
SALVATE IL SOLDATO LECLERC – LA FRUSTRAZIONE DEL MONEGASCO DOPO L’ENNESIMA PROVA INCOLORE DELLA FERRARI A MONZA – TERRUZZI: “DOVREBBE ESSERE LUI, L’ANTAGONISTA DI VERSTAPPEN. VOLER BENE DAVVERO A QUESTO FUORICLASSE SENZA CORONA, PORTA A PENSARE CHE GLI SERVA CAMBIARE ARIA" - IL CAPO SQUADRA, VASSEUR: “MAX ECCEZIONALE, NOI MAI COSÌ VICINI ALLA MCLAREN CHE È DI UN ALTRO PIANETA. PECCATO NON AVER DATO IL PODIO AI FAN. AVREMO ALTRE OCCASIONI? FORSE BAKU. MA OBIETTIVO È ESSERE SECONDI NEL CAMPIONATO”
1 - CHARLES SFINITO SERVE UN RILANCIO ANCHE EMOTIVO
Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Dico sempre le stesse cose». La faccia di Leclerc, a Monza, somiglia a quella che abbiamo visto molte volte, troppe. Le parole, pur trattenute, mostrano un ragazzo che non ce la fa ad accettare una rassegnazione, mentre le espressioni, la postura, il tono della voce, svelano un ragazzo arreso di fronte a un presente smorto, a un futuro scarico di opportunità, ormai provato da una lunga storia d’amore che non funziona, non produce gioia, allegria.
Sì, certo, l’affetto dei tifosi, una popolarità enorme, ma vederlo così, alla fine di ogni gara, viene in mente un marito che non sa più come fare per tenere in piedi il matrimonio in crisi. Si augura, spera ma non ci crede davvero. Charles è cresciuto con Verstappen.
Talenti assoluti che, secondo ogni osservatore, avrebbero dominato la scena per chissà quanto, in F1. È Leclerc, dovrebbe essere lui, l’antagonista di Verstappen. Ma questa sfida è comparsa per una manciata di giri, di minuti. Scelte, due destini separati, due modalità diverse di crescere, con bilanci a questo punto troppo distanti.
Così, pur comprendendo le ragioni di un legame profondissimo, voler bene davvero a questo fuoriclasse senza corona, inchiodato in una delusione cronica, porta a pensare che gli serva cambiare aria. Il pensiero è intimo ma pressante, circola nella testa di chi, per Charles, conserva stima, ammirazione; di chi, a Charles, tiene.
Insomma, di chi pensa che un pilota come lui debba cercare uno spariglio per provare a conquistare ciò che merita. Salvare il soldato Leclerc: il tema, del resto è esposto, non c’è nemmeno bisogno di star qui ad elencare responsabilità, errori, scelte che non hanno funzionato. Più affettuosamente, trattasi di trovare un modo per un rilancio emotivo prima che agonistico.
Di trattare Leclerc come un amico che, magari, potrebbe stare meglio affrontando un divorzio doloroso. Il tutto detto con riserva perché dare consigli, quasi sempre, comporta un rischio, fraintendimenti, qualche incomprensione.
2 - MONZA SPEGNE LE ILLUSIONI LECLERC STAVOLTA NON SI RIPETE
Alessandra Retico per “la Repubblica” - Estratti
Non basta tutto il cuore di Charles, Monza rimane un'illusione per la Ferrari. Leclerc il solito combattente, ma con armi spuntate: la rossa ultra scarica per filare all'Autodromo non paga. Maranello giù dal podio nella gara occasione di una stagione difficile, e ormai al crepuscolo.
Lewis Hamilton da decimo a sesto, benino, ma non abbastanza e dietro la Mercedes di George Russell (Antonelli da 6° a 9°): «Contento dei progressi, se non avessi avuto la penalità, chissà». È Max a prendere per le ali la chimera, che è anche il nome del trofeo (disegnato dall'artista Nico Vascellari per Pirelli e Pirelli HangarBicocca) del gp d'Italia.
Verstappen mostruoso, quasi immaginifico su una Red Bull che sembra l'astronave d'altri tempi, anche se in questi non ci sono più né Adrian Newey, l'aerodinamico geniale, né il boss, Christian Horner: dopo la pole record, l'olandese vince anche la corsa più veloce nella storia della F1 con i suoi 250,706 km/h di media (battuti i 247,586 km/h di Michael Schumacher 2003, sempre all'autodromo). Successo n. 66, terzo dell'anno, secondo in Italia dopo Imola, il 3° a Monza. Max l'italiano.
Impressionante il distacco che rifila alle McLaren, le navicelle papaya dell'iperuranio 2025: 20'' alla bandiera a scacchi sventolata da Fiona May. Un salto in lungo prodigioso. Lando Norris 2° anche grazie al team che chiede al compagno Oscar Piastri (3°) di scambiare le posizioni per ricompensare l'inglese dell'errore alla sosta, peraltro con Oscar dentro prima di Lando e ritardata nella speranza di un'interruzione che non c'è: va in tilt la pistola del meccanico addetto all'anteriore. L'australiano obbedisce, la manovra eseguita in sicurezza (Leclerc era poco dietro).
Il loro capo, l'italiano Andrea Stella: «Non so se c'è giusto e sbagliato in queste situazioni, ma abbiamo i nostri principi». Piastri perde solo 3 punti su Norris, comanda ancora con +31. L'ingegnere, ex Ferrari, rende tributo a Max: «Qui noi meno competitivi, non ci sono curve. Red Bull superiori, hanno meritato di vincere. Dobbiamo accettare il verdetto».
Per la Scuderia è difficile digerire la sconfitta davanti ai tifosi, al presidente John Elkann e all'ad Benedetto Vigna. Ma nessuno la nega. Il capo squadra, Fred Vasseur: «Max eccezionale, noi a 4 secondi, mai così vicini alla McLaren che è di un altro pianeta. Peccato non dare il podio ai fan. Avremo altre occasioni? Forse Baku. Ma obiettivo è essere secondi nel campionato». Leclerc capisce presto l'epilogo di Monza. «In qualifica siamo tornati alla realtà». Anche a quella di un Hamilton che, dopo le dichiarazioni, non lo aiuta con la scia. Comunque, il monegasco ci prova.
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