agenti servizi segreti giorgia meloni andrea giambruno

CHI STAVA ARMEGGIANDO VICINO ALL'AUTO DI ANDREA GIAMBRUNO, SOTTO CASA DI GIORGIA MELONI, LA NOTTE DEL 30 NOVEMBRE 2023? - I DUE 007 DELL'AISI, CHE SAREBBERO STATI BECCATI DA UN'AGENTE, SONO STATI CURIOSAMENTE TRASFERITI UNO IN TUNISIA E L’ALTRO IN IRAQ. PERCHÉ? E COME MAI UN PEZZO DA NOVANTA DELL'ANTITERRORISMO SI È INTERESSATO ALLA VICENDA, CHIEDENDO UNA COPIA DEL VERBALE DELLA POLIZIA? - IL COLPO DI SCENA NEL GIUGNO 2024, QUANDO UN RICETTATORE RIVELA AGLI AGENTI DI ESSERE LUI L'UOMO BECCATO VICINO ALLA MACCHINA DELL'EX COMPAGNO DI GIORGIA MELONI. SOSTIENE CHE AVEVA INTENZIONE DI RUBARE LE GOMME, MA LA VERSIONE DELL'UOMO NON È RITENUTA CREDIBILE (VISTO CHE NON SI RICORDA NEANCHE CHI SAREBBE STATO IL SUO COMPLICE) - L'INCHIESTA DELLA PROCURA DI ROMA SULLA VICENDA SI AVVIA VERSO L'ARCHIVIAZIONE - ITALIA VIVA PRESENTERÀ UNA NUOVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL CASO

Italia Viva, interrogazione ed esposto su caso Porsche Giambruno

andrea giambruno 9 foto lapresse

(ANSA) - ROMA, 04 MAG - "Alla luce dell'articolo de 'La Stampa' sulla vicenda della Porsche dell'ex compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno, i senatori Matteo Renzi e Ivan Scalfarotto presenteranno una nuova interrogazione parlamentare nella giornata di mercoledì e un formale esposto presso la Procura di Roma in questa settimana". E' quanto si legge in una nota di Italia Viva.

 

Nell'articolo de 'La Stampa' si ricostruisce la vicenda di un possibile coinvolgimento di agenti dei Servizi nella notte in cui vennero trovati degli uomini intorno all'auto del padre della figlia della presidente del Consiglio. Una vicenda, si spiega, ormai prossima all'archiviazione, ma con alcuni punti ancora da chiarire.

 

 

IL GIALLO SULL’AUTO DI GIAMBRUNO, LA SPY STORY SUL SECONDO COMPLICE

 

Irene Famà per "La Stampa"

 

GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO A CEGLIE MESSAPICA IN PUGLIA - AGOSTO 2024

È la notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre 2023 e due uomini, sotto casa della premier, armeggiano vicino all’auto del suo ex compagno, Andrea Giambruno. Poco lontano c’è una volante della polizia. Un’agente si avvicina: «Chi siete?». La risposta è evasiva: «Colleghi».

 

Mostrano quello che sembra un tesserino e poi si allontanano. Da lì nasce una storia strana, con indagini che passano da una mano all’altra e accertamenti che finiscono in un vicolo cieco, una trama di spie e ombre di potere che sfiorano i vertici dei servizi segreti. Che cosa ci facevano quei due accanto alla macchina di Giambruno? Il fascicolo d’indagine si avvia verso l’archiviazione, perché è difficile individuare un reato. Ma in questa storia, che sembrava dimenticata, adesso salta fuori un elemento nuovo.

 

Dopo che un primo uomo, un ricettatore ritenuto non attendibile, si era presentato mesi fa sostenendo di essere stato lui ad armeggiare intorno alla macchina, ora sembra essersi riaperta la caccia anche al possibile complice. Un quadro smentito dal Dipartimento, ma confermato a La Stampa da fonti qualificate. Il giallo resta e vale la pena ricostruirlo.

 

andrea giambruno foto di bacco (10)

Quella notte, a Roma sud, l’agente del commissariato di polizia dell’Eur incaricata di presidiare il territorio, nota la strana coppia. Chiede spiegazioni. Poi, scrupolosa, relaziona ai suoi superiori in questura. Come da protocollo, scattano gli accertamenti. Che cosa volevano quei due? Perché erano lì? Un ambiguo e maldestro tentativo di spionaggio o un tentativo di furto?

 

Dall’analisi di alcune fotografie mostrate all’agente quella notte in servizio, emergono i profili di due funzionari apparentemente in forza all’Aisi, i servizi segreti interni. La Digos avvia degli approfondimenti. Poi il fascicolo passa alla squadra mobile.

 

A quel punto un pezzo da novanta dell’antiterrorismo si presenta negli uffici per prendere copia degli atti. Qualcuno si interroga: cosa c’entra l’antiterrorismo? Altri minimizzano: è normale, il target è delicato, si tratta di un fatto successo sotto casa della presidente del Consiglio.

 

andrea giambruno giorgia meloni

In Procura a Roma, va da sé, viene aperto un fascicolo. Nel giugno 2024, il colpo di scena accennato all’inizio. Davanti agli investigatori della Squadra mobile si presenta un uomo intenzionato a raccontare la sua versione dei fatti. È un ricettatore che agli inquirenti spiega: «Quella notte, accanto all’auto di Andrea Giambruno, c’ero io». Chi lo sente raccontare parla di una ricostruzione a tratti strampalata, di certo incompleta.

 

Non ricorda chi c’era con lui. Dice che no, non voleva rubare le gomme della macchina. Curiosava. Davanti agli investigatori cerca di guardare il cellulare, consultare degli appunti, chissà, qualcosa che lo aiuti a ravvivare la memoria. I punti oscuri si susseguono. Peraltro la poliziotta, di pattuglia quella notte, non lo riconosce.

andrea giambruno in vacanza foto diva e donna

 

Qualche giorno dopo, il sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, con delega all’intelligence, è comunque in grado di dire: in questa faccenda non sono coinvolti «appartenenti ai Servizi» e la sicurezza della premier «non è mai stata posta a rischio». Il responsabile ha chiarito il quadro.

 

La procura, però, non reputa attendibile le dichiarazioni del ricettatore. Troppi vuoti di memoria, troppe contraddizioni. La faccenda, così, diventa politica. Matteo Renzi, Ivan Scalfarotto ed Enrico Borghi il 13 febbraio 2024 presentano un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «È una vicenda poco chiara – scrivono – Anche perché, dopo questo episodio, resta la coincidenza del cambio del dispositivo della scorta chiesto dalla premier».

 

I due 007 che sarebbero stati indicati dalla poliziotta vengono curiosamente trasferiti uno in Tunisia e l’altro in Iraq. Altri punti interrogativi: nel frattempo i vertici dei servizi cambiano. La premier vuole gente ancora più fidata, così si dice nei corridoi del potere.

 

andrea giambruno foto di bacco

La storia abbandona le cronache e sulla faccenda cala il sipario. Eppure la trama continua a tenere banco tra il chiacchiericcio dei palazzi e le indiscrezioni dell’intelligence. Intanto si affaccia l’archiviazione. I tempi sono stretti, il reato non c’è. E il secondo uomo? Chi è? I contorni di questa faccenda bizzarra rischiano di rimanere un mistero. Mentre la caccia resta aperta.

andrea giambruno porta fuori la spazzatura foto di chi ANDREA GIAMBRUNO GIORGIA MELONIMEME SULLA SEPARAZIONE TRA ANDREA GIAMBRUNO E GIORGIA MELONIandrea giambruno foto di chi 1GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO ALLA RECITA NATALE DELLA FIGLIAgiorgia meloni foto di chi 1andrea giambruno esce da casa di arianna meloni - foto diva e donnagiorgia meloni foto di chi 4ANDREA GIAMBRUNO E GIORGIA MELONI CON LA FIAT 500

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?