MARONI-LARUSSA, DA "TOPA" GUN A TOPGUN - IL VENTICELLO DI UN PENTITO PORTA VELTRONI A PALERMO - FIORONI E IL VOLANTINAGGIO ANTI-GELMINI - LA FIGURACCIA DEL BRUNETTA SICULO -- STELLA COME LA SOTIS.

Da "Il Giornale"

1 - IL VENTICELLO DI UN PENTITO PORTA VELTRONI A PALERMO.
Stando al metro usato di solito dalla sinistra per le dichiarazioni dei pentiti di mafia, l'accusa c'è. Ma forse il Pd, questa volta, farà eccezione, visto che a essere chiamato in causa, da un ex di Cosa nostra ora collaboratore di giustizia, è il suo leader, Walter Veltroni. Sì, proprio Veltroni che, secondo il pentito Francesco Campanella - l'ex presidente del Consiglio comunale di Villabate (Palermo) che procurò a Bernardo Provenzano la carta d'identità per andare a curarsi a Nizza - sarebbe stato contattato per ammorbidire la posizione di un consigliere dei Ds che diceva «no» alla costruzione di un centro commerciale. Veltroni è stato citato come testimone dalla difesa di uno dei principali imputati del processo. E lunedì dovrà raccontare la sua verità ai giudici di Palermo. Che dirà per smontare la credibilità del pentito? Si vedrà in aula.

2 - VOLANTINAGGIO DI FIORONI CONTRO I TAGLI DELLA GELMINI.
Che tristezza! Da ex ministro dell'istruzione a contestatore tout court. Vabbè che Giuseppe Fioroni oggi è uno dei responsabili nazionali del Pd, però a Milano ci viene per fare volantinaggio. Sì, avete letto bene. L'ex ministro giovedì, venerdì e lunedì (perché il week end è sacro anche per gli agit-prop del volantino) stazionerà davanti al Trotter, istituto omnicomprensivo di via Giacosa a Milano, come un qualunque studentello ansioso di trovare un pretesto per marinare «ufficialmente» la scuola. Fioroni, da ex studente laureatissimo, specializzato e ricercatore, non ha certo bisogno di questi futili mezzucci e si limita a scendere in strada per coerenza politica e ideologica. Lo spirito della protesta, indovinate un po', è la Gelmini. Non certo come persona, Fioroni è un galantuomo, maper i tagli e la difesa del tempo pieno... quelli sì insopportabili!

3 - LA FIGLIA DELL'ASSESSORE DICE NO.
Chi di moralizzazione ferisce di moralizzazione perisce. L'assessore regionale siciliano Giovanni Ilarda, magistrato prestato alla politica ed emulo del ministro Brunetta quanto a lotta all'assenteismo, sta sperimentando sulla sua pelle la legge del contrappasso. Già, perché i sindacati dei lavoratori della Regione Sicilia, hanno scoperto che tra i dirigenti assunti per cinque anni a chiamata diretta dalla stessa Regione c'era anche la figlia dell'assessore, Giuliana. E hanno denunciato il fatto pubblicamente, con alcuni manifesti. «Mia figlia - si è affrettato a precisare Ilarda - per evitare ulteriori strumentalizzazioni ha manifestato la volontà di dimettersi. E io non posso che condividere tale decisione».

4 - PANARIELLO INVITA IL PREMIER.
Giorgio Panariello farà anche ridere Milano ma questa, se vogliamo, non è certo una notizia. E nemmeno che il comico fiorentino si esibirà al Datchforum di Assago sabato e lunedì. Strana, piuttosto, è la dedica: al premier. Panariello ha infatti invitato Silvio Berlusconi al suo spettacolo per condividere con lui la festa di compleanno. Presentando lo spettacolo, l'ex conduttore di vari edizioni di programmi legati alla lotteria di capodanno sulla Rai, ha detto: «Io compio gli anni martedì, lui il giorno prima come la sua nipotina. Per questo ho invitato Berlusconi per festeggiare insieme i nostri compleanni. Se verrà ho già un paio di battutine pronte».Ma c'è da credere che le sparerà ugualmente...



5 - QUEI MINISTRI TOP GUN.
La Russa e Maroni top gun per un giorno. I ministri della Difesa e dell'Interno, rispettivamente, hanno provato a Venegono i due nuovi modelli del velivolo supersonico prodotti dalla Aermacchi. Alla base della visita c'è l'ordine degli M346 che l'Aeronautica militare dovrebbe siglare nei prossimi mesi. «Sappiamo che c'è una prassi - ha detto La Russa - finché le forze armate nazionali non fanno un acquisto non lo fanno nemmeno quelle di altri Stati». Poi, in merito al giro cui i due ministri hanno partecipato, ha commentato: «Un'esperienza indimenticabile». Maroni era invece più a suo agio: conosce l'Aermacchi e nell'azienda lavora la moglie Emilia che gli ha fatto in bocca al lupo a bordo pista.

6 - IL TAPIRO AL PARLAMENTO.
L'Italia vip insignita del «premio» al contrario di «Striscia» ora esulta. Il tapiro arriva in Parlamento, Staffelli guida un camion che recapita alla sede del governo e del Senato un tapirone «per la mancata differenziazione dei rifiuti nonostante le grandi campagne istituzionali promosse dal ministero» dicono in redazione. La trasmissione di Canale 5 sostiene di aver verificato e accertato tutto ma Staffelli non ha alcun contraddittorio e non incontra nessun responsabile a cui consegnare anche simbolicamente il tapiro. Palazzo Madama smentisce: «Contrariamente a quanto sostenuto da una tv il Senato effettua una raccolta raffinata e rispettosa dell'ambiente, si serve di ditte specializzate e seleziona 16 tipologie diverse».

7 - AL CORRIERE LA LINEA POLITICA ADESSO LA DÀ LINA SOTIS.
«Quantum mutatus ab illo» è un verso dell'Eneide, ma per molti aspetti è riciclabile come il miglior commento all'editoriale del «Corriere della Sera» che un tempo dedicava gli articoli di fondo ai massimi sistemi dell'universo, per restare in metafora letteraria. Ebbene oggi quei dialoghi sembrano essersi interrotti: il tiro si è spostato su temi più terreni, inseguendo gli insegnamenti di Baldassar Castiglione che spese tempo ed energie per individuare compiti e doveri del «Cortigiano».

Novello Lina Sotis de noantri, per l'occasione, addirittura il fustigatore della casta: Gianantonio Stella, uno che galantuomo lo è sempre stato. E da questo per lui insolito pulpito l'editorialista di via Solferino mena fendenti a destra e a manca. In punta di penna, fa le pulci al governo di ieri e di oggi. E sotto il titolo «La sobrietà smarrita» va di lima, sottolineando con la penna rossa vizi pubblici (tanti) e virtù private (poche) delle concioni del politico imperfetto. Perfetto invece l'articolo, ma davvero il «Corriere» non trova nulla d'altro da rimproverare al governo, oltre alla sobrietà perduta?


Dagospia 23 Settembre 2008