PECCATI & PECCATORI - QUEL LEONARDO COL PENNELLO IN MANO ACCUSATO DI "SODOMIA ATTIVA".

I tam-tam di pettegolandia mormorano da secoli sul geniale Leonardo da Vinci (1452-1519). Da ragazzo era così bello che il suo maestro Andrea del Verrocchio (1435-1488) lo usò come modello per il David che oggi si trova al Bargello di Firenze(FOTO 1). Restato per tredici anni alla bottega del Verrocchio (che aveva come amante il giovane allievo Lorenzo di Credi, poi suo erede universale) dove strinse "amicizia" pure con Antonio del Pollaiolo (1432-1498) e Sandro Botticelli (1445-1510). Oggi il professor Carlo Pedretti,massimo leonardologo vivente e direttore della Hammer University in California, sostiene che Leonardo vi conobbe pure il Perugino (1450-1524) e ne divenne amante. Infatti tutto ciò sarebbe accennato dal pittore lombardo Paolo Lomazzo in uno suo manoscritto inedito ritrovato nella biblioteca del British Museum di Londra.

Foto n°1


Si sa comunque che nel 1476 il ventiquattrenne Leonardo fu accusato di "sodomia attiva" sul diciassettenne Jacopo Saltarelli. Dagli atti del processo risulta che si trattò d'uno stupro di gruppo e altri due ragazzi furono perciò arrestati e carcerati.Teoricamente si rischiava la forca ma l'omosessualità era talmente diffusa a Firenze che la pena di morte non venne mai applicata in quegli anni. Persino Botticelli nel 1502 fu accusato d'aver abusato d'un apprendista ma fu salvato dalla sua notorietà. Nessun testimone si presentò all'udienza, la denuncia era anonima e il tribunale civile fiorentino (contrariamente a quello dell'Inquisizione) non poteva condannare nessuno senza prove certe. Inoltre emerse pure che la "vittima" era in realtà un notorio prostituto.

Foto n°2


Dopo due mesi Leonardo e i suoi amici furono rilasciati. Malgrado tutto Leonardo non rinunciò a contornarsi di bei ragazzini (FOTO 2) (guardate un po' l'erezione del Bacchino qui a lato!), presentati all'opinione pubblica come apprendisti, modelli e assistenti. Il suo preferito fu Gian Giacomo Caprotti detto il "Salaino"(cioè il "Diavolicchio"), bello, capriccioso, esigente, colleroso e ladro. Il suo ritratto fatto da Leonardo si trova oggi esposto a Oxford (FOTO 3). A tutti veniva presentato come il suo "allievo" ma si sa che il Salaino non tenne mai in mano una matita!

Foto n°3


Quando ormai ventiseienne, nel 1506, venne messo da parte per il sedicenne talentuoso Francesco Melzi (1491-1568) scoppiò una guerra domestica. Il Salaino pur di restare con Leonardo ricoprì il ruolo di "domestico" (ed è così che figura nel libro paga del re di Francia che ospitò Leonardo dal 1516 in poi). Nel 1518 il Salaino tornò a Milano e li fu ucciso, nel 1524, in una rissa. Tre anni dopo Leonardo morì con unico erede il Melzi ma lasciando alcuni valori pure al Salaino. Se guardate attentamente il monumento a Milano (eretto nel 1872), davanti alla Scala, in cima c'è la statua di Leonardo ma sotto, ad ornamento ci sono quattro statue di suoi celebri "allievi".Il Salaino c'è e per di più col pennello in mano. Una bella rivincita, dato che il Melzi non vi figura affatto!

Foto n°4


Nuove lettere inedite, pubblicate in Germania, aggiungono indiscrezioni alla piccante vita del re folle Ludwig II di Baviera (1845-1886)(FOTO 4). Nel carteggio tra il re e Karl Hesselschwerdt, suo uomo di fiducia, risulta che questi aveva la mansione di trovare in tutta Europa nuovi amanti per il sovrano. Persino a Napoli! Operai, stallieri, camerieri e lacchè.tutti arruolati se belli, giovani e ben "dotati". Il re nei messaggi chiedeva in dettaglio tutte le informazioni sui genitali dei ragazzi prescelti con teutonica e morbosa meticolosità. Le lettere finirono all'asta due anni fa per l'equivalente di 180 milioni di lire. Vi emerge anche il dubbio che Ludwig non s'annegò in un lago perché pazzo ma perché sepolto dai debiti.ai quali avevano contribuito anche le spesucce extra di reclutamento e mantenimento dell'esercito di "preferiti". Urca!

Foto n°5


Non così pazza, ma assai eccentrica, pure la celebre Regina Cristina di Svezia (1626-1689). (FOTO 5) Obbligata a sposarsi, rinunciò al trono, si fece cattolica e si autoesiliò a Roma, dal 1656 in poi, per darsi alla cultura e poter lesbicare in pace (la sua tomba gigantesca troneggia in San Pietro vicino a quelle dei papi!). Non immaginatevela bella come Greta Garbo la incarnò in un celebre film. In realtà era una racchiona polposa,vestita in gonnellone orride e col complesso d'aver un seno troppo grosso. Nel ritratto proposto qui a lato noterete che impose al pittore di piallarle il petto fino all'osso perché troppo femminile!

Il documentato biografo Bernard Quilliet, nel 1985, riporta un curioso episodio. Di passaggio ad Amburgo, nel 1654, Cristina s'invaghì della nobile Rachel Sylw, la invitò a colazione, la portò lungo i bastioni della città in calesse e la coprì di baci davanti a dozzine di curiosi esterrefatti e poi, per finir , se la portò a letto (.) Dopo la partenza della regina, Rachel dovette rimanere ad Amburgo e comparire davanti ad un consiglio di famiglia. (.) La giovane non tentò nemmeno di negare limitandosi a dire che :"Gli atti compiuti con una delle sovrane più gloriose d'Europa danno più onore che vergogna". Urca!

Foto n°6


Era quello che sosteneva, negli anni '50, anche una venditrice di coralli e conchiglie di Capri quando ricordava un suo amore giovanile con la Regina Vittoria di Svezia .(FOTO 6) Morta nel 1930 a Roma dopo aver dato ampia adesione al fascismo. Per ben vent'anni aveva soggiornato ad Anacapri da ottobre a maggio per curarsi i polmoni. Il marito Gustavo V, a lei preferiva ruderi greci ed antichità. L'unica volta che le fece visita fu sorpreso da un terribile acquazzone che trasformò una stradina scoscesa in un torrente. Il raffinato sovrano per non bagnarsi le scarpe dovette attaccarsi come un geco sgraziato alle sporgenze del muro e risalire la strada in quel modo. Scioccato dagli ingiuriosi sghignazzi dei monelli dell'isola giurò che non ci avrebbe mai più messo piede.
E così fu!

GiovanBattista Brambilla

Dagospia.com 27 Novembre 2001