I VESCOVI DI BAGNASCO CONTRO LA SINISTRA FACINOROSA - PRODI INCONTRA BOSSI - STRADA SOSPENDE ATTIVITÀ IN AFGHANISTAN - FOLLINI NEL PD DOPO LE AMMINISTRATIVE - OLGA D'ANTONA: DICO SÌ A MUSSI - È DAVVERO RUTELLI IL BERSAGLIO DELLA SOPRINTENDENZA DI ROMA?...
1 - MA È DAVVERO RUTELLI IL BERSAGLIO DELLA SOPRINTENDENZA DI ROMA?...
In giornate di tranquillità post congressuale tutto fa brodo nelle chiacchiere da Transatlantico, perciò qualche ulivista è arrivato a tirare fuori addirittura le pagine culturali: "Avete visto che pure la soprintendenza di Roma ha mollato Rutelli? Lo scrive Repubblica".
Notizia ghiotta, il capannello si allarga. E infatti a firma Francesco Erbani c'è un colonnino con l'appello di un centinaio di funzionari e archeologi della soprintendenza capitolina al ministro dei Beni Culturali: "Salviamo la campagna romana", e dentro ampia dovizia di particolari della denuncia contro "gli appetiti speculativi" nei confronti della campagna intorno a Roma che "appare oggi quasi completamente cancellata nei suoi originari caratteri, deturpata e svilita da un'urbanizzazione incontrollata e sparsa a macchia d'olio".
Nel mirino, però, c'è anche il piano regolatore approvato di recente che aumenta la superficie urbanizzata. E alla parola piano regolatore scatta la lampadina tra gli assonnati onorevoli della Camera. Interviene un rifondarolo romano: "Veramente la lettera degli archeologi è tutta contro gli amministratori della capitale, anche perché i piani regolatori non si scrivono di certo a Palazzo Chigi."
E infatti la lettera, che gira tra le parti della soprintendenza ed è stata mandata sia al ministro che al sottosegretario Mazzonis, sembra che inizi con un ampio panegirico di "pieno consenso" per la battaglia di Rutelli contro "il nuovo sacco del territorio italiano". Ma del panegirico per Ciccioduro "il Paesaggista" Erbani su "Repubblica" non fa accuratamente alcuna menzione, come anche degli amministratori romani finiti nel mirino degli archeologi. A questo punto sarebbe interessante capire chi è il vero bersaglio dei funzionari della soprintendenza. Noi, come direbbe Mieli, un'idea ce l'avremmo.
2 - PRODI: CON BOSSI PARLATO DI LEGGE ELETTORALE E FIUME PO.
(Asca) - Con Umberto Bossi e Roberto Maroni ''abbiamo parlato di legge elettorale, federalismo fiscale e fiume Po''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al termine dell'incontro avuto in Prefettura di Milano con i vertici del Carroccio.
3 - EMERGENCY SOSPENDE ATTIVITÀ IN AFGHANISTAN.
Da Corriere.it - Gino Strada ha deciso di sospendere le attività di Emergency in Afghanistan fino a che non ci saranno novità e chiarimenti sul caso di Rahmatullah Hanefi, il collaboratore dell'organizzazione umanitaria detenuto nelle carceri afghane perché accusato di collusione coi talebani. A riferirlo è Lorenzo Cremonesi, inviato del "Corriere della Sera".
4 - "L'ESPRESSO": FOLLINI ENTRA NEL PD DOPO LE AMMINISTRATIVE.
(Adnkronos) - "'Entro o non entro? Me lo chiedono in tanti. La risposta e' che si', entro, ma dopo le amministrative'". Marco Follini, si legge nel nuovo numero de 'l'Espresso', "sara' della partita, al momento opportuno entrera' anche lui nel Pd, abbandonando progetti di terzi poli, rassemblement centristi e partitini post-dc con Mastella".
Secondo il settimanale, "prima, pero', c'e' da superare la tornata delle elezioni amministrative di maggio, in cui corre con le sue liste Italia di mezzo, la piccola formazione centrista fondata dopo l'uscita dall'Udc. Le speranze sono su Palermo, dove si candida il segretario regionale dell'Anci Andrea Piraino", "poi, Follini potra' annunciare ufficialmente il suo ingresso nel Pd".
5 - LATORRE (DS): DELUSO DALLA DECISIONE DI ANGIUS.
(Adnkronos) - "La decisione di Angius mi lascia molto dispiaciuto e molto deluso. Ho una particolare stima per Angius che si e' sempre ispirato, nelle sue posizioni a un atteggiamento rigoroso e serio, ma anche con grande curiosita' verso il nuovo. Stavolta non lo capisco. Aveva posto delle questioni all'inizio del dibattito congressuale che poi a Firenze abbiamo sostanzialmente accolto". Lo ha dichiarato Nicola Latorre, vice capogruppo dell'Ulivo al Senato, in un'intervista a 'L'Unita''.
In merito al 'Manifesto' del Pd e alla posizione del diessino Gavino Angius, Latorre ha poi detto:"ho un'opinione un po' diversa dalla sua sul giudizio da dare a quel 'Manifesto', tuttavia concordo nell'opportunita' di non considerarlo una tavola della legge e di approfondirlo. Il 'Manifesto' dovra' essere scritto dall'Assemblea costituente". "Angius e' l'unico ad avere questa opinione -ha concluso Latorre sul dispositivo finale dei congressi contestato da Angius che assumerebbe il 'Manifesto' quale orizzonte verso cui tendere- Tutti i compagni della sua mozione dopo il congresso hanno interpretato nel modo giusto questo dispositivo. Non credo che lui sia l'unico ad aver dato la giusta interpretazione. Nessuno l'ha assunto come orizzonte. Tutti siamo d'accordo sulla necessita' di arricchirlo".
6 - OLGA D'ANTONA: CON DOLORE DICO SI' A MUSSI.
(Adnkronos) - ''Con fatica, con dolore... anch'io dico si' a Mussi''. E' quanto ha dichiarato in una intervista al 'Corriere della sera' Olga D'Antona, deputato dei Ds. ''Fassino ci ha persino spiegato di aver un Pantheon in cui c'e' addirittura Craxi. Ma per uno come Berlinguer, non c'e' posto. Sono legata a Walter Veltroni da un profondo senso di amicizia - ha aggiunto - Mi fu vicino quando le Br uccisero mio marito Massimo e poi fu sempre lui a chiedermi di candidarmi, nel 2001, alle elezioni. Ma dopo avermi ascoltata ha capito. Con Fassino e D'Alema non ho mai avuto l'opportunita' di avere un colloquio''.
''Il congresso della Margherita mi sembra un matrimonio a distanza -ha proseguito la D'Antona- A me piaceva l'idea dell'Ulivo cosi' come nacque. Ero disposta a quelle contaminazioni, mi sembro' un'utopia realizzabile. Oggi la scena mi sembra cambiata. Non credo alle promesse di Rutelli'', ha concluso.
7 - CHITI: MINISTRI CHE SPOSANO REFERENDUM FANNO ANNEGARE PD.
(Adnkronos) - "Chiunque sostenga che l'esito del referendum e' una legge elettorale che va bene, accetta il rapporto cittadini-eletti cosi' come e' adesso e non pensa che esista un problema di rappresentanza per le donne. Il Pd esisterebbe nei congressi, non nelle elezioni. Facciamo il Partito democratico e nessuno lo vede sulla scheda. E i cittadini si troverebbero ancora una volta sulla testa candidati nominati dall'alto, senza sapere neanche a che partito fanno riferimento".
Lo afferma in un'intervista a 'Il Messaggero' il ministro delle Riforme istituzionali Vannino Chiti. "Non vorrei passare alla storia della vita parlamentare come un Penelope maschio -prosegue- Ma in questi mesi, alcuni passi avanti a livello di convergenza si sono fatti. Certo, nel governo, c'e' chi ritiene che la pressione del referendum sia indispensabile, ma, a differenza dei referendari del centrodestra, crede che il referendum non possa produrre una legge elettorale adeguata".
Secondo il ministro, "per un'intesa ampia e positiva che risponda anche alle questioni poste dai quesiti referendari, direi che possiamo farcela entro l'anno". "Sono rimasto abbastanza sconcertato dalle posizioni di Illy -conclude Chiti- Non so quante volte ho ribadito che il superamento del bicameralismo paritario e' imprescindibile, che e' la riforma delle riforme. Sarebbe piu' serio sostenere le proposte avanzate dal governo e sostenute dalle Regioni".
8 - MARONI: DDL IMMIGRAZIONE LEGGE DI SCAMBIO PER AVERE I VOTI DEGLI STRANIERI.
(Adnkronos) - Il ddl Amato-Ferrero avrebbe il solo scopo di ''concedere il voto agli extracomunitari per le elezioni amministrative'' che andrebbe a vantaggio della sinistra. Ne e' convinto il leghista Roberto Maroni che, in un'intervista a 'Il Giornale' non esita a definire ''criminoso'' il disegno di legge delega sull'immigrazione approvato martedi' dal Consiglio dei Ministri. ''Altro che 'voto di scambio' -incalza Maroni- questa e' una 'legge di scambio'. E annuncia: ''Se il ddl diventera' legge il referendum e sicuro. Ma bisogna iniziare a mobilitarsi da subito, proprio per impedire che si arrivi a tanto. E non parlo solo della Lega ma di tutto il centrodestra''.
E non e' tanto un problema della sinistra radicale ma di chi ''radicale non e', come il ministro dell'Interno. Amato sa -prosegue Maroni- cosa vuol dire accogliere un meccanismo che aumenti'era' certamente ilm tasso di criminalita' e se accetta le conseguenzze di tutto questo e' solo perche' la finalita' e' quella di dare il voto agli immigrati e ottenere nuovi equilibri politici soprattutto al Nord''. Dunque, conclude Maroni, ''il peggior porovvedimento concepito dal governo'' perche' di fatto ''cancella ogni regolamentazione, in barba a quello che fa il resto d'Europa''.
9 - COFFERATI SU 25 APRILE: CONTRASTARE MANIFESTAZIONI DI INTOLLERANZA.
(Adnkronos) - "Bisogna rispondere alle manifestazioni di intolleranza in due modi. In primo luogo occorre essere molto fermi nel sostenere le proprie convinzioni, senza farsi condizionare ne' intimidire in nessuna circostanza. In seconda battuta dobbiamo convincere chi grida che sbaglia, in sostanza fare un'operazione didattica. Il problema e' che la nostra disponibilita' c'e', la loro e' tutta da costruire. In ogni caso vanno contrastati con gli strumenti della democrazia". Lo afferma in un'intervista a 'La Stampa' il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, in merito alle contestazioni esplose ieri a Genova durante le celebrazioni per la festa della Liberazione.
"Mi riferisco soprattutto ai giovani -spiega Cofferati- anche se davanti a me non c'erano solo giovani, ma con i cinquantenni penso che ci sia ormai poco da fare". Il sindaco di Bologna aggiunge che "i piu' anziani hanno vissuto momenti ben piu' difficili dei loro e nonostante questo ci hanno insegnato prima di tutto la tolleranza e hanno combattuto per garantire il rispetto delle idee degli altri. La mia generazione ha avuto il compito di testimoniare e trasmettere la conoscenza per formare la consapevolezza e lo spirito critico. I giovani devono raccogliere questa eredita', difendere i valori moderni e rivoluzionari della liberta' e della democrazia perche' su questi si basa la dignita'".
10 - AGENZIA VESCOVI: BASTA ATTACCHI DELLA SINISTRA FACINOROSA CONTRO BAGNASCO.
(Adnkronos) - Basta agli attacchi anticlericali e facinorosi da parte di esponenti comunisti e verdi contro mons. Angelo Bagnasco. E' questa la dura presa di posizione del Sir, l'Agenzia stampa dei vescovi italiani, contro alcuni deputati della sinistra italiana che siedono al Parlamento europeo.
In particolare Agnolotto e Catania di Rifondazione comunista e Trassati dei Verdi. Firmatari, afferma il Sir, di una mozione anti-Bagnasco presentata nel corso del dibattito sull'omofobia che arriva oggi al voto del Parlamento europeo. ''Proseguono, questa volta nella sede del Parlamento europeo per opera di una pattuglia di deputati comunisti e verdi, gli indecorosi attacchi al presidente della Cei mons. Angelo Bagnasco''.
Comincia cosi' la nota del Sir pubblicata oggi, nella quale si legge subito dopo: ''Va bene minimizzare e cristianamente tenere nella considerazione che meritano, cioe' nessuna, le argomentazioni propagandistiche e vietamente anticlericali di un pugno di facinorosi''. ''Va bene - prosegue il testo - opporre al falso, alla falsificazione, alla disinformazione, alla propaganda che ancora oggi (in pieno ventunesimo secolo), si definisce 'comunista', la realta' dei fatti e delle parole. Ma il rischio e' che, batti e ribatti, la falsita' generi odio e provochi conseguenze imprevedibili. Dunque e' ora di dire basta''. Ed e' necessario, secondo il Sir, ''Dirlo con il tono di mons. Bagnasco, mite e fermo, sereno e deciso. Dire basta con fermezza e risolutezza''.
''E' ora di finirla - ribadiscono i vescovi italiani- Dire basta a questi attacchi significa nello stesso tempo assicurare che tutti, non solo i cattolici, continueranno a parlare con passione e con impegno di quei grandi temi, la famiglia, la vita, la verita' e la giustizia, sui quali mons. Bagnasco ha inaugurato la sua presidenza della Cei, in piena coerenza con il magistero del Papa e nella continuita' della testimonianza delle Chiese in Italia''. Quindi, si legge ancora nella nota ''E' la 'libertas ecclesiae', che diventa oggi esemplare, preziosa risorsa per il Paese e per la stessa Europa.
Segua il Parlamento europeo questa strada, quella del dialogo strutturato con le Chiese, indicato nel Trattato costituzionale, e scoprira' non gli schemi di ideologie sconfitte dalla storia, laiciste o comuniste, ma la realta' delle cose, l'esperienza elementare di vita, un grande patrimonio, che e' responsabilita' e dovere di tutti in Italia come in Europa, fare crescere e sviluppare, per il bene di tutti''.
Dagospia 26 Aprile 2007
In giornate di tranquillità post congressuale tutto fa brodo nelle chiacchiere da Transatlantico, perciò qualche ulivista è arrivato a tirare fuori addirittura le pagine culturali: "Avete visto che pure la soprintendenza di Roma ha mollato Rutelli? Lo scrive Repubblica".
Notizia ghiotta, il capannello si allarga. E infatti a firma Francesco Erbani c'è un colonnino con l'appello di un centinaio di funzionari e archeologi della soprintendenza capitolina al ministro dei Beni Culturali: "Salviamo la campagna romana", e dentro ampia dovizia di particolari della denuncia contro "gli appetiti speculativi" nei confronti della campagna intorno a Roma che "appare oggi quasi completamente cancellata nei suoi originari caratteri, deturpata e svilita da un'urbanizzazione incontrollata e sparsa a macchia d'olio".
Nel mirino, però, c'è anche il piano regolatore approvato di recente che aumenta la superficie urbanizzata. E alla parola piano regolatore scatta la lampadina tra gli assonnati onorevoli della Camera. Interviene un rifondarolo romano: "Veramente la lettera degli archeologi è tutta contro gli amministratori della capitale, anche perché i piani regolatori non si scrivono di certo a Palazzo Chigi."
E infatti la lettera, che gira tra le parti della soprintendenza ed è stata mandata sia al ministro che al sottosegretario Mazzonis, sembra che inizi con un ampio panegirico di "pieno consenso" per la battaglia di Rutelli contro "il nuovo sacco del territorio italiano". Ma del panegirico per Ciccioduro "il Paesaggista" Erbani su "Repubblica" non fa accuratamente alcuna menzione, come anche degli amministratori romani finiti nel mirino degli archeologi. A questo punto sarebbe interessante capire chi è il vero bersaglio dei funzionari della soprintendenza. Noi, come direbbe Mieli, un'idea ce l'avremmo.
2 - PRODI: CON BOSSI PARLATO DI LEGGE ELETTORALE E FIUME PO.
(Asca) - Con Umberto Bossi e Roberto Maroni ''abbiamo parlato di legge elettorale, federalismo fiscale e fiume Po''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al termine dell'incontro avuto in Prefettura di Milano con i vertici del Carroccio.
3 - EMERGENCY SOSPENDE ATTIVITÀ IN AFGHANISTAN.
Da Corriere.it - Gino Strada ha deciso di sospendere le attività di Emergency in Afghanistan fino a che non ci saranno novità e chiarimenti sul caso di Rahmatullah Hanefi, il collaboratore dell'organizzazione umanitaria detenuto nelle carceri afghane perché accusato di collusione coi talebani. A riferirlo è Lorenzo Cremonesi, inviato del "Corriere della Sera".
4 - "L'ESPRESSO": FOLLINI ENTRA NEL PD DOPO LE AMMINISTRATIVE.
(Adnkronos) - "'Entro o non entro? Me lo chiedono in tanti. La risposta e' che si', entro, ma dopo le amministrative'". Marco Follini, si legge nel nuovo numero de 'l'Espresso', "sara' della partita, al momento opportuno entrera' anche lui nel Pd, abbandonando progetti di terzi poli, rassemblement centristi e partitini post-dc con Mastella".
Secondo il settimanale, "prima, pero', c'e' da superare la tornata delle elezioni amministrative di maggio, in cui corre con le sue liste Italia di mezzo, la piccola formazione centrista fondata dopo l'uscita dall'Udc. Le speranze sono su Palermo, dove si candida il segretario regionale dell'Anci Andrea Piraino", "poi, Follini potra' annunciare ufficialmente il suo ingresso nel Pd".
5 - LATORRE (DS): DELUSO DALLA DECISIONE DI ANGIUS.
(Adnkronos) - "La decisione di Angius mi lascia molto dispiaciuto e molto deluso. Ho una particolare stima per Angius che si e' sempre ispirato, nelle sue posizioni a un atteggiamento rigoroso e serio, ma anche con grande curiosita' verso il nuovo. Stavolta non lo capisco. Aveva posto delle questioni all'inizio del dibattito congressuale che poi a Firenze abbiamo sostanzialmente accolto". Lo ha dichiarato Nicola Latorre, vice capogruppo dell'Ulivo al Senato, in un'intervista a 'L'Unita''.
In merito al 'Manifesto' del Pd e alla posizione del diessino Gavino Angius, Latorre ha poi detto:"ho un'opinione un po' diversa dalla sua sul giudizio da dare a quel 'Manifesto', tuttavia concordo nell'opportunita' di non considerarlo una tavola della legge e di approfondirlo. Il 'Manifesto' dovra' essere scritto dall'Assemblea costituente". "Angius e' l'unico ad avere questa opinione -ha concluso Latorre sul dispositivo finale dei congressi contestato da Angius che assumerebbe il 'Manifesto' quale orizzonte verso cui tendere- Tutti i compagni della sua mozione dopo il congresso hanno interpretato nel modo giusto questo dispositivo. Non credo che lui sia l'unico ad aver dato la giusta interpretazione. Nessuno l'ha assunto come orizzonte. Tutti siamo d'accordo sulla necessita' di arricchirlo".
6 - OLGA D'ANTONA: CON DOLORE DICO SI' A MUSSI.
(Adnkronos) - ''Con fatica, con dolore... anch'io dico si' a Mussi''. E' quanto ha dichiarato in una intervista al 'Corriere della sera' Olga D'Antona, deputato dei Ds. ''Fassino ci ha persino spiegato di aver un Pantheon in cui c'e' addirittura Craxi. Ma per uno come Berlinguer, non c'e' posto. Sono legata a Walter Veltroni da un profondo senso di amicizia - ha aggiunto - Mi fu vicino quando le Br uccisero mio marito Massimo e poi fu sempre lui a chiedermi di candidarmi, nel 2001, alle elezioni. Ma dopo avermi ascoltata ha capito. Con Fassino e D'Alema non ho mai avuto l'opportunita' di avere un colloquio''.
''Il congresso della Margherita mi sembra un matrimonio a distanza -ha proseguito la D'Antona- A me piaceva l'idea dell'Ulivo cosi' come nacque. Ero disposta a quelle contaminazioni, mi sembro' un'utopia realizzabile. Oggi la scena mi sembra cambiata. Non credo alle promesse di Rutelli'', ha concluso.
7 - CHITI: MINISTRI CHE SPOSANO REFERENDUM FANNO ANNEGARE PD.
(Adnkronos) - "Chiunque sostenga che l'esito del referendum e' una legge elettorale che va bene, accetta il rapporto cittadini-eletti cosi' come e' adesso e non pensa che esista un problema di rappresentanza per le donne. Il Pd esisterebbe nei congressi, non nelle elezioni. Facciamo il Partito democratico e nessuno lo vede sulla scheda. E i cittadini si troverebbero ancora una volta sulla testa candidati nominati dall'alto, senza sapere neanche a che partito fanno riferimento".
Lo afferma in un'intervista a 'Il Messaggero' il ministro delle Riforme istituzionali Vannino Chiti. "Non vorrei passare alla storia della vita parlamentare come un Penelope maschio -prosegue- Ma in questi mesi, alcuni passi avanti a livello di convergenza si sono fatti. Certo, nel governo, c'e' chi ritiene che la pressione del referendum sia indispensabile, ma, a differenza dei referendari del centrodestra, crede che il referendum non possa produrre una legge elettorale adeguata".
Secondo il ministro, "per un'intesa ampia e positiva che risponda anche alle questioni poste dai quesiti referendari, direi che possiamo farcela entro l'anno". "Sono rimasto abbastanza sconcertato dalle posizioni di Illy -conclude Chiti- Non so quante volte ho ribadito che il superamento del bicameralismo paritario e' imprescindibile, che e' la riforma delle riforme. Sarebbe piu' serio sostenere le proposte avanzate dal governo e sostenute dalle Regioni".
8 - MARONI: DDL IMMIGRAZIONE LEGGE DI SCAMBIO PER AVERE I VOTI DEGLI STRANIERI.
(Adnkronos) - Il ddl Amato-Ferrero avrebbe il solo scopo di ''concedere il voto agli extracomunitari per le elezioni amministrative'' che andrebbe a vantaggio della sinistra. Ne e' convinto il leghista Roberto Maroni che, in un'intervista a 'Il Giornale' non esita a definire ''criminoso'' il disegno di legge delega sull'immigrazione approvato martedi' dal Consiglio dei Ministri. ''Altro che 'voto di scambio' -incalza Maroni- questa e' una 'legge di scambio'. E annuncia: ''Se il ddl diventera' legge il referendum e sicuro. Ma bisogna iniziare a mobilitarsi da subito, proprio per impedire che si arrivi a tanto. E non parlo solo della Lega ma di tutto il centrodestra''.
E non e' tanto un problema della sinistra radicale ma di chi ''radicale non e', come il ministro dell'Interno. Amato sa -prosegue Maroni- cosa vuol dire accogliere un meccanismo che aumenti'era' certamente ilm tasso di criminalita' e se accetta le conseguenzze di tutto questo e' solo perche' la finalita' e' quella di dare il voto agli immigrati e ottenere nuovi equilibri politici soprattutto al Nord''. Dunque, conclude Maroni, ''il peggior porovvedimento concepito dal governo'' perche' di fatto ''cancella ogni regolamentazione, in barba a quello che fa il resto d'Europa''.
9 - COFFERATI SU 25 APRILE: CONTRASTARE MANIFESTAZIONI DI INTOLLERANZA.
(Adnkronos) - "Bisogna rispondere alle manifestazioni di intolleranza in due modi. In primo luogo occorre essere molto fermi nel sostenere le proprie convinzioni, senza farsi condizionare ne' intimidire in nessuna circostanza. In seconda battuta dobbiamo convincere chi grida che sbaglia, in sostanza fare un'operazione didattica. Il problema e' che la nostra disponibilita' c'e', la loro e' tutta da costruire. In ogni caso vanno contrastati con gli strumenti della democrazia". Lo afferma in un'intervista a 'La Stampa' il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, in merito alle contestazioni esplose ieri a Genova durante le celebrazioni per la festa della Liberazione.
"Mi riferisco soprattutto ai giovani -spiega Cofferati- anche se davanti a me non c'erano solo giovani, ma con i cinquantenni penso che ci sia ormai poco da fare". Il sindaco di Bologna aggiunge che "i piu' anziani hanno vissuto momenti ben piu' difficili dei loro e nonostante questo ci hanno insegnato prima di tutto la tolleranza e hanno combattuto per garantire il rispetto delle idee degli altri. La mia generazione ha avuto il compito di testimoniare e trasmettere la conoscenza per formare la consapevolezza e lo spirito critico. I giovani devono raccogliere questa eredita', difendere i valori moderni e rivoluzionari della liberta' e della democrazia perche' su questi si basa la dignita'".
10 - AGENZIA VESCOVI: BASTA ATTACCHI DELLA SINISTRA FACINOROSA CONTRO BAGNASCO.
(Adnkronos) - Basta agli attacchi anticlericali e facinorosi da parte di esponenti comunisti e verdi contro mons. Angelo Bagnasco. E' questa la dura presa di posizione del Sir, l'Agenzia stampa dei vescovi italiani, contro alcuni deputati della sinistra italiana che siedono al Parlamento europeo.
In particolare Agnolotto e Catania di Rifondazione comunista e Trassati dei Verdi. Firmatari, afferma il Sir, di una mozione anti-Bagnasco presentata nel corso del dibattito sull'omofobia che arriva oggi al voto del Parlamento europeo. ''Proseguono, questa volta nella sede del Parlamento europeo per opera di una pattuglia di deputati comunisti e verdi, gli indecorosi attacchi al presidente della Cei mons. Angelo Bagnasco''.
Comincia cosi' la nota del Sir pubblicata oggi, nella quale si legge subito dopo: ''Va bene minimizzare e cristianamente tenere nella considerazione che meritano, cioe' nessuna, le argomentazioni propagandistiche e vietamente anticlericali di un pugno di facinorosi''. ''Va bene - prosegue il testo - opporre al falso, alla falsificazione, alla disinformazione, alla propaganda che ancora oggi (in pieno ventunesimo secolo), si definisce 'comunista', la realta' dei fatti e delle parole. Ma il rischio e' che, batti e ribatti, la falsita' generi odio e provochi conseguenze imprevedibili. Dunque e' ora di dire basta''. Ed e' necessario, secondo il Sir, ''Dirlo con il tono di mons. Bagnasco, mite e fermo, sereno e deciso. Dire basta con fermezza e risolutezza''.
''E' ora di finirla - ribadiscono i vescovi italiani- Dire basta a questi attacchi significa nello stesso tempo assicurare che tutti, non solo i cattolici, continueranno a parlare con passione e con impegno di quei grandi temi, la famiglia, la vita, la verita' e la giustizia, sui quali mons. Bagnasco ha inaugurato la sua presidenza della Cei, in piena coerenza con il magistero del Papa e nella continuita' della testimonianza delle Chiese in Italia''. Quindi, si legge ancora nella nota ''E' la 'libertas ecclesiae', che diventa oggi esemplare, preziosa risorsa per il Paese e per la stessa Europa.
Segua il Parlamento europeo questa strada, quella del dialogo strutturato con le Chiese, indicato nel Trattato costituzionale, e scoprira' non gli schemi di ideologie sconfitte dalla storia, laiciste o comuniste, ma la realta' delle cose, l'esperienza elementare di vita, un grande patrimonio, che e' responsabilita' e dovere di tutti in Italia come in Europa, fare crescere e sviluppare, per il bene di tutti''.
Dagospia 26 Aprile 2007