BOTTE DA ORBI SULLA GIUSTIZIA - BOCCHINO: RIFORMARE IL CSM; MARONI: SANZIONARLO; COSSIGA: STRALCIARE LODO SCHIFANI; BOSSI: SILVIO OSSESSIONATO MA HA RAGIONE - E INTANTO WALTER VA IN PEZZI.
1 - IL PDL: «FORSE È ORA DI RIFORMARE IL CSM».
Da "La Stampa" - «È grave costituzionalmente che mentre il Parlamento sta discutendo di un provvedimento il Csm abbia avviato anche solo l'iter per un parere»: è duro l'attacco del vicepresidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino che sottolinea come «forse è ora che il Parlamento si interroghi se non sia arrivato il momento di riformare il Csm». Il comportamento del Csm è «di grande gravità, ai limiti della costituzionalità perchè nel corso dell'esame il Parlamento discute un testo e può anche modificarlo. Solo dopo il via libera definitivo la Corte Costituzionale può esprimere una valutazione, non certo il Csm».
2 - MARONI: SANZIONARE IL FALSO PARERE DEL CSM.
(Apcom) - Il Csm dovrebbe "aprire un'indagine" sul falso parere relativo al provvedimento salva-premier, secondo il ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Quel finto parere è servito per fare grandi titoli su giornali e telegiornali così da accusare il governo. Una cosa grave su cui non si può lasciar correre. C'è stato un attacco a un organo costituzionale, che è l'esecutivo, e credo che questo atto debba essere sanzionato penalmente", afferma Maroni in un'intervista al 'Giornale'.
L'esponente della Lega difende le norme in discussione, ma sottolinea che "si può e si deve" tornare al dialogo con l'opposizione. Il decreto sicurezza, afferma, "è un lavoro di grande qualità che cambierà profondamente il Paese. Mi spiace si stia sfruttando il pretesto del presunto attacco ai magistrati per cercare di screditare il provvedimento. Anche perché credo che anche gli emendamenti 'sospendi-processi' siano sacrosanti.
Mi auguro che passata la buriana, la sinistra torni a sedersi al tavolo del confronto. E devo dire che sul punto sono ottimista".
3 - COSSIGA: UNICA VIA E' STRALCIARE IL LODO SCHIFANI.
(Adnkronos) - Stralciare dal dl sulla sicurezza le norme che sospendono i processi per le alte cariche dello Stato e fare in modo che, il cosidetto lodo-Schifani, venga inserito in un apposito ddl per favorire una pausa di riflessione e alleggerire il clima di scontro tra governo e maggioranza da un lato, magistratura e opposizione dall'altro. E' la strada suggerita in una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal senatore a vita Francesco Cossiga, pubblicata sul "Corriere della Sera". "Moralmente e politicamente d'accordo" con le finalita' del 'lodo-Schifani', Cossiga ritiene che ad "esso si possa dare legittimamente forza di legge solo con norme di legge costituzionale". "Non approvo -scrive il presidente emerito della Repubblica- le invettive rivolte alla magistratura con parole di grande pesantezza e per di piu' pronunciate all'estero, dal presidente del Consiglio. Ma considero pericolosa la svolta 'girotondina' e la 'chiamata in piazza' da parte dell'onorevole Veltroni, il 'comunista che non e' mai stato comunista', segretario di quel Pd per il quale io ho votato ma che certamente non votero' piu' almeno fino a quando egli ne sara' segretario.
4 - GHEDINI: BERLUSCONI NON USERA' LA LEGGE BLOCCA-PROCESSI.
(Adnkronos) - "Quella legge che chiamate 'blocca-processi', Berlusconi non la usera'". Lo afferma Nicolo' Ghedini, parlamentare del Pdl e legale di fiducia del presidente del Consiglio che in un'intervista alla "Stampa" riprende la questione dei processi contro il premier e torna a sostenere una legge che tuteli le alte cariche dello Stato dagli eccessi di giustizialismo. Non e' vero, assicura Ghedini, che Berlusconi vuole depotenziare il ruolo della magistratura. "Io e Berlusconi -dichiara il parlamentare del Pdl- diciamo da anni che esiste in Italia una grande magistratura, ce la prendiamo solo con alcuni giudici politicizzati e cosa succede? Che l'Anm si straccia le vesti e il Csm apre pratiche di tutela".
La legge per bloccare i processi minori "e' utile a tutti i cittadini" ed e' una "cosa diversa dalla questione dell immunita'". Ghedini nega quindi che si tratti di un provvedimento ad personam, tagliato su misura per il Cavaliere. "Io ero contrario alla legge per l'immunita' delle alte cariche dello Stato, perche' vorrei finire il processo. Il punto e' che ci siamo accorti che qualsiasi cosa venisse da noi proposta sulla giustizia, veniva parametrata alla situazione processuale di Berlusconi. Vedi le intercettazioni: per 15 giorni si e' andati avanti nel dire che era una legge per sterilizzare il processo di Napoli e poi si e' scoperto che i titoli di reato -conclude Ghedini- erano ricompresi e c'era perfino una norma transitoria che lasciava intatto quel processo. Nessuno, ovviamente, si e' scusato con il premier".
5 - BOSSI: SILVIO HA RAGIONE MA È OSSESSIONATO DAI GIUDICI.
Dice Umberto Bossi intervistato da Paolo Berizzi su "la Repubblica": "Sui magistrati, a questo giro, Berlusconi ha ragione. Il problema è che lui poi esagera un tantino, è troppo ossessionato da queste cose., ha troppa paura di finire in galera. Mandassero me in galera, se vogliono, così la gente ha una buona ragione per fare la rivoluzione (ride).
6 - BRUNETTA CONTRO LE REGIONI "ROSSE": "LÌ COMPRANO I VOTI, NON C´È DEMOCRAZIA".
Da "la Repubblica" - «Il centrodestra ha vinto in tutta Italia. Rimangono alcune piccole zone dove normalmente il voto viene comprato e dove non c´è la democrazia». Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta "denuncia" le cosiddette regioni rosse, dove il voto al centrosinistra, secondo lui, è figlio di una burocrazia gonfiata ad arte. Parlando in Umbria Brunetta dice: «Questa è la regione che ha tra i tassi più elevati di pubblici dipendenti di tutto il Paese e non per produrre beni o servizi pubblici, ma per produrre clientela e consenso pubblico. Le giunte rosse dell´Umbria - ha proseguito Brunetta - si sono per anni comprate il consenso producendo posti di lavoro finti nella burocrazia». Per questo, e solo per questo, in «alcune piccole zone d´Italia» la sinistra continua a vincere.
7 - CASTELLI: GOVERNANCE EXPO 2015 SU FALSARIGA SISTEMA DUALE.
(Adnkronos) - La governance per l'organizzazione dell'Expo 2015 sara' strutturata "sulla falsariga del sistema duale delle societa' per azioni. Ci sara' un comitato organizzativo con un presidente e anche un comitato di sorveglianza, in modo da garantire sia gli interventi che la loro trasparenza". Lo ha detto il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, a margine dell'assemblea annuale di Assolombarda, in corso alla Fiera di Rho-Pero, alle porte di Milano. Per Castelli occorre puntare "sul lavoro di squadra. Ci devono essere dentro tutti. Guai a dividerci".
8 - BETTINI: DA PARISI ATTACCO VIOLENTO E FUORI MISURA.
(Adnkronos)- "Mi colpisce e mi amareggia l'attacco al Pd e a Veltroni, cosi' violento e fuori misura. Discutere e' necessario ma farlo a colpi di piccone e' insensato". Lo afferma il coordinatore del Pd, Goffredo Bettini, che commenta in un'intervista al "Corriere della Sera" la dura requisitoria pronunciata ieri da Arturo Parisi che ha chiesto le dimissioni di Walter Veltroni e un radicale cambio di linea del partito. "Ma cosa vuole Parisi? -domanda Bettini- Veltroni e' stato chiamato da tutti in un momento di sbandamento e di lotta nel centro sinistra, Ha mobilitato milioni di persone, ha costruito il partito, ha fatto una campagna elettorale appassionata e innovativa, suscitando tente energie". "E' facile dare lezioni -prosegue Bettini rivolgendosi a Parisi- quando si e' sempre 'trasportati' da chi fa la fatica e ha il coraggio di mettere la faccia in prima persona. Nel centro sinistra ci sono troppi commentatori perennemente garantiti".
9 - FRANCESCHINI: VELTRONI RESTA E CHI LO LOGORA INDEBOLISCE PARTITO.
(Adnkronos) - "E' ricominciato lo sport nazionale dei gruppi dirigenti del centrosinistra: logorare il leader. Questa disciplina va abolita. Veltroni ha ricevuto il mandato per costruire un partito e prepararsi a vincere le elezioni politiche come candidato premier. Solo un disonesto puo' pensare che il suo compito fosse invece quello di fare il Pd e conquistare Palazzo Chigi in appena tre mesi". Lo afferma il vice segretario del Pd, Dario Franceschini, che in un'intervista alla "Repubblica" mette in guardia il gruppo dirigente democratico sulle conseguenze che potrebbe avere per il partito costringere Walter Veltroni alle dimissioni.
Parisi e' netto. Dice che bisogna cambiare subito il leader, altrimenti la crisi trascinera' nel baratro l'intero Pd. "E dov'e' la notizia? Parisi -replica Franceschini- fa cosi' da 15 anni. Pensa che ogni momento positivo sia merito suo e ogni difficolta' sia figlia invece della tragica colpa di non aver seguito i suoi preziosi consigli. Parisi approva, Parisi collabora: quella sarebbe stata la novita' da titolo". Ma davvero Veltroni puo' ricandidarsi alle prossime elezioni? "Penso che questo sia il mandato che ha ricevuto. A meno che qualcuno, in modo disonesto, pensi che il suo compito fosse costruire il Pd e vincere contro il centrodestra in tre mesi e in quelle condizioni".
Il vicesegretario del Pd assicura che il congresso si fara' in tempi ragionevoli. "Per carita', nessuno vuole sottrarsi. Avremo il congresso nazionale. Sarei un pazzo a dire che non si tocca niente per cinque anni. Anzi. Ma per mutare le cose serve profondita' di analisi e tempo. Prendiamo il tema dell'opposizione. Cosa dovevamo fare: metterci a sbraitare subito contro il mostro Berlusconi? Sapevamo -prosegue Franceschini- che sarebbero arrivate puntuali le occasioni per opporci. E vedrete che non ci manca ne' la forza ne' la voce per contrastare il Cavaliere".
10 - USTICA: COSSIGA PARLA (FU MISSILE FRANCESE) E SI RIAPRE INCHIESTA.
(Italpress) - A quasi 28 anni dalla strage di Ustica, le dichiarazioni del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga fanno riaprire l'inchiesta alla Procura di Roma e ridanno delle speranze ai familiari delle vittime.
"Credo sia importante chiedere alla Francia tramite rogatorie internazionali, che la magistratura puo' fare, le notizie che il presidente Cossiga dirama", sottolinea ai microfoni del Tgr Sicilia Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime della strage di Ustica.
"Se e' la politica che oggi rilascia dichiarazioni che altro non fanno che confermare quello a cui il giducie era arrivato per altra strada, questo cambia veramente il corso di questa inchiesta che per noi e' sempre stata dolorosa sia come parenti delle vittime, sia come cittadini italiani", spiega sempre al Tgr Sicilia Fortuna Davi', vedova di Michele, morto insieme ad altre 80 persone il 27 giugno 1980 nel disastro aereo del DC-9 Itavia diretto da Bologna a Palermo.
Secondo l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ad abbattere l'aereo sarebbe stato un missile a risonanza, e quindi non ad impatto, lanciato da un aereo della Marina militare francese, informata del fatto che quella stessa sera sarebbe passato nei cieli di Ustica un velivolo con a bordo il leader libico Muammar Gheddafi.
11 - TRANFAGLIA LASCIA IL PDCI: NO A PARTITINO DEI COMUNISTI.
(Agi) - Lo storico Nicola Tranfaglia ha lasciato il Pdci, perche' contrario alla "nuova strategia del partito, che punta all'unita' dei comunisti e pone in secondo piano la costruzione di una sinistra unita. Ritengo - ha spiegato - sia un errore di fondo che rischia di creare un piccolo Partito comunista non rappresentato in Parlamento e incapace di influire sulla politica italiana".
Solidali con Tranfaglia si dicono tra gli altri Katia Bellillo e Umberto Guidoni promotori della mozione congressuale alternativa a quella del segretario, Oliviero Diliberto: il Pdci - affermano - sta subendo "una vera e propria mutazione genetica, una mutazione 'rizziana' (dalle posizioni dell'europarlamentare Marco Rizzo, ndr) massimalista, settaria e profondamente antiunitaria, sino a dichiarare nel documento congressuale 'l'incompatibilita' con il Pd'. Noi ci batteremo perche' il nostro partito scelga la strada dell'unita' a sinistra, vera ragione della sua nascita e della sua natura".
12 - QUIRINALE: ROCCO CANGELOSI NOMINATO CONSIGLIERE DIPLOMATICO.
(Ansa) - L'Ambasciatore Rocco Cangelosi ha assunto l'incarico di Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica e Direttore dell'Ufficio Affari Diplomatici della Presidenza della Repubblica. All'Ambasciatore Roberto Nigido, che ha concluso la sua carriera diplomatica, il presidente della Repubblica ha rivolto un caloroso ringraziamento per la collaborazione con cui ha assolto, dal settembre del 2005, l'incarico al Quirinale con grande dedizione e prestigio.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
13 - CONFESSORE BERLUSCONI, A MESSA IN GINOCCHIO COME SE RICEVESSE COMUNIONE.
(Adnkronos) - "Non e' vero" che privatamente dia la Comunione al premier Silvio Berlusconi, "questa e' una fesseria" dice don Gabriele Corsani, il confessore del presidente del Consiglio, che, intervistato da "La Stampa", sottolinea: "Lui non mi ha mai chiesto di derogare: sa che c'e' una regola ed essendo molto attento vi si attiene". "Ricevere la Comunione e' portare Gesu' nel proprio cuore, anche dal punto di vista materiale. Esiste pero' -spiega don Gabriele- anche quella che si chiama comunione spirituale, che uno puo' fare anche senza ricevere l'Eucaristia. Ai funerali di Gaber, piuttosto che a quelli della sua mamma, al momento della Comunione l'ho visto mettersi tranquillamente in ginocchio in preghiera come se l'avesse ricevuta: stava facendo comunque un'esperienza spirituale forte. Poi pero', al di la' del problema di Silvio Berlusconi, la Chiesa si interroga da tempo sul tema Comunione ai divorziati".
14 - D'AMATO (PD): SUPERATE 2MILA FIRME CONTRO VIA DEDICATA AD ALMIRANTE.
(Asca) - Proseguono le contestazioni sulla decisione di voler intitolare una via di Roma a Giorgio Almirante. Promotore dell'iniziativa Alessio D'Amato, consigliere regionale del Lazio del Pd che ha fondato un vero e proprio sito dedicato. 'Abbiamo abbondantemente - dichiara d'Amato - superato in pochi giorni le prime 2.000 adesioni, e' solo l'inizio: vogliamo infatti dare voce a tutti i cittadini romani che sono contrari all'uso della toponomastica per riscrivere la storia'.
'L'appello riportato - conclude D'Amato - sulla homepage e' la lettera di Maria Ferrari Luppi, sorella di un partigiano fucilato durante la Resistenza. Inoltre vi e' un'ampia raccolta di resoconti storici sulla figura di Giorgio Almirante. Il 10 luglio prossimo riuniro' quindi i primi sottoscrittori dell'appello presso la Festa de L'Unita' di Roma a Caracalla'.
Dagospia 23 Giugno 2008
Da "La Stampa" - «È grave costituzionalmente che mentre il Parlamento sta discutendo di un provvedimento il Csm abbia avviato anche solo l'iter per un parere»: è duro l'attacco del vicepresidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino che sottolinea come «forse è ora che il Parlamento si interroghi se non sia arrivato il momento di riformare il Csm». Il comportamento del Csm è «di grande gravità, ai limiti della costituzionalità perchè nel corso dell'esame il Parlamento discute un testo e può anche modificarlo. Solo dopo il via libera definitivo la Corte Costituzionale può esprimere una valutazione, non certo il Csm».
2 - MARONI: SANZIONARE IL FALSO PARERE DEL CSM.
(Apcom) - Il Csm dovrebbe "aprire un'indagine" sul falso parere relativo al provvedimento salva-premier, secondo il ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Quel finto parere è servito per fare grandi titoli su giornali e telegiornali così da accusare il governo. Una cosa grave su cui non si può lasciar correre. C'è stato un attacco a un organo costituzionale, che è l'esecutivo, e credo che questo atto debba essere sanzionato penalmente", afferma Maroni in un'intervista al 'Giornale'.
L'esponente della Lega difende le norme in discussione, ma sottolinea che "si può e si deve" tornare al dialogo con l'opposizione. Il decreto sicurezza, afferma, "è un lavoro di grande qualità che cambierà profondamente il Paese. Mi spiace si stia sfruttando il pretesto del presunto attacco ai magistrati per cercare di screditare il provvedimento. Anche perché credo che anche gli emendamenti 'sospendi-processi' siano sacrosanti.
Mi auguro che passata la buriana, la sinistra torni a sedersi al tavolo del confronto. E devo dire che sul punto sono ottimista".
3 - COSSIGA: UNICA VIA E' STRALCIARE IL LODO SCHIFANI.
(Adnkronos) - Stralciare dal dl sulla sicurezza le norme che sospendono i processi per le alte cariche dello Stato e fare in modo che, il cosidetto lodo-Schifani, venga inserito in un apposito ddl per favorire una pausa di riflessione e alleggerire il clima di scontro tra governo e maggioranza da un lato, magistratura e opposizione dall'altro. E' la strada suggerita in una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal senatore a vita Francesco Cossiga, pubblicata sul "Corriere della Sera". "Moralmente e politicamente d'accordo" con le finalita' del 'lodo-Schifani', Cossiga ritiene che ad "esso si possa dare legittimamente forza di legge solo con norme di legge costituzionale". "Non approvo -scrive il presidente emerito della Repubblica- le invettive rivolte alla magistratura con parole di grande pesantezza e per di piu' pronunciate all'estero, dal presidente del Consiglio. Ma considero pericolosa la svolta 'girotondina' e la 'chiamata in piazza' da parte dell'onorevole Veltroni, il 'comunista che non e' mai stato comunista', segretario di quel Pd per il quale io ho votato ma che certamente non votero' piu' almeno fino a quando egli ne sara' segretario.
4 - GHEDINI: BERLUSCONI NON USERA' LA LEGGE BLOCCA-PROCESSI.
(Adnkronos) - "Quella legge che chiamate 'blocca-processi', Berlusconi non la usera'". Lo afferma Nicolo' Ghedini, parlamentare del Pdl e legale di fiducia del presidente del Consiglio che in un'intervista alla "Stampa" riprende la questione dei processi contro il premier e torna a sostenere una legge che tuteli le alte cariche dello Stato dagli eccessi di giustizialismo. Non e' vero, assicura Ghedini, che Berlusconi vuole depotenziare il ruolo della magistratura. "Io e Berlusconi -dichiara il parlamentare del Pdl- diciamo da anni che esiste in Italia una grande magistratura, ce la prendiamo solo con alcuni giudici politicizzati e cosa succede? Che l'Anm si straccia le vesti e il Csm apre pratiche di tutela".
La legge per bloccare i processi minori "e' utile a tutti i cittadini" ed e' una "cosa diversa dalla questione dell immunita'". Ghedini nega quindi che si tratti di un provvedimento ad personam, tagliato su misura per il Cavaliere. "Io ero contrario alla legge per l'immunita' delle alte cariche dello Stato, perche' vorrei finire il processo. Il punto e' che ci siamo accorti che qualsiasi cosa venisse da noi proposta sulla giustizia, veniva parametrata alla situazione processuale di Berlusconi. Vedi le intercettazioni: per 15 giorni si e' andati avanti nel dire che era una legge per sterilizzare il processo di Napoli e poi si e' scoperto che i titoli di reato -conclude Ghedini- erano ricompresi e c'era perfino una norma transitoria che lasciava intatto quel processo. Nessuno, ovviamente, si e' scusato con il premier".
5 - BOSSI: SILVIO HA RAGIONE MA È OSSESSIONATO DAI GIUDICI.
Dice Umberto Bossi intervistato da Paolo Berizzi su "la Repubblica": "Sui magistrati, a questo giro, Berlusconi ha ragione. Il problema è che lui poi esagera un tantino, è troppo ossessionato da queste cose., ha troppa paura di finire in galera. Mandassero me in galera, se vogliono, così la gente ha una buona ragione per fare la rivoluzione (ride).
6 - BRUNETTA CONTRO LE REGIONI "ROSSE": "LÌ COMPRANO I VOTI, NON C´È DEMOCRAZIA".
Da "la Repubblica" - «Il centrodestra ha vinto in tutta Italia. Rimangono alcune piccole zone dove normalmente il voto viene comprato e dove non c´è la democrazia». Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta "denuncia" le cosiddette regioni rosse, dove il voto al centrosinistra, secondo lui, è figlio di una burocrazia gonfiata ad arte. Parlando in Umbria Brunetta dice: «Questa è la regione che ha tra i tassi più elevati di pubblici dipendenti di tutto il Paese e non per produrre beni o servizi pubblici, ma per produrre clientela e consenso pubblico. Le giunte rosse dell´Umbria - ha proseguito Brunetta - si sono per anni comprate il consenso producendo posti di lavoro finti nella burocrazia». Per questo, e solo per questo, in «alcune piccole zone d´Italia» la sinistra continua a vincere.
7 - CASTELLI: GOVERNANCE EXPO 2015 SU FALSARIGA SISTEMA DUALE.
(Adnkronos) - La governance per l'organizzazione dell'Expo 2015 sara' strutturata "sulla falsariga del sistema duale delle societa' per azioni. Ci sara' un comitato organizzativo con un presidente e anche un comitato di sorveglianza, in modo da garantire sia gli interventi che la loro trasparenza". Lo ha detto il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, a margine dell'assemblea annuale di Assolombarda, in corso alla Fiera di Rho-Pero, alle porte di Milano. Per Castelli occorre puntare "sul lavoro di squadra. Ci devono essere dentro tutti. Guai a dividerci".
8 - BETTINI: DA PARISI ATTACCO VIOLENTO E FUORI MISURA.
(Adnkronos)- "Mi colpisce e mi amareggia l'attacco al Pd e a Veltroni, cosi' violento e fuori misura. Discutere e' necessario ma farlo a colpi di piccone e' insensato". Lo afferma il coordinatore del Pd, Goffredo Bettini, che commenta in un'intervista al "Corriere della Sera" la dura requisitoria pronunciata ieri da Arturo Parisi che ha chiesto le dimissioni di Walter Veltroni e un radicale cambio di linea del partito. "Ma cosa vuole Parisi? -domanda Bettini- Veltroni e' stato chiamato da tutti in un momento di sbandamento e di lotta nel centro sinistra, Ha mobilitato milioni di persone, ha costruito il partito, ha fatto una campagna elettorale appassionata e innovativa, suscitando tente energie". "E' facile dare lezioni -prosegue Bettini rivolgendosi a Parisi- quando si e' sempre 'trasportati' da chi fa la fatica e ha il coraggio di mettere la faccia in prima persona. Nel centro sinistra ci sono troppi commentatori perennemente garantiti".
9 - FRANCESCHINI: VELTRONI RESTA E CHI LO LOGORA INDEBOLISCE PARTITO.
(Adnkronos) - "E' ricominciato lo sport nazionale dei gruppi dirigenti del centrosinistra: logorare il leader. Questa disciplina va abolita. Veltroni ha ricevuto il mandato per costruire un partito e prepararsi a vincere le elezioni politiche come candidato premier. Solo un disonesto puo' pensare che il suo compito fosse invece quello di fare il Pd e conquistare Palazzo Chigi in appena tre mesi". Lo afferma il vice segretario del Pd, Dario Franceschini, che in un'intervista alla "Repubblica" mette in guardia il gruppo dirigente democratico sulle conseguenze che potrebbe avere per il partito costringere Walter Veltroni alle dimissioni.
Parisi e' netto. Dice che bisogna cambiare subito il leader, altrimenti la crisi trascinera' nel baratro l'intero Pd. "E dov'e' la notizia? Parisi -replica Franceschini- fa cosi' da 15 anni. Pensa che ogni momento positivo sia merito suo e ogni difficolta' sia figlia invece della tragica colpa di non aver seguito i suoi preziosi consigli. Parisi approva, Parisi collabora: quella sarebbe stata la novita' da titolo". Ma davvero Veltroni puo' ricandidarsi alle prossime elezioni? "Penso che questo sia il mandato che ha ricevuto. A meno che qualcuno, in modo disonesto, pensi che il suo compito fosse costruire il Pd e vincere contro il centrodestra in tre mesi e in quelle condizioni".
Il vicesegretario del Pd assicura che il congresso si fara' in tempi ragionevoli. "Per carita', nessuno vuole sottrarsi. Avremo il congresso nazionale. Sarei un pazzo a dire che non si tocca niente per cinque anni. Anzi. Ma per mutare le cose serve profondita' di analisi e tempo. Prendiamo il tema dell'opposizione. Cosa dovevamo fare: metterci a sbraitare subito contro il mostro Berlusconi? Sapevamo -prosegue Franceschini- che sarebbero arrivate puntuali le occasioni per opporci. E vedrete che non ci manca ne' la forza ne' la voce per contrastare il Cavaliere".
10 - USTICA: COSSIGA PARLA (FU MISSILE FRANCESE) E SI RIAPRE INCHIESTA.
(Italpress) - A quasi 28 anni dalla strage di Ustica, le dichiarazioni del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga fanno riaprire l'inchiesta alla Procura di Roma e ridanno delle speranze ai familiari delle vittime.
"Credo sia importante chiedere alla Francia tramite rogatorie internazionali, che la magistratura puo' fare, le notizie che il presidente Cossiga dirama", sottolinea ai microfoni del Tgr Sicilia Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime della strage di Ustica.
"Se e' la politica che oggi rilascia dichiarazioni che altro non fanno che confermare quello a cui il giducie era arrivato per altra strada, questo cambia veramente il corso di questa inchiesta che per noi e' sempre stata dolorosa sia come parenti delle vittime, sia come cittadini italiani", spiega sempre al Tgr Sicilia Fortuna Davi', vedova di Michele, morto insieme ad altre 80 persone il 27 giugno 1980 nel disastro aereo del DC-9 Itavia diretto da Bologna a Palermo.
Secondo l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ad abbattere l'aereo sarebbe stato un missile a risonanza, e quindi non ad impatto, lanciato da un aereo della Marina militare francese, informata del fatto che quella stessa sera sarebbe passato nei cieli di Ustica un velivolo con a bordo il leader libico Muammar Gheddafi.
11 - TRANFAGLIA LASCIA IL PDCI: NO A PARTITINO DEI COMUNISTI.
(Agi) - Lo storico Nicola Tranfaglia ha lasciato il Pdci, perche' contrario alla "nuova strategia del partito, che punta all'unita' dei comunisti e pone in secondo piano la costruzione di una sinistra unita. Ritengo - ha spiegato - sia un errore di fondo che rischia di creare un piccolo Partito comunista non rappresentato in Parlamento e incapace di influire sulla politica italiana".
Solidali con Tranfaglia si dicono tra gli altri Katia Bellillo e Umberto Guidoni promotori della mozione congressuale alternativa a quella del segretario, Oliviero Diliberto: il Pdci - affermano - sta subendo "una vera e propria mutazione genetica, una mutazione 'rizziana' (dalle posizioni dell'europarlamentare Marco Rizzo, ndr) massimalista, settaria e profondamente antiunitaria, sino a dichiarare nel documento congressuale 'l'incompatibilita' con il Pd'. Noi ci batteremo perche' il nostro partito scelga la strada dell'unita' a sinistra, vera ragione della sua nascita e della sua natura".
12 - QUIRINALE: ROCCO CANGELOSI NOMINATO CONSIGLIERE DIPLOMATICO.
(Ansa) - L'Ambasciatore Rocco Cangelosi ha assunto l'incarico di Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica e Direttore dell'Ufficio Affari Diplomatici della Presidenza della Repubblica. All'Ambasciatore Roberto Nigido, che ha concluso la sua carriera diplomatica, il presidente della Repubblica ha rivolto un caloroso ringraziamento per la collaborazione con cui ha assolto, dal settembre del 2005, l'incarico al Quirinale con grande dedizione e prestigio.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
13 - CONFESSORE BERLUSCONI, A MESSA IN GINOCCHIO COME SE RICEVESSE COMUNIONE.
(Adnkronos) - "Non e' vero" che privatamente dia la Comunione al premier Silvio Berlusconi, "questa e' una fesseria" dice don Gabriele Corsani, il confessore del presidente del Consiglio, che, intervistato da "La Stampa", sottolinea: "Lui non mi ha mai chiesto di derogare: sa che c'e' una regola ed essendo molto attento vi si attiene". "Ricevere la Comunione e' portare Gesu' nel proprio cuore, anche dal punto di vista materiale. Esiste pero' -spiega don Gabriele- anche quella che si chiama comunione spirituale, che uno puo' fare anche senza ricevere l'Eucaristia. Ai funerali di Gaber, piuttosto che a quelli della sua mamma, al momento della Comunione l'ho visto mettersi tranquillamente in ginocchio in preghiera come se l'avesse ricevuta: stava facendo comunque un'esperienza spirituale forte. Poi pero', al di la' del problema di Silvio Berlusconi, la Chiesa si interroga da tempo sul tema Comunione ai divorziati".
14 - D'AMATO (PD): SUPERATE 2MILA FIRME CONTRO VIA DEDICATA AD ALMIRANTE.
(Asca) - Proseguono le contestazioni sulla decisione di voler intitolare una via di Roma a Giorgio Almirante. Promotore dell'iniziativa Alessio D'Amato, consigliere regionale del Lazio del Pd che ha fondato un vero e proprio sito dedicato. 'Abbiamo abbondantemente - dichiara d'Amato - superato in pochi giorni le prime 2.000 adesioni, e' solo l'inizio: vogliamo infatti dare voce a tutti i cittadini romani che sono contrari all'uso della toponomastica per riscrivere la storia'.
'L'appello riportato - conclude D'Amato - sulla homepage e' la lettera di Maria Ferrari Luppi, sorella di un partigiano fucilato durante la Resistenza. Inoltre vi e' un'ampia raccolta di resoconti storici sulla figura di Giorgio Almirante. Il 10 luglio prossimo riuniro' quindi i primi sottoscrittori dell'appello presso la Festa de L'Unita' di Roma a Caracalla'.
Dagospia 23 Giugno 2008