LA CRISI FA BENE AI GIORNALI DI DESTRA ("GIORNALE" +2,6%, "LIBERO" +7) - "GRAZIA" COMPIE, 70 ANNI E L'ORDINE SOSPENDE L'EX DIRETTORA VANNI - PILLER (STAMPA ESTERA): SVIOLINATA A MARRA: VIVA L'ADNKRONOS.

1 - LA CRISI FA BENE AI GIORNALI DI DESTRA.
Fra chi ha tratto qualche vantaggio dalla caduta del Governo Prodi ci sono anche i quotidiani vicini al centrodestra. Secondo gli ultimi dati Ads (Accertamento diffusione stampa) nel gennaio scorso, mese segnato appunto dalla caduta dell'esecutivo dell'Unione, in edicola i due maggiori giornali vicini alla coalizione di opposizione hanno infatti guadagnato copie rispetto alle medie del gennaio 2007. "Il Giornale" diretto da Mario Giordano ne ha diffuse ad esempio 200.624, ossia 5mila in più (+2,6%) mentre "Libero" di Vittorio Feltri è salito da 117.000 a 125.000 con una crescita di 8.000 copie (+7%). Un piccolo incremento è stato comunque registrato anche dalle due maggiori testate nazionali (entrambe +1%), con la "Repubblica" (664.000) tuttavia che si è ulteriormente avvicinata al "Corriere della Sera" (676.000).

In calo risultato invece di 2.300 copie "La Stampa" (-0,7% a 307.000), di 3mila il "Sole 24 Ore" (-0,8% a 351.000), il "Secolo XIX" di Genova (-2,6% a quota 108.000, con una perdita di ben 3.000 copie) e "Il Messaggero" (-0,5% con una media di 207.000). Senza variazioni infine "L'Avvenire" a 107.000 copie, mentre un bell'incremento è stato messo a segno dalla "Gazzetta dello Sport" con 7.000 copie in più per un totale di 347.000 esemplari di venduto medio (+2,7% rispetto a un anno fa).

2 - "GRAZIA", 70 ANNI CON AZIONE DISCIPLINARE: L'ORDINE SOSPENDE L'EX DIRETTORA VANNI.
Il settimanale della Mondadori "Grazia" festeggia quest'anno, proprio in occasione di Milano Moda Donna, i suoi 70 anni di vita. Tre grandi statue - debitamente sponsorizzate dai cosmetici Shiseido e Lierac e dalle calzature Dimensione Danza - sono state fra l'altro installate nelle piazze San Babila e Cadorna e in largo La Foppa. Proprio ieri però l'Ordine dei giornalisti del Piemonte ha condannato il periodico mondadoriano per una palese commistione fra informazione e pubblicità - con un verdetto che farà sicuramente discutere - e sospendendo per due mesi dalla professione l'allora direttore Carla Vanni, diventata poi direttore editoriale della divisione femminili passando il testimone all'attuale direttore Vera Montanari.

Il caso risale all'ottobre 2005 e vede quale protagonista proprio uno dei massimi esponenti della moda italiana, cioè Giorgio Armani. Tutto il numero 43 uscì infatti sotto la regia dello stilista ("Giorgio Armani direttore per un giorno" recitava lo slogan), cui era dedicata la copertina, 24 pagine di moda, 4 di cucina, altrettante della rubrica bellezza, 8 di arredamento, 2 di fitness, altre 2 della rubrica viaggi, 3 di introduzione più una rubrica personale. Re Giorgio era presentato come "giornalista e condirettore della rivista" e l'Ordine torinese (diventato competente dopo il trasferimento del fascicolo da quello di Milano) ha affermato che si è trattato di una forma di abdicazione dell'autonomia del lavoro giornalistico e di non tutela del titolo professionale, che ha di fatto aggravato il margine già stretto che distingue informazione e pubblicità, specialmente nel campo della moda, e che ha ingenerato confusione non soltanto di titoli professionali, ma anche di ruoli e competenze.



La Casa editrice ha già annunciato da parte sua che si appellerà al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e ha definito in un comunicato la condanna a due mesi di sospensione di Carla Vanni frutto di "un equivoco gigantesco". Ha inoltre rilevato come l'operazione editoriale - simile a tante altre condotte con famosi "testimonial" sia in Italia sia all'estero - fosse già stata oggetto di esame da parte del Tar del Lazio che, rilevando l'assenza "di alcun elemento di pubblicità occulta", aveva annullato una precedente condanna dell¹Antitrust (l'Autorità garante della concorrenza e del mercato).

3 - PILLER (STAMPA ESTERA): REALTA' COME ADNKRONOS MIGLIORANO IMMAGINE ITALIA.
(Adnkronos/Aki) - Nel momento difficile che sta attraversando, l'Italia deve puntare sulla sua realta' imprenditoriale e, in particolare, su esperienze "molto interessanti come ADNKRONOS". E' l'opinione di Tobias Piller, corrispondente da Roma per 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' e presidente dell'Associazione Stampa Estera. In un'intervista concessa ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL in occasione della sua visita al Palazzo dell'Informazione di Piazza Mastai, sede del gruppo GMC, il giornalista afferma che casi di "grande imprenditoriliata' come quello di ADNKRONOS salvano il paese nella concorrenza globale e lo tengono in piedi anche durante le crisi politiche".

"Nel mondo dell'informazione sono nate queste realta' tipicamente italiane, che si caratterizzano anche per la loro flessibilita' e la velocita' di reagire alle nuove possibilita' che offre il mercato. Questa e' la forza di un'azienda veloce come ADNKRONOS".

Il Presidente dell'Associazione Stampa Estera afferma che nel nostro paese la stampa "e' molto influenzata dalla politica e dall'economia". In questo contesto, aggiunge, anche la presenza nel paese di giornalisti stranieri e' a rischio: "Roma non e' ne' Parigi, ne' New York e quindi deve sforzarsi di essere al passo con gli altri paesi europei e proporsi come un luogo interessante, anche migliorando la sua comunicazione con i media stranieri. Pur non essendoci un trend generale, ci sono grandi media americani che stanno riducendo la loro presenza" in Italia.


Dagospia 21 Febbraio 2008