PECCATI & PECCATORI - CERCATE IL MUSEO DEL PENE? E' IN VATICANO.

Ma che scandalo!
Per movimentarmi la vita ogni tanto vado a frugare tra le cose vecchie ai mercatini e guardate un po' cosa ci ho trovato: una stampa satirica francese dell'Ottocento (FOTO 1) che all'epoca doveva essere fonte immensa di sconcerto. Rappresenta Luigi XVIII di Francia (il Borbone messo sul trono dopo la caduta di Napoleone) in intimità con un suo generale mentre la didascalia dice : "Ti prego Louis, non ti fermare ora!" alludendo anche al senso politico della "rimonta" monarchica dopo l'epopea napoleonica. Roba da matti!
Ma scartabellare qua e là è la mia vera passione ed ho trovato il mio habitat ideale pure in Internet dove nei siti delle aste ho fatto incetta di quintalate di rarità. Naturalmente bisogna essere o-culati ad-hoc!

Foto n°2


Ad esempio la foto qui a lato ( FOTO 2) di questa cara e severa vecchina forse a voi non dirà un bel nulla, ma io ci ho fatto sopra un urlo quando me la sono aggiudicata sbaragliando altri collezionisti americani. Si tratta, infatti, d'una rara fotografia dell'americana Charlotte Cushman (1816-1876) che fu la più celebre attrice di lingua inglese dei suoi tempi. Ritiratasi dalle scene nel 1852 venne a stabilirsi a Roma dove divenne l'amante, per tutto il resto della sua vita, della scultrice connazionale Emma Stebbins (1815-1882) e condivise con questa pure un focoso ménage à trois con un'altra scultrice americana: Harrieth Hosmer (1830-1908) (FOTO 3). La casa di Via Gregoriana 38 divenne una vera e propria colonia di Lesbo, sempre colma d'amiche artiste tutte pazze. La Hosmer fece scandalo perché indossava giacca, cravatta e calzoni alla zuava. Non so se mi spiego!

Foto n°3


Ma molto spesso mancano notizie e ogni genere di documento su molti personaggi "storici". Ad esempio lo scrittore americano John Massey mi ha contattato disperato alla caccia di notizie su due gay icon d'origine italiana che sono oggetto di culto negli U.S.A.

Foto n°4


Sto parlando del bellissimo Tony Sansone (FOTO 4) (nato a New York nel 1905 da una famiglia originaria di Menfi, provincia di Agrigento, morto nel 1987) e di suo cugino Charles Atlas (vero nome Angelo Siciliano: nato nel 1892 ad Acri, provincia di Cosenza)(FOTO 5). I due sono stati idolatrati da molti artisti gay che li hanno immortalati in opere d'arte e sono a fondamento della moderna concezione del body building. Addirittura Atlas divenne straricco con un corso di cultura fisica a fascicoli venduto per posta: naturalmente nelle illustrazioni lui figurava nudo e crudo per il diletto delle moltitudini!

Foto n°5


All'epoca c'era un altro bellissimo italiano che spopolava nei concorsi fisici in U.S.A., di nome Clevio Massimo, sul cui privato si conosce ancora meno. Tutta gente che aveva come riferimento le statue di Apollo chiuse nei musei con l'eccentrica pretesa di riportare il mondo alla bellezza classica-inclusi pure tutti i vizietti tra maschioni già ben noti nell'antichità. Non c'è che dire: "Viva l'Italia!".

Foto n°6


L'abbiamo sempre in testa? Ebbene sì, noi siam fatti così! E lo sapeva bene pure Michelangelo Buonarroti , che di certe cose era un vero intenditore, quando si fece un autoritratto scherzoso intitolato "I tormenti della carne" (1512 circa)(FOTO 6) che è gelosamente custodito in Vaticano. Accidenti! Forse non tutti lo sanno, ma è proprio nei Musei Vaticani che esiste un'intera stanza in cui sono ben custoditi in appositi schedari tutti i "peni" di pietra asportati durante i secoli, a scopo di decenza, alle statue antiche di proprietà papale.Quando si dice pudor pubis!

Foto n°7


A proposito di certe cose toste vi segnalo una foto giovanile del celeberrimo Cassius Clay Mohammed Alì(FOTO 7) che in età fresca offrì all'obiettivo lo strabordio di tutte le sue virtù per scherzare col fotografo. Non ho assolutamente idea se si tratti o meno d'un ritocco ad-hoc ma devo ammettere che la cosa è comunque assai ben strana e divertente. So funny!

Foto n°8


Dopotutto non fu forse Alberto Moravia (1907-1993) a dedicare un intero libro al suo "Lui"? ma fece altro: nel suo racconto Inverno di malato lo scrittore raccontò di quando diciottenne, nel 1925, s'innamorò di un suo compagno di sanatorio di nome Faloria (nella foto qui a lato è quello di destra; l'altro è Moravia ) (FOTO 8). A quanto pare tra due non successe niente ma la cosa segnò e frustrò lo scrittore per tutta la vita. Neanche in seguito Moravia ebbe rapporti gay, anche se frequentò molti gay celebri e fu il migliore amico di Pier Paolo Pasolini. In epoca fascista addirittura sfidò ogni legge frequentando assiduamente i due intellettuali rivoluzionari ed omosessuali Andrea Caffi e il conte Umberto Morra di Lavriano (uno dei più intimi amici di Bernard Berenson). Moravia finì per associare l'omosesualità alla rivolta. Arrivò persino a scrivere che soltanto i gay, forse, conoscono fino in fondo l'amore..
Ah l'amour ,toujours l'amour!

GiovanBattista Brambilla

Dagospia.com 5 Novembre 2001