lotito gravina

NELLA GUERRA TRA GRAVINA E LOTITO CHI CI PERDE È IL CALCIO ITALIANO. E IL CONI E’ PREOCCUPATO – LA LEGA SERIE A, IN CUI IL PATRON DELLA LAZIO LA FA DA PADRONE, RESPINGE LE ACCUSE DEL NUMERO 1 DELLA FIGC SULLA SCARSA CURA DEI TALENTI E RICORDA CHE DA ANNI I CLUB CHIEDONO MAGGIORI INVESTIMENTI SUI SETTORI GIOVANILI – MALAGO’ E QUELL’ASSE CON GRAVINA, CHE SI E’ DICHIARATO A FAVORE DEL QUARTO MANDATO PER IL PRESIDENTE DEL CONI - LE ELEZIONI PER IL RINNOVO DELLA GUIDA DELLA FIGC SI TERRANNO A MARZO 2025...

1 - GRAVINA ISOLATO: LA SERIE A NON CI STA, DA ANNI CHIEDE LA CURA DEI VIVAI. E IL CONI È PREOCCUPATO

Mario Canfora e Alessandra Gozzini per www.gazzetta.it - Estratti

 

lotito gravina

Azzurri in crisi nera: nelle analisi del giorno dopo tra le frasi chiave ritornano "invasione straniera", "limitati investimenti sui vivai", "scarsa cura dei talenti". Temi, o meglio accuse, che chiamano in causa le società: ne ha parlato ieri il presidente federale Gravina.

 

La Lega, espressione dei club, non ha replicato. Parlano i documenti datati dicembre 2022 e febbraio 2024 che la Serie A ha prodotto e inviato in Figc. Nel primo documento "riformare il calcio italiano" si parla di "valorizzazione dei giovani" già al punto 3, di "seconde squadre" al punto 5.

 

GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO

La Serie A, due anni fa, chiedeva di potenziare "in modo significativo" l’investimento sul settore giovanile, sia per assicurare la crescita del calcio italiano, sia per "supportare le nazionali". Per le squadra Primavera ha chiesto un obbligo di calciatori formati e di ridurre il numero dei fuori quota: solo il 3% dei giovani partecipanti finiva in Serie A.

 

Dall’aprile 2023 allora, per volontà della Lega, devono essere presenti in distinta almeno 5 giocatori convocabili nelle nazionali azzurre, smentendo l’immagine di Primavera tutte straniere. Dovranno essere 8 nel 2024-2025 (comprenderà non solo gli Under 19, ma anche gli U20) per salire a 10 nel 2025-2026.

GABRIELE GRAVINA - FIGC

 

Altro fronte quello delle seconde squadre, altro progetto volto a "ottimizzare la filiera dei calciatori delle società", con la richiesta della Lega di introdurre un modello più flessibile, sull’esempio spagnolo e tedesco, o su quello inglese con un campionato Under 23 ad hoc. La A chiedeva, inascoltata, una quota d’accesso ridotta e certezze sulle iscrizioni (che oggi mancano) con l’ipotesi dell’iscrizione in sovrannumero (dunque la possibilità di creare un girone con una squadra in più).

 

Nel febbraio 2024, nel documento aggiornato ("il calcio italiano 2.0"), la Serie A ha proposto al governo l’istituzione di una tax credit vivai da riconoscere alle società che investono sugli Under 23. Allo stesso tempo riproponeva l’idea di ripristinare le multiproprietà, legittime in altri Paesi, con le stesse finalità di valorizzazione dei talenti ma con un meccanismo finanziariamente più sostenibile rispetto a quello delle seconde squadre.

gabriele gravina foto mezzelani gmt32

 

(...)

 

E col Coni qual è la situazione attuale? Il presidente Giovanni Malagò non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, ma questo atteggiamento non è indicativo di qualcosa, visto che evita di trasferire ogni suo pensiero sui social in caso di sconfitte cocenti com’è stata quella di sabato della Nazionale.

 

I rapporti con Gravina (da quel che risulta i due non si sono sentiti dopo l’eliminazione) sono ufficialmente buoni, e lo dimostrano anche alcune azioni che hanno fatto assieme come, dopo la volontà del Governo di istituire una commissione sui bilanci, la controproposta in cui sarebbero state modificate le norme degli attuali organi di controllo di calcio e basket, Covisoc e Comtec, proposta però totalmente ignorata dal Governo.

marotta gravina

 

Il Coni non può ovviamente commissariare nessuna federazione per... demeriti sportivi e resta quindi in attesa degli sviluppi che potrebbero arrivare proprio dal Governo. Tra l’altro Malagò difese pubblicamente Gravina quando, in occasione del caso scommesse dello scorso anno, la politica chiese le sue dimissioni. E Gravina (ancora sotto indagine a Roma per presunto autoriciclaggio) recentemente, in commissione Cultura della Camera disse: "Sarebbe assurdo pensare di non riconoscere un quarto mandato a un presidente del Coni che oggi ha dato una svolta allo sport italiano". Un assist inaspettato. Con Malagò che, come sempre, cerca di prevedere il futuro. Che in Figc, con le prossime elezioni, non è così lontano.

 

2 - LA LEGA DI B «CHIESTI PIÙ STRANIERI? NON È VERO»

Mario Canfora e Alessandra Gozzini per www.gazzetta.it

 

giovanni malago foto mezzelani gmt22

La Lega di B prende le distanze da Gravina. L’attrito ora nasce dalla conferenza stampa di ieri, nella quale il presidente della Figc ha affrontato (anche) il tema degli extracomunitari: «Pure la Serie B vorrebbe tesserare un extracomunitario in più... Se non capiamo che coltivare il vivaio non è un costo, ma un investimento per i club, non andiamo da nessuna parte. Ci sono resistenze al nostro interno e in base alle norme statutarie e a quelle internazionali non ho possibilità di muovermi o di imporre una linea».

 

Posizione Parole che non sono per nulla piaciute alla Lega di B presieduta da Mauro Balata che ha voluto specificare in un comunicato la propria posizione: «In relazione alle dichiarazioni del presidente Gabriele Gravina, la Lega B chiarisce che la richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie B.

gabriele gravina

gravina spalletti buffon

 

GABRIELE GRAVINA - FIGC

abodi gravina

(...)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…