TERNA E SNAM RG, CHI "MANGIA" CHI? - CARACCIOLO COMPRA AZIONI ESPRESSO - BNL, DAI FURBETTI AI FRANCESI - ICAHN IL CASTIGATORE FA TREMARE MOTOROLA - BENETTON: SEDUTA IN ROSSO (-4,8%) - UTILI RECORD PER TIME WARNER, CRESCONO CLIENTI E RICAVI DI BSKYB.

1 - ESPRESSO: CARACCIOLO COMPRA AZIONI PER UN MILIONE DI EURO.
(Adnkronos) - Carlo Caracciolo ha comperato sul mercato 250 mila azioni dell'Editoriale l'Espresso ad un prezzo di 4,073 euro per una spesa totale di 1.018.250 mila euro. Nelle scorse settimane Carcciolo aveva effettuato altri acquisti di azioni dell'Espresso.

2 - MEDIOBANCA: IL 58,28% HA DETTO NO ALLA REVOCA DI GERONZI E COLANINNO.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) -
Il 58,28% del capitale di Mediobanca ha votato in assemblea per il no alla revoca di Cesare Geronzi e Roberto Colaninno. A quanto si e' appreso al termine dell'assise, che ha visto la partecipazione del 60,62% del capitale. Si sono detti invece contrari al reintegro fondi esteri per l'1,836% mentre si e' astenuto lo 0,354% tra cui fondi per lo 0,352%. Il patto era rappresentato per gli italiani (43,08%) da Cristina Rossello e per i francesi (10,83%) da Vanessa Laberenne.

3 - LA MIFID SI PERDE NELLA GAZZETTA.
R. Sa. per "Il Sole 24 Ore" - Solo un legislatore molto ottimista, o molto sprovveduto, poteva pensare di approvare il 17 gennaio scorso i principi di delega della direttiva europea sui servizi di investimento (Mifid) affidando al Governo appena due settimane per redigere e varare i relativi decreti delegati. Oggi scade ufficialmente quella delega e non soltanto non c'è traccia dei decreti. Ma neppure della legge delega che, collocata nel contenitore della Comunitaria 2006, deve ancora essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. E così quando finalmente la nuova normativa apparirà in tutto il suo splendore, uscendo dall'attuale limbo, sarà già evaporato il tempo concesso all'Esecutivo per tradurla in pratica. A suo modo è un record. Nei giorni scorsi erano stati immaginati interventi legislativi al fotofinish per allungare di qualche mese (fino a giugno) l'esercizio della delega ma, dopo fitti conciliaboli, si è dovuto malinconicamente concludere che non era possibile intervenire su una legge non ancora pubblicata in Gazzetta. Ora l'iter parlamentare dovrà ricominciare daccapo. Ma il tempo è inesorabile. Con il 31 gennaio scadrà anche il termine comunitario per il recepimento della direttiva e per l'Italia si profila l'ennesima procedura d'infrazione.

4 - BNL, DAI FURBETTI AI FRANCESI
Andrea Greco per La Repubblica - Bnl, un anno dopo. Dai furbetti all´Unipol ai francesi di Bnp Paribas, che hanno sborsato 9 miliardi per conquistarla, l´istituto romano ha cambiato pelle e faccia. In neppure 12 mesi a Via Veneto si sono visti in successione due offerte pubbliche, un riassetto interno del vertice con innesto di un amministratore delegato (francese), una ricapitalizzazione da 1 miliardo via bond per adeguare i livelli patrimoniali romani a quelli del gruppo straniero (nonostante un aumento di capitale appena concluso), una sforbiciata alle aree territoriali scese da 12 a cinque, e ieri un altro riassetto che spoglia Bnl delle residue attività non bancarie e straniere, in viaggio verso Bnp. Per condimento, diversi episodi di manager allontanati, perché avevano sgarrato o anche solo svolto male i loro compiti. Un bel cambiamento, per quella che nei decenni s´era attirata la poco invidiabile etichetta di banca politica, ventre molle dell´assistenzialismo creditizio. Una medicina che fa sudare tutti i sopravvissuti dell´estate calda 2005. Il ritorno del bilancio in nero (2006) sarà il prossimo passaggio dell´amara cura francese.

5 - ICAHN IL CASTIGATORE FA TREMARE MOTOROLA.
M. Val. per "Il Sole 24 Ore" -
Carl Icahn ci riprova: il raider americano ha preso di mira il colosso dei microchip Motorola, per chiedere un posto nel cda. Icahn può contare su due assi nella manica per far avanzare la sua crociata: una quota azionaria dell'1,39% nell'azienda e le difficoltà di Motorola. Questa infatti sta cambiando strategie sui cellulari dopo aver ammesso errori di prezzo e prodotto che hanno portato a un calo del 48% nei profitti dell'ultimo trimestre e all'annuncio di 3.500 esuberi. Insomma, è appena diventata una preda ideale per le ambizioni del finanziere, che ha l'abitudine di scuotere grandi società per spingerle a migliorare le performance, e intascare un guadagno. L'esperienza di Icahn in questo campo è sicuramente vasta, anche se il risultato delle sue campagne è sempre incerto. Il suo ingresso, quantomeno, assicura che lo status quo sarà messo in discussione: negli ultimi anni è riuscito a diventare presidente di Imclone (biotecnologie), ha ribaltato il board del big del videonoleggio Blockbuster e ha dato battaglia per strappare riforme dentro il leader dei mass media Time Warner. Il trattamento Icahn potrebbe adesso toccare a Motorola: l'appuntamento sarà per l'assemblea annuale dei soci di quest'anno, ancora da convocare.

6 - TERNA E SNAM RG, CHI "MANGIA" CHI?...
O. C. per "Il Sole 24 Ore" - Sarà Terna a comprare Snam rete gas (Srg) o viceversa se e quando Governo, regolatori, Eni e Cassa depositi e prestiti (Cdp) troveranno un accordo su come sistemare la partita delle reti dell'energia? Gli appetiti sono forti. Terna è più piccola di Srg: vale 5,126 miliardi contro gli 8,683 della "cugina" del gas. Ma parte in vantaggio perché si è già sostanzialmente affrancata dal suo padrone ex monopolista, l'Enel, che ha una quota del 6,15 per cento. Grazie a un debt/equity basso, Terna ha una buona capacità di indebitamento che potrebbe usare per rilevare dall'Eni la quota di controllo di Srg e magari la Stogit, la società di stoccaggio del gas che anche secondo il "piano Mediobanca" dovrebbe uscire dal perimetro del Cane a sei zampe per completare la liberalizzazione del settore. Terna non avrebbe bisogno di un aumento di capitale e potrebbe pagare in parte cash e in parte con azioni. Ma dall'altra parte non c'è una gran voglia di farsi colonizzare, anzi. E sebbene l'operazione richieda ancora molti passaggi propedeutici i manager stanno già predisponendo la controffensiva.



6 - BENETTON: SEDUTA IN ROSSO (-4,8%), PER GOLDMAN SACHS E' 'SELL'.
(Apcom) -
Seduta in rosso per Benetton a Piazza Affari dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno inserito il titolo nella loro 'sell' list. Il titolo ha ceduto il 4,77% chiudendo a 13,27 euro, con volumi forti, è stato scambiato più dell'1% del capitale.
Gli analisti hanno ridotto le stime di Eps del 5% per gli esercizio 2007 e 2008: "ci aspettiamo un trend di vendite retail più debole nel mercato domestico in Italia" commentano gli esperti in un report, spiegando la loro view cauta sull'outlook.
Il target price a 12 mesi è stato fissato a 12,4 euro.
Il 16 marzo Benetton riporterà i conti di fine anno. "E' possibile che in quell'occasione sia fatto l'annuncio di un nuovo amministratore delegato, tuttavia non ci aspettiamo che la strategia del gruppo cambi significativamente" si legge nel report. L'amministratore delegato Silvano Cassano aveva infatti lasciato il suo incarico i 13 novembre scorso, e l'azienda aveva spiegato la decisione con la conclusione della fase triennale di razionalizzazione e riorganizzazione prevista dal suo mandato.

7 - VENEZUELA: TELESUR INTERESSATA A PUBBLICO SPAGNA, ITALIA, FRANCIA E GERMANIA - TV SUDAMERICANA PROGETTA SBARCO IN EUROPA
(Adnkronos) - Telesur, la nuova tv sudamericana voluta dal presidente venezuelano Hugo Chavez e che conta già sedi nelle principali capitali latinoamericane sbarcherà in Europa e intende aprire uffici di corrispondenza in molti Paesi europei per rivolgersi ai sudamericani del continente, compresi quelli che vivono in 'Italia. Lo ha dichiarato il presidente dell'emittente, Andres Izarra, parlando dei piani di investimento 2007-2012.
"C'è un grande interesse per vari Paesi del continente europeo - ha spiegato a proposito dello sbarco di Telesur in Europa - per la grande quantità di latinoamericani che vivono lì, principalmente in Francia, Germania, Italia, Spagna e Portogallo".
Tra i progetti di Telesur, anche quello di avviare trasmissioni in portoghese.

8 - UTILI RECORD PER TIME WARNER, CRESCONO CLIENTI E RICAVI DI BSKYB
Da Repubblica.it - Time Warner ha riportato utili netti in crescita del 34% nel quarto trimestre, grazie alla vendita in Europa per 774 milioni di dollari delle sue attività di accesso a Internet. Nel 2006 il colosso dei media ha riportato utili per 1,75 miliardi di dollari o 44 centesimi per azione su un fatturato di 12,47 miliardi (+8,2%). Gli analisti alla vigilia avevano previsto utili per 22 centesimi ad azione su entrate per 12,46 miliardi.
Per il 2007 Time Warner si aspetta utili operativi di circa 1 dollaro per azione incluso un guadagno straordinario di circa dieci centesimi per la vendita delle attività di accesso a Internet di America Online in Germania. L'outlook prevede anche il completamento del programma di buy-back da 20 miliardi di dollari nella prima metà dell'anno. Time Warner continua intanto nel suo programma di ristrutturazione. La scorsa settimana, la divisione Time ha venduto 18 delle sue 150 riviste al gruppo svedese Bonnier Magazine Group per 225 milioni di dollari e due settimane fa ha licenziato 289 dipendenti pari al 2,5% della sua forza lavoro complessiva.

Buoni risultati anche per la pay tv britannica di Rupert Murdoch. Le entrate di BSkyB sono salite del 10% nel primo semestre, a 2,2 miliardi di sterline (4,32 miliardi di dollari), in linea con le attese. Il gruppo assicura di essere sulla strada giusta per raggiungere i suoi obiettivi. I profitti prima della tasse salgono anch'essi, in linea con la attese, a 356 milioni di sterline. La società, che a luglio ha lanciato i suoi servizi a banda larga, fa sapere di avere connesso 193 mila utenti nel primo semestre e di avere raggiunto un totale di 259 mila clienti a fine gennaio.
Ben diversi i risultati del secondo semestre, che BskyB ha chiuso a fine dicembre con un calo degli utili operativi a 395 milioni sterline (336 milioni dopo le voci straordinarie) dai 414 milioni dell'anno precedente. La flessione è dovuta soprattutto ai costi dello sviluppo dell'offerta a banda larga, i cui clienti nel secondo trimestre sono cresciuti di 149mila unità portando il totale a 193mila a fine trimestre. Al 28 gennaio gli utenti hanno già toccato la soglia dei 259mila. Ricavi a 2,2 miliardi (+10%).



Dagospia 31 Gennaio 2007