ANCHE SULLE BANCHE, È SEMPRE LEGA CONTRO FORZA ITALIA – SALVINI, CHE SENTE SFUMARE LA FUSIONE BPM-MPS, ANCHE OGGI RIPETE: “UNICREDIT È STRANIERA, SI GUARDI ALLA COMPOSIZIONE AZIONARIA E NON SI METTA IN DISCUSSIONE IL TERZO POLO”. IL TAJANEO BARELLI, INVECE, APPLAUDE A ORCEL: “I MOVIMENTI DELLE BANCHE SONO UN SEGNALE POSITIVO IN UN MERCATO LIBERO” – L’ECONOMISTA NO-EURO DEL CARROCCIO, ALBERTO BAGNAI, BUTTA LÀ UNA PROPOSTA DI LEGGE PER “ADEGUARE LA GOVERNANCE DI BANKITALIA” – E ORCEL? DA BUON BANCHIERE, FA IL SUO MESTIERE: CREARE VALORE E REMUNERARE GLI AZIONISTI…

SALVINI,UNICREDIT STRANIERA,SI GUARDI COMPOSIZIONE AZIONARIA

matteo salvini palio siena 6

(ANSA) - "Questo dice la composizione azionaria". Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine del convegno sul Ponte sullo Stretto a chi gli chiedeva perché considera Unicredit una banca straniera. Comunque "non ce l'ho con nessuno, basta che non si metta in discussione il terzo polo bancario che sta nascendo", ha sottolineato il vicepremier.

 

FI, MOVIMENTI BANCHE SEGNALE POSITIVO IN UN MERCATO LIBERO

(ANSA) - "Negli ultimi vent'anni il nostro sistema bancario è passato dall'essere considerato "con i piedi d'argilla" a protagonista sul mercato europeo, superando molti competitor. Questo è un segnale positivo in un mercato libero e aperto pertanto i recenti movimenti non devono sorprendere eccessivamente".

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Così Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, ai microfoni di Radio Anch'io, che fra gli esempi cita anche quello di "Unicredit e dell'acquisizione con un'Ops su Bpm per un valore di 10 miliardi attraverso uno scambio di azioni". "Non si tratta di operazioni sotto il controllo diretto della Banca d'Italia. È infatti la Bce a vigilare e controllare tali operazioni, garantendo che siano conformi alle normative europee e non solo a quelle italiane", aggiunge.

 

TORRE UNICREDIT A MILANO

"Negli ultimi tempi - sottolinea Barelli - abbiamo assistito a operazioni di grande dinamismo: BPM sta scalando la SGR Anima, un importante gestore di fondi e servizi finanziari con quote significative nel sistema bancario. Inoltre, BPM, insieme a Luxottica e al gruppo Caltagirone, è coinvolta nell'acquisto di una quota del Monte dei Paschi di Siena direttamente dal MEF.

 

Parallelamente, Unicredit ha lanciato l'acquisizione con un'OPS su BPM per un valore di 10 miliardi attraverso uno scambio di azioni. È un movimento in ambito finanziario che considero molto dinamico. Va sottolineato che non si tratta di operazioni sotto il controllo diretto della Banca d'Italia, poiché parliamo di istituti di rilevanza non solo nazionale ma anche europea", conclude.

 

BANCHE: BAGNAI (LEGA), 'NOSTRA PDL PER ADEGUAMENTO GOVERNANCE BANKITALIA'

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA

 (Adnkronos) - "La Lega sta depositando alla Camera una propria proposta di legge, già depositata in Senato nella legislatura precedente, sull'adeguamento della governance di Banca d'Italia ai migliori standard europei. Come dimostrano le esperienze degli altri Stati membri un coinvolgimento del parlamento è indispensabile per evitare una pericolosa autoreferenzialità della vigilanza". Lo dichiara il deputato della Lega, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del Partito, Alberto Bagnai.

 

LE REGOLE DEL MERCATO

Estratto dell’articolo di Francesco Manacorda per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2024/11/26/news/caso_unicredit_sovranisti_e_finanzieri_in_guerra_per_mettere_le_mani_sul_tesoro_del_credito-423730050/

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

È lo scontro di due mondi. Da una parte quello della finanza, che si risveglia in Italia dopo anni di apparente letargo e muove anche su uno scenario globale, dove Unicredit viaggia frenetico come un Pac Man bancario che prova a inghiottire pezzo dopo pezzo prede e potenziali concorrenti. Un mondo che punta prima di tutto a soddisfare i propri azionisti, in testa i grandi fondi, e che non dovrebbe mai dimenticare che il ruolo delle banche è innanzitutto quello di sostenere e finanziarie l’economia reale.

 

Dall’altra parte il piccolo mondo antico, un Eden sempre evocato e spesso solo immaginato, dei sovranisti al governo: dove l’appartenenza è valore assoluto e totalizzante e i muri – sempre più muri - servono a tenere lontano quel nuovo che rappresenta di per sé un pericolo.

 

È per questo che l’offerta annunciata ieri da Unicredit per scambiare sue azioni con quelle del Banco Bpm agita l’esecutivo e fa andare fuori giri la Lega, che di questo governo è la componente più genuinamente reazionaria.

 

banco bpm

[…] Quando dieci giorni fa il Banco Bpm si è mosso per acquistare una quota del Monte dei Paschi di Siena, eterna incompiuta del nostro sistema bancario, e al suo fianco si sono schierati con altre partecipazioni Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin degli eredi Del Vecchio – due forze finanziarie non esattamente ostili al governo – in molti hanno visto concretizzarsi il “terzo polo” bancario, che avrebbe dovuto aumentare la concorrenza nel sistema creditizio, strappandolo al duopolio di Intesa Sanpaolo e Unicredit.

 

milleri nagel caltagirone

E quindi celebrazioni anticipate, scenari futuristici, soddisfazione malcelata ai piani alti dei ministeri per il fatto che un tradizionale feudo creditizio della sinistra, entrasse invece in una costellazione destrorsa.

 

Adesso, di fronte alla mossa di Orcel che scompiglia quei piani, reazioni che vanno dal silenzio – non assenso – della premier Giorgia Meloni, ai toni sopra le righe del leader leghista Matteo Salvini, che parla di Unicredit come di una banca «non italiana», all’evocazione del “golden power”, cioè dei poteri speciali del governo che possono bloccare o modificare un’operazione, da parte di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e anch’esso leghista.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

C’è insomma, uno scontro aperto a quel livello di potere che sta tra politica e finanza. Magari con l’obiettivo del governo […] di indirizzare sempre di più il terzo polo bancario verso quella clientela di piccolissime imprese e di partite Iva che sono parte fondamentale del suo elettorato.

 

Ma quel che torna, qui, sono le visuali differenti. Orcel, numero uno di Unicredit è stato chiamato tre anni fa a quell’incarico dai soci anche e soprattutto per la sua esperienza da banchiere d’affari nell’immaginare e creare combinazioni tra istituti diversi in nome di quello che il mantra dei mercati chiama la “creazione di valore”, o detto brutalmente i dividendi degli azionisti, spesso grandi fondi internazionali.

 

LE BIG SEVEN - LE SETTE BANCHE EUROPEE PIU GRANDI PER CAPITALIZZAZIONE

E al timone della seconda banca italiana ha fatto e sta facendo il suo lavoro. L’operazione lanciata due mesi fa per fondere Unicredit con la tedesca Commerzbank, pur ieri derubricata dallo stesso Orcel a semplice investimento finanziario in attesa di capire se la gelida accoglienza tedesca cambierà o meno, ha come orizzonte un panorama europeo in cui la più grande delle banche, la britannica Hsbc (forse non a caso fuori dalla moneta unica) capitalizza 150 miliardi di euro, mentre la Jp Morgan Chase, prima fra le statunitensi, vale in Borsa oltre 700 miliardi, più del quadruplo. Unicredit in confronto è piccola, ne capitalizza 60; l’ipotetico terzo polo con Bpm, Mps e la società di risparmio gestito Anima arriverebbe a 20 miliardi.

 

È la forza dei numeri, che per Orcel […]  significa che crescere di dimensioni non è un’opzione, ma un obbligo, anche se la strada per la Germania […] si è fatta più ardua. Ed è uno scenario dove la nascita di un terzo polo in Italia, oltre a complicare i piani di Unicredit che si vedrebbe distaccare definitivamente da Intesa Sanpaolo sul mercato nazionale, significa poco o nulla per il rafforzamento dei nostri istituti in un quadro che si allarga oltre i confini.

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

 

Non è un tema che si risolverà oggi, quello del rapporto tra forze di mercato ormai sovrannazionali, ancor più che internazionali, e forze politiche che non alzano invece gli occhi dal cortile di casa. E non è certo il liberismo senza regole e senza indirizzo, se non quello della massimizzazione del profitto, la ricetta per portare a una prosperità economica distribuita senza abissali differenze. Ma se il mercato va regolato servono arbitri e non tifosi che urlano in curva. E un sovranismo finanziario alle vongole non sarà certo quello che attrarrà in Italia quei capitali stranieri che Giorgia Meloni vuole trovare.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...