
SONDRIO A OCCHI APERTI – ALLA CHIUSURA DELL’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO E SCAMBIO, BPER È SALITA ALL’80,6% DELLA BANCA POPOLARE DI SONDRIO – UNA QUOTA NON SUFFICIENTE PER PROCEDERE AL DELISTING (PER IL QUALE SERVE IL 90%), MA PIÙ DI QUANTO BASTA PER CONTROLLARE L’ASSEMBLEA DI POP SONDRIO E DELIBERARE LA FUSIONE – NASCE IL TERZO GRUPPO BANCARIO IN ITALIA PER FILIALI, DEPOSITI E PRESTITI EROGATI. CON SEI MILIONI DI CLIENTI, LA QUOTA DI MERCATO È PREVISTA AL 10%, CON 400 MILIARDI DI EURO DI ASSET FINANZIARI IN GESTIONE…
Estratto dell’articolo di Michele Chicco per www.lastampa.it
BPER – BANCA POPOLARE DI SONDRIO
Il terzo polo bancario cresce tra Modena, Genova e Sondrio. Bper, dopo aver fatto sua Carige nel 2022, ha ora la strada spianata per la fusione con la Popolare di Sondrio: alla fine dei tempi supplementari dell’offerta, l’istituto guidato da Gianni Franco Papa si ritrova con l’80,69% delle azioni in mano.
Una quota non sufficiente per procedere al delisting, per il quale serve il 90%, ma più di quanto basta per controllare l’assemblea in Valtellina e deliberare la fusione per incorporazione.
Quello che si avvia a nascere è il terzo gruppo bancario in Italia per filiali, depositi e prestiti erogati. Con sei milioni di clienti, la quota di mercato è prevista al 10% con 400 miliardi di euro di asset finanziari in gestione.
«Diamo inizio ad un nuovo percorso di crescita che accelererà significativamente il raggiungimento degli obiettivi del nostro piano industriale», ha detto Papa al termine dell’Opas. «Il successo dell’operazione - ha aggiunto - rappresenta una tappa significativa per Bper» [...]
A dare la spinta decisiva all’offerta è stato il rilancio da 1 euro in contanti, varato da Bper a inizio luglio per ritoccare il corrispettivo fino ad allora fermo a 1,45 azioni per ogni quota di Sondrio portata in adesione. L’esborso cash, alla fine, sarà di 365 milioni di euro, ma il risultato dell’Opas permette a Bper di accelerare il percorso di integrazione che potrebbe chiudersi anche entro la fine del 2025.
Premio al traguardo sono i 290 milioni di sinergie, tra ricavi (100 milioni) e minori costi (190), che Papa conta di centrare pienamente nel 2027. Quell’anno è atteso un utile netto di 2 miliardi di euro, di cui il 75% è stato promesso agli azionisti.
Tra i soci spicca Unipol, che possedeva poco meno del 20% di entrambi gli istituti. Alla fine dell’offerta la quota del gruppo assicurativo presieduto da Carlo Cimbri resterà sotto la stessa soglia e - come è stato chiarito alla Consob nei giorni scorsi - nei prossimi sei mesi Unipol «non intende acquisire ulteriori azioni, né esercitare il controllo, anche di fatto, sulla banca».
Restano un’incognita le prossime mosse del consiglio di Sondrio, guidato dall’ad Mario Pedranzini che in questi mesi ha difeso fino all’ultimo l’autonomia della banca nella quale lavora dal 3 gennaio 1977. La resistenza non durerà in ogni caso a lungo: per la banca valtellinese si chiude una storia iniziata nel 1871. [...]