RASSEGNATI STAMPA - SILVIOSAMA TV LADEN; IL CAV. CALVO CON LA RIGA IN MEZZO; GASPARRI, "C'HAI 'N OCCHIO CHE VA SU 'N' ARTALENA E QUELL'ARTRO CHE LO SPINGE."



1 - SILVIOSAMA BIN LADEN COMUNICA CHE.
Massimo Granellini per la Stampa

E' ancora vivo. Asserragliato in una caverna dell'altopiano di Arcore, lo sceicco Silviosama bin Laden è tornato a rivolgersi al mondo con un messaggio videoregistrato, rompendo un silenzio che durava da quasi mezz'ora. Anche stavolta si è servito di una cassetta artigianale, che attraverso canali misteriosi è giunta negli studi romani di Al Raijra, presidiati dal fido mullah Saccà. Gli agenti segreti della procura di Milano stanno studiandone il contenuto, alla ricerca di informazioni sull'uomo che anni di ispezioni a tappeto, indagini solo in apparenza «chirurgiche» e chiacchiere ossessive di Nanni Moretti non sono ancora riusciti a stanare.

Secondo gli esperti, l'uso reiterato di formule propiziatorie («in una democrazia liberale») si rifarebbe al testo sacro «Come vendere il ghiaccio agli esquimesi facendoli crepare dal ridere e poi di freddo». Qualche sospetto ha destato l'assenza del Sorrisone, la micidiale arma che lo sceicco era solito esibire a tracolla del doppiopetto mimetico. L'ha sfoderata solo alla fine, quando ha richiamato gli apostoli del Fare alla crociata contro l'impero delle Toghe con le parole del profeta Galliani: «E ora come sempre al lavoro». Rimane invece oscuro il senso di quel «fino in fondo», che Silviosama ha scandito minacciosamente per ben due volte. Perché con una guerra alle porte, i prezzi alle stelle, gli stipendi allo stallo, il Bagaglino in tv e i poteri dello Stato che giocano a guardie e ladri, il fondo si pensava di averlo già toccato.


2 - SILVIO PORGE LA CHIOMA
da Libero

All'inizio pensavamo di esserci sbagliati. Ci eravamo quasi convinti che fosse stata una piccola vertigine pomeridiana. Dovuta forse allo sforzo di concentrazione richiesto dalle parole del Premier sullo stato della giustizia italiana. Ci eravamo quasi persuasi che quell'ombra scura, apparsa in mezzo alla "riga in mezzo" un po' larga di Silvio Berlusconi fosse uno scherzo della telecamera. Una luce calibrata male durante la registrazione del video, una nube nera vacante sopra alla testa dell'uomo più bersagliato d'Italia. I maligni che hanno provato a insinuare il dubbio su un qualche "riportino" o peggio su qualche pastrocchio cosmetico sono stati immediatamente azzittiti: «Cos'è, l'unico calvo al mondo che si tinge i capelli che non ha?».



Chiuso, fine. Tutti sono tornati a occuparsi di faccende più serie e si è smesso di parlare della più o meno chioma del Cavaliere. Ma il "tarlo" è rimasto. Beh, forse, in effetti sembrava un po' più in forma. In fin dei conti che male ci sarebbe a ritoccarsi un tantino? Nei momenti neri non bisogna prestare il fianco. Mai farsi vedere affranti. Perché quando "il nemico" sente odore di sangue, allarga le narici. Basta, questione conclusa. Ognuno fa della propria testa quello che gli pare. Ognuno tranne il Cavaliere. Perché riposta l'idea del riportino, della tinta per capelli e di quant'altro, Striscia la Notizia, su Canale 5, se ne esce con un servizio dei suoi. Il Premier prima (in versione liscia e lucida), il Premier dopo (con quella dannata ombrina) e il Premier dopo-dopo, in inquietante futuro ipotetico, (con una chioma che pareva strappata dalla testa di Maradona). Allora anche noi ci siamo permessi...


3 - TUTTI ADDOSSO AR COATTO NOSTRO
Andrea Marcenaro per Il Foglio

Che siccome che semo gente de legittimo sospetto, pe' noi questi che c'arintignano con l'Amore mio e coatto nostro,
Claudio Amendola, bono com'er pane, se so fumati 'e Paggine Gialle e ce danno da pensa'. Prima stava a strippà l'Unità, compagni che ar posto del core c'hanno 'na majolica, mo viè fori Maurizio Gasparri, che dice che "è un brutto programma". Aho, brutto a chi, che c'hai 'n occhio che va su 'n'artalena e quell'artro che 'o spigne? Tutti addosso ar coatto nostro, da sinistra e da destra, de tacco e de punta. Che siccome che poi sta a significa' ch'è frondista e bipolarista, patisce da romanista (ar posto der portiere c'avemo 'n citofono?), è pure cerchiobottista, noi Claudio ce lo tenemo stretto. Intanto l'arispettamo: 'n mezzo a 'n branco de scaciottati se fa 'n culo come 'n acchiappatopi, mica sta a pettinà 'e bambole. Mentre l'artri fanno li raffinati, buttati sur materasso a quattro de spade - e più o meno stanno de casa tre capanne dopo quella de Tarzan - e je menano a rate, 'na vorta er communista e 'na vorta er fascio. Ve ce sapete mette, eh? Ve approfittate der fatto che a Claudio je tocca fa l'istituzzionale der sabbato sera e nun ve po' risponne? Dateje tempo, fateje finì l'Amore mio, e quello ve pija pe' le recchie e ve scarta come 'na Golia! Forza Claudio! E Saccà, che sui coatti può e sa, lo protegga.


4 - COATTERIA
Lettera di Alberto Arbasino a Il Foglio

Signor direttore - Ma perché si parla sempre di "un coatto" e mai di "una coatta"? E le pari opportunità? Saluti pol. Corretti.


Dagospia.com 31 Gennaio 2003