"SORPASSO ROSA" A NEW YORK: LE DONNE LAUREATE TRA I 21 E I 30 CHE LAVORANO A TEMPO PIENO GUADAGNANO PIÙ DEGLI UOMINI LORO COETANEI - NEL 1970 LA RETRIBUZIONE MEDIA DI UNA GIOVANE NEWYORCHESE ERA DI 7000 DOLLARI PIÙ BASSA DI QUELLA DI UN SUO COETANEO.
Rosalba Castelletti per La Repubblica
Le conquiste delle donne nel lavoro sono lente e faticose, ma oltre Oceano, nelle grandi città statunitensi come New York, il cosiddetto "sorpasso rosa" è avvenuto: qui, le donne, almeno quelle laureate tra i 21 e i 30 anni che lavorano a tempo pieno, guadagnano più degli uomini loro coetanei. Secondo l´analisi dei dati dell´ultimo censimento statunitense effettuata da Andrew A. Beveridge, un demografo del Queens College, e ripresa dalla Gotham Gazette, a New York le donne guadagnano in media il 17% in più rispetto agli uomini: 35.653 dollari l´anno (oltre 25.800 euro) contro 30.560 dollari (circa 22.100 euro). A Dallas lo scarto è persino del 20% sebbene lo stipendio medio femminile sia più basso che a New York.
Un «dato sorprendente», come lo ha definito Martin Kohli, economista dell´Ufficio federale di statistiche del lavoro. Ancora più se lo si compara alle percentuali nostrane: appena una settimana fa, a Bruxelles, Vladimir Spidla, commissario per l´Occupazione e le pari opportunità dell´Ue, ha confermato che in Europa persiste uno scarto retributivo a sfavore delle donne del 15%.
Il cammino negli Usa è stato tuttavia lento: nel 1970 la retribuzione media di una giovane newyorchese era di 7000 dollari (5000 euro) più bassa di quella di un suo coetaneo. L´inversione di tendenza nella metropoli è iniziata solo nel 2000, a Los Angeles, Dallas, Chicago, Boston e Minneapolis un po´ prima, mentre il "sorpasso" è avvenuto solo due anni fa e ora ci si interroga sulle possibili ragioni. La risposta più comune data dagli scienziati è che il numero delle donne che accedono al mercato del lavoro con un titolo universitario è superiore a quello degli uomini: a New York, per esempio, le laureate sono il 53% delle donne contro il 38% dei loro coetanei.
Il divario però si inverte nel resto del paese, dove le donne guadagnano l´11% in meno rispetto agli uomini, o se si considerano professioni bancarie o finanziarie. Ma - secondo un rapporto diffuso ieri in Gran Bretagna da "National Savings & investment" - nel 2015 le donne supereranno gli uomini anche nella finanza.
Ogni conquista ha però il suo prezzo. «È molto più probabile che le cittadine laureate siano nubili e non abbiano figli rispetto alle loro sorelle che vivono fuori città, così possono dedicarsi alla carriera» osserva Andrew Hacker, autore di "Mismatch: The growing gulf between men and women" ("Il divario: il crescente abisso tra uomini e donne"). E proprio nelle rinunce risiederebbe secondo alcuni il vero motivo del recente scavalcamento: «Sembra che le donne tendano a prendersi meno tempo tra il college e il praticantato e perciò guadagnano di più a una più giovane età», osserva Melissa J. Manfro, un´avvocatessa ventiquattrenne newyorchese.
«Mi piacerebbe dire», continua, «che ciò significhi che le donne sanno quello che vogliono prima degli uomini, ma probabilmente ha molto più a che fare con il fatto sfortunato che le donne hanno bisogno di tenere a mente i vincoli dei loro tempi biologici e sentono la pressione di costruire un´intera carriera prima di dedicarsi a matrimonio e figli».
Dagospia 06 Agosto 2007
Le conquiste delle donne nel lavoro sono lente e faticose, ma oltre Oceano, nelle grandi città statunitensi come New York, il cosiddetto "sorpasso rosa" è avvenuto: qui, le donne, almeno quelle laureate tra i 21 e i 30 anni che lavorano a tempo pieno, guadagnano più degli uomini loro coetanei. Secondo l´analisi dei dati dell´ultimo censimento statunitense effettuata da Andrew A. Beveridge, un demografo del Queens College, e ripresa dalla Gotham Gazette, a New York le donne guadagnano in media il 17% in più rispetto agli uomini: 35.653 dollari l´anno (oltre 25.800 euro) contro 30.560 dollari (circa 22.100 euro). A Dallas lo scarto è persino del 20% sebbene lo stipendio medio femminile sia più basso che a New York.
Un «dato sorprendente», come lo ha definito Martin Kohli, economista dell´Ufficio federale di statistiche del lavoro. Ancora più se lo si compara alle percentuali nostrane: appena una settimana fa, a Bruxelles, Vladimir Spidla, commissario per l´Occupazione e le pari opportunità dell´Ue, ha confermato che in Europa persiste uno scarto retributivo a sfavore delle donne del 15%.
Il cammino negli Usa è stato tuttavia lento: nel 1970 la retribuzione media di una giovane newyorchese era di 7000 dollari (5000 euro) più bassa di quella di un suo coetaneo. L´inversione di tendenza nella metropoli è iniziata solo nel 2000, a Los Angeles, Dallas, Chicago, Boston e Minneapolis un po´ prima, mentre il "sorpasso" è avvenuto solo due anni fa e ora ci si interroga sulle possibili ragioni. La risposta più comune data dagli scienziati è che il numero delle donne che accedono al mercato del lavoro con un titolo universitario è superiore a quello degli uomini: a New York, per esempio, le laureate sono il 53% delle donne contro il 38% dei loro coetanei.
Il divario però si inverte nel resto del paese, dove le donne guadagnano l´11% in meno rispetto agli uomini, o se si considerano professioni bancarie o finanziarie. Ma - secondo un rapporto diffuso ieri in Gran Bretagna da "National Savings & investment" - nel 2015 le donne supereranno gli uomini anche nella finanza.
Ogni conquista ha però il suo prezzo. «È molto più probabile che le cittadine laureate siano nubili e non abbiano figli rispetto alle loro sorelle che vivono fuori città, così possono dedicarsi alla carriera» osserva Andrew Hacker, autore di "Mismatch: The growing gulf between men and women" ("Il divario: il crescente abisso tra uomini e donne"). E proprio nelle rinunce risiederebbe secondo alcuni il vero motivo del recente scavalcamento: «Sembra che le donne tendano a prendersi meno tempo tra il college e il praticantato e perciò guadagnano di più a una più giovane età», osserva Melissa J. Manfro, un´avvocatessa ventiquattrenne newyorchese.
«Mi piacerebbe dire», continua, «che ciò significhi che le donne sanno quello che vogliono prima degli uomini, ma probabilmente ha molto più a che fare con il fatto sfortunato che le donne hanno bisogno di tenere a mente i vincoli dei loro tempi biologici e sentono la pressione di costruire un´intera carriera prima di dedicarsi a matrimonio e figli».
Dagospia 06 Agosto 2007