DALI' ALL'ETERNITA', C'E' DI MEZZO L'HOTEL ES
PIÙ CHE LA COCA E LA PAPAIA, A ROMA CI VUOLE LA TELECAMERA
TUTTI VOGLIONO L'ATTIMO FUGGENTE DEL FLASH, E CHISSENEFREGA DEL TRASH
PIÙ CHE LA COCA E LA PAPAIA, A ROMA CI VUOLE LA TELECAMERA
TUTTI VOGLIONO L'ATTIMO FUGGENTE DEL FLASH, E CHISSENEFREGA DEL TRASH
Reportage di Umberto Pizzi
"Vieni a cena all'Hotel Es, siamo tranquilli, una ventina", cinguettava alla cornetta, avvocato andata in sposa al sottosegretario all'Interno Antonio D'Alì. "Beh, se siamo solo "noi".", era la risposta che precedeva il clic. Allora, vestiti e usciamo. E qual era l'oh! di meraviglia, una volta superata la porta di quest'albergo-multipiano con vista sui binari, tristi e solitari, della Stazione Termini, ritrovarsi davanti duecento invitati?
Da Francesco Cossiga a Brunello Vespa de-neizzato, da Sgarbone a Bobo Craxi, da Maria Giovannona Maglie con Pierslurpino attaccato al tovagliolo alla bombastica Fernanda Stagno D'Alcontres (già fiamma di Pier Manzo Casini), Lino Jannuzzi e Enzo Bettiza, Lisa Vanzina e Barbara Palombelli, giù giù fino all'incantevole Deborah Bergamini con fidanzato belloccio e la pennellona Angela Riccio, segretaria-assistente di Kit Cat che esibiva un taglio di capelli da mastro Geppetto.
C'era questo, c'era quello, per dirla alla Lucherini. La Roma di Paolo Bulgari accanto a quella di Monica Setta, in mezzo i Martusciello di Forza Italia e la Linda Lanzillotta della Margherita. Dalì all'eternità. Cosa chiedere di più?
Ad esempio, un fotografo. No flash, ripeteva la Dalietta. Ma, perbacco, Diaco si era portato la telecamera di SkyTg24, quindi chiamare Umbertone Pizzi, impegnato quella sera al Teatro dell'Opera. Insomma, alle 23 e 30, quando le prime truppe mammellate erano già davanti al guardaroba, è piombato come un assatanato Pizzi nostro con il fratel Mario. E il party promozionale per l'Hote Es è ripartito in tromba.
Sembravano tutti davvero in astinenza di flash. Cossiga e Sgarbi sono stati mezz'ora a sbaciucchiarsi, Atonia Dalì si è fatta fotografare con tizietto e caietto, nemmeno fosse il giorno del suo matrimonio, le signore si sono precipitate in bagno per restaurarsi le crepe e le zampe di gallina, altri hanno ripreso vita davanti ai cannoli siciliani del cuoco nerovestito Filippo Lamantia.
Insomma, più che la coca e la papaia, a Roma ci vuole la macchina fotografica. Tutti vogliono l'attimo fuggente del flash, e chissenefrega del trash.
Dagospia 25 Marzo 2004
"Vieni a cena all'Hotel Es, siamo tranquilli, una ventina", cinguettava alla cornetta, avvocato andata in sposa al sottosegretario all'Interno Antonio D'Alì. "Beh, se siamo solo "noi".", era la risposta che precedeva il clic. Allora, vestiti e usciamo. E qual era l'oh! di meraviglia, una volta superata la porta di quest'albergo-multipiano con vista sui binari, tristi e solitari, della Stazione Termini, ritrovarsi davanti duecento invitati?
Da Francesco Cossiga a Brunello Vespa de-neizzato, da Sgarbone a Bobo Craxi, da Maria Giovannona Maglie con Pierslurpino attaccato al tovagliolo alla bombastica Fernanda Stagno D'Alcontres (già fiamma di Pier Manzo Casini), Lino Jannuzzi e Enzo Bettiza, Lisa Vanzina e Barbara Palombelli, giù giù fino all'incantevole Deborah Bergamini con fidanzato belloccio e la pennellona Angela Riccio, segretaria-assistente di Kit Cat che esibiva un taglio di capelli da mastro Geppetto.
C'era questo, c'era quello, per dirla alla Lucherini. La Roma di Paolo Bulgari accanto a quella di Monica Setta, in mezzo i Martusciello di Forza Italia e la Linda Lanzillotta della Margherita. Dalì all'eternità. Cosa chiedere di più?
Ad esempio, un fotografo. No flash, ripeteva la Dalietta. Ma, perbacco, Diaco si era portato la telecamera di SkyTg24, quindi chiamare Umbertone Pizzi, impegnato quella sera al Teatro dell'Opera. Insomma, alle 23 e 30, quando le prime truppe mammellate erano già davanti al guardaroba, è piombato come un assatanato Pizzi nostro con il fratel Mario. E il party promozionale per l'Hote Es è ripartito in tromba.
Sembravano tutti davvero in astinenza di flash. Cossiga e Sgarbi sono stati mezz'ora a sbaciucchiarsi, Atonia Dalì si è fatta fotografare con tizietto e caietto, nemmeno fosse il giorno del suo matrimonio, le signore si sono precipitate in bagno per restaurarsi le crepe e le zampe di gallina, altri hanno ripreso vita davanti ai cannoli siciliani del cuoco nerovestito Filippo Lamantia.
Insomma, più che la coca e la papaia, a Roma ci vuole la macchina fotografica. Tutti vogliono l'attimo fuggente del flash, e chissenefrega del trash.
Dagospia 25 Marzo 2004