contestazione roma fiorentina marzo 2015

CALCIO FUORI DI TESTA – “SIAMO ANDATI SOTTO LA CURVA E CI HANNO RIEMPITO DI INSULTI, SPUTI E ACCENDINI” – TOTTI RACCONTA A VERBALE LE UMILIAZIONI SUBITE L’ANNO SCORSO DOPO ROMA-FIORENTINA – E DE ROSSI IMPLORÒ I TIFOSI VIOLENTI: “NO, SOTTO CASA, NO”

ROMA CONTESTAZIONE 4ROMA CONTESTAZIONE 4

Vincenzo Imperitura e Andrea Ossino per Il Tempo

 

«Al termine dell’incontro io e altri miei compagni di squadra ci siamo recati sotto il settore della curva sud dove i tifosi avevano reclamato a gran voce la nostra presenza con ripetuti cori. Durante questo confronto siamo stati insultati e fatto oggetto di sputi, lancio d'accendini e bottigliette di plastica». Sono passati solo pochi giorni da quel Roma-Fiorentina di Europa League del 15 marzo 2015 che segnò l’eliminazione dei giallorossi dalla competizione europea.

 

ROMA CONTESTAZIONE 3ROMA CONTESTAZIONE 3

Il racconto che Francesco Totti consegna agli agenti della Digos è uno spaccato della contestazione ultras e ricalca quanto tutti hanno potuto vedere in tv. A fomentare gli ultras in quella occasione, secondo la polizia, sarebbero stati tre dei quattro tifosi indagati: Roberto Calfapietra, Manuel Monteleone e Pietro Ciaramitaro, appartenenti al gruppo ultras «Padroni di casa» considerato dagli inquirenti molto vicino all’associazione di destra CasaPound.

 

Ma la contestazione feroce ai senatori della squadra (sotto la curva erano andati anche Daniele De Rossi, Manuel Iturbe e Morgan De Sanctis) è solo l’ultimo tassello di una lunga «strategia».

 

ROMA CONTESTAZIONE 2ROMA CONTESTAZIONE 2

Nelle carte della chiusura inchiesta si dice infatti che questa strategia ha posto in essere, già a partire dall'inizio del 2015, «molteplici condotte criminose, dirette a creare disordini ed a turbare» lo svolgimento delle partite della Roma così «contribuendo anche ad intimidire i giocatori della squadra medesima».

 

I tifosi della Roma sono al centro di un'indagine chiusa dal pm Eugenio Albamonte nei giorni scorsi. Sarebbero diversi i casi di vera e propria intimidazione riscontrati dalle forze dell'ordine: prima a Trigoria, poi in occasione di alcune partite della Roma, fino all’epilogo sotto la Sud con la richiesta, respinta dai calciatori, di consegnare la maglia, in una triste rivisitazione di quanto era successo ai malcapitati giocatori del Genoa, che furono costretti dai propri tifosi a svestirsi sotto la curva.

  

L'ARSENALE PER IL DERBY

ROMA CONTESTAZIONEROMA CONTESTAZIONE

La Digos ha ricostruito che le prime avvisaglie di questa strategia di violenza erano venute fuori lo scorso 11 gennaio, durante il derby con la Lazio che finirà, in campo, con uno spettacolare 2-2. Quel giorno gli agenti dell’antiterrorismo si accorgono di uno strano movimento attorno ad un’utilitaria parcheggiata a largo Maresciallo Diaz, proprio davanti allo storico ritrovo per tifosi della Roma "Big Stefano", a due passi dallo stadio Olimpico.

 

roma contestazioneroma contestazione

L’auto era stata parcheggiata nelle prime ore del mattino ed era «presidiata costantemente da un nutrito gruppo di tifosi riconducibile agli ultras "Padroni di casa" della curva sud… i quali si attivavano per garantire all'automobile un adeguato piantonamento finalizzato a preservare e rendere disponibile l'armamento in essa celato». All’interno di quell’auto gli agenti della Digos troveranno sei bombe molotov pronte ad essere esplose, un coltellaccio, una decina di bomboni ad alto potenziale e una ventina tra mazze e spranghe

  

LE PRIME PROTESTE

CONTESTAZIONE ROMA FIORENTINACONTESTAZIONE ROMA FIORENTINA

Era lo scorso 8 marzo quando la Roma era stata inchiodata sullo 0 a 0 dal Chievo. Un risultato che i tifosi giallorossi non avevano digerito. Così «un nutrito gruppo di tifosi ultras - si legge negli atti giudiziari - è entrato all'interno del centro sportivo di Trigoria, affrontando con tono deciso alcuni giocatori e rappresentanti della società». I sostenitori della Roma si sarebbero raccomandati «sui risultati da conseguire in campo», dichiarandosi «non contenti dell'andamento della squadra».

CONTESTAZIONE ROMA FIORENTINACONTESTAZIONE ROMA FIORENTINA

 

Anche Morgan De Sanctis, sebbene la sua porta fosse rimasta inviolata, rimase impaurito. I tifosi infatti, secondo quanto riferito dal portiere, con tono deciso non avevano lasciato «alcun dubbio circa la fermezza dei loro propositi, circa l'attuazione di una contestazione da porre in essere nei confronti della squadra». Il giocatore, dopo circa 15 giorni, aveva riferito agli investigatori che «il clima di contestazione era già in atto dopo l'incontro di Chievo/Roma e prima di Fiorentina/Roma».

  

ULTIMO SEGNALE

L'estremo difensore giallorosso, riferendosi alla partita disputata contro la Fiorentina in Europa League, aveva spiegato che alcuni giorni prima, mentre la squadra era a Trigoria, «il nostro allenatore, Rudi Garcia, ci comunicava che una rappresentanza della tifoseria, con elementi della curva sud e della curva nord, circa sei o sette persone, ci voleva incontrare. In quell'occasione - continua De Sanctis - motivandoci l'insoddisfazione per i risultati conseguiti nell'ultima parte di campionato, ci hanno riferito che qualora questa situazione fosse proseguita, riferendosi chiaramente ai risultati negativi della squadra, non ci avrebbero continuato a sostenere».

 

contestazione roma fiorentinacontestazione roma fiorentina

Insomma, non erano certo attorniati da un clima sereno i giocatori della Roma quando si preparavano ad affrontare la squadra toscana. Infatti, secondo la procura, «gli episodi verificatisi a Trigoria hanno costituito l'inizio di una escalation di contestazioni culminate con le condotte» successivamente avvenute al termine di quell'inferno giallorosso vissuto contro la Fiorentina che, dopo aver eliminato la Roma dalla Coppa Italia, aveva dato un altro schiaffo alla squadra godendosi la qualificazione ai quarti di finale senza aver subito gol e grazie alle reti di Rodriguez, Alonso e Basanta.

 

ESCALATION DELLA VIOLENZA

TOTTI E DE SANCTISTOTTI E DE SANCTIS

La partita contro i viola era iniziata in salita. Sugli spalti gli striscioni contro i giocatori della Roma ("Garcia non si tocca;" "Mercenari cambiate mestiere"; "Roma s'è rotta er cazzo...a presto") e quelli rivolti alle forze dell'ordine ("Guardie infami") avevano subito reso noto che la tifoseria non sarebbe stata vicino alla squadra. E dopo la disastrosa partita i cori avevano inaridito un clima che, sebbene sottolineasse la protesta, era rimasto sullo sfondo di una dialettica tra tifosi e calciatori già vista in altre occasioni.

 

«Non uscirete dallo stadio prima di mezzanotte, anzi uscirete dallo stadio quando lo diremo noi» avevano intonato i sostenitori della Roma secondo la polizia. Ancora: «State attenti quando andate in discoteca». Così alcuni giocatori si erano recati sotto la curva sud nella speranza di calmare gli animi. Ma «al cospetto della tifoseria ultras - recita l'atto - una volta giunti, sono stati oggetto di sputi, lancio di oggetti, accendini e bottigliette».

de rossi  foto mezzzelani gmt010de rossi foto mezzzelani gmt010

 

I racconti dei protagonisti non lasciano spazio a dubbi. Oltre al capitano Francesco Totti, di cui abbiamo detto all’inizio dell’articolo, i poliziotti hanno riportato il contenuto di ciò che il capitano riferiva ai tifosi: «Non ho potuto fare nulla per quanto accaduto, mi dispiace - avrebbe spiegato Totti - ma non abbiamo colpa». Anche Daniele De Rossi ha raccontato in procura che, una volta rientrato nello spogliatoio, si era reso conto «di avere la maglia piena di sputi». Così «ho deciso di andare sotto la curva al termine della partita dopo un rapido cenno di intesa con Francesco Totti, per evitare che la contestazione potesse continuare all'esterno dello stadio - spiega agli inquirenti il giocatore - tuttavia mentre mi stavo recando verso la recinzione insieme ad altri miei compagni di squadra ci siamo rapidamente accordati tra di noi di non cedere ad alcuna richiesta per farci togliere la maglia in segno di resa alla tifoseria».

PJANICPJANIC

  

LA MAGLIA AI TIFOSI.

Una scena indegna già vista in altre occasioni. In altri campi. Anche in questo caso il colloquio con i tifosi non sarebbe stato semplice: «Ti veniamo a prendere sotto casa» avrebbero minacciato gli ultras. «Vi prego sotto casa no» avrebbe supplicato De Rossi. Anche il portiere De Sanctis ha spiegato di avere ricevuto «numerosi insulti e subìto il lancio di numerosi oggetti quali accendini, bottigliette, aste di bandiere e anche sputi. Pjanic - continua il giocatore - venne colpito con un accendino».

 

Ancora: «Mi hanno gridato più volte 'napoletano di m..da' e 'mercenario'(...) Mi sono sentito intimorito dalla veemenza con la quale i tifosi si sono rivolti verso di noi». Simili anche le parole di Juan Manuel Iturbe: «Nell’occasione ci sono arrivate dagli spalti monetine e una bottiglietta d'acqua che non mi hanno colpito e un tifoso che era a cavalcioni sulla cancellata mi ha chiesto di dargli la maglia». Secondo i pm i tifosi avrebbero «organizzato e gestito le attività violente» e «gli indagati possono considerarsi i manovratori della curva sud in grado di decidere quando dare inizio e quando porre fine alle attività violente e intimidatorie».

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)