di un Quint (il format Nato composto da Usa, Italia, Francia, Germania e Regno Unito) da tenersi domenica, a funerali e lutto nazionale archiviato. Quanto perché attorno alla premier prevale l’idea che non sembrano esserci all’orizzonte concreti passi in avanti e qualunque inziativa sarebbe meno efficace di quanto vorrebbero.

 

Difficile, quindi, dire come si comporrà il puzzle delle prossime ore. Le certezze al momento ruotano attorno all’agenda svuotata della premier.

 

FEDELI IN FILA PER OMAGGIO ALLA SALMA DI PAPA FRANCESCO - FOTO LAPRESSE - 3

[…]  è stata rinviata la missione che avrebbe dovuto portare nel week end la premier tra Samarcanda e Astana. Un viaggio che, a detta delle opposizioni, sarebbe stato provvidenziale perché le avrebbe consentito di tenersi lontana dalle polemiche di cui è protagonista ogni 25 aprile.

 

Un risultato, ora, con Trump che sbarca a Roma proprio nel giorno della Liberazione, che è tutt’altro che garantito. E dire che la «sobrietà» evocata dal ministro Nello Musumeci per la festa della Liberazione, non è di certo mai stata un problema per la presidente del Consiglio.

 

Anzi, la morte di papa Francesco c’entra relativamente con il candore di cui risplende - ad ora - l’agenda ufficiale per venerdì. In mattinata poco più di venti minuti per la deposizione di una corona di fiori all’Altare della Patria poi, con ogni probabilità, un post sui social.

 

IL 25 APRILE DI GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA - MEME BY OSHO

Tanto è giudicato sufficiente per mandare nel dimenticatoio una giornata per cui, secondo alcuni dei suoi fedelissimi, Meloni avrebbe anche accarezzato l’idea di concedere un’intervista con le consuete peripezie linguistiche, a partire dalla condanna di «tutti i totalitarismi» scandita lo scorso anno. In questo, c’è da scommetterci, la Liberazione di Meloni non sarà affatto diversa dalle altre.

sergio mattarella giorgia meloni ignazio la russa

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