I MIGLIORI VINI - LA GUIDA DELL’’’ESPRESSO’’ È FATTA BENE, ‘’SENZA AGGIUSTAMENTI GEOPOLITICI SUCCESSIVI AGLI ASSAGGI” – RISPETTO ALLE ALTRE GUIDE, NON ORGANIZZA EVENTI ASSEGNANDO PREMI PAGATI DALLE AZIENDE PREMIATE, SVICOLANDO COSI' QUALSIASI CONFLITTO DI INTERESSI

GUIDA 2016 VINI ITALIA ESPRESSO GUIDA 2016 VINI ITALIA ESPRESSO

1. I MIGLIORI VINI SECONDO L’ESPRESSO. SICCOME LA GUIDA È FATTA BENE LA COMPRANO IN POCHI

Lady Coratella per Dagospia

 

La guida ‘’I Vini d’Italia 2016’’ de l’Espresso è in uscita e la lista delle “eccellenze” (mamma mia che brutta parola, la usa anche la Boschi senza comprenderne il significato) sarà disponibile al popolo che, però, di solito la compra poco e niente. Vai capire perché!

Fabio Rizzari, curatore insieme a Ernesto Gentili, dichiara che “l’elenco dei vini considerati eccellenti è la conseguenza del lavoro svolto, senza aggiustamenti geopolitici successivi agli assaggi”.

 

 

Una frecciatina niente male, non mi pare un riferimento casuale. Del resto alcune fra le altre guide che assegnano premi, organizzano tour e manifestazioni pagate dalle aziende premiate, quindi che possano avvenire aggiustamenti in fase di pagamento della quota tour/evento potrebbe non essere una teoria da marziani.

 

piero antinori con le figliepiero antinori con le figlie

Vi sembra così peregrina l’ipotesi che il meccanismo delle premiazioni avvenga quasi esclusivamente per vendere eventi i cui ricavi servono a sostenere una baracca zoppicante che con la sola vendita delle guide non si reggerebbe in piedi?

 

La guida dell’Espresso, diretta da Enzo Vizzari, non organizza eventi a pagamento ma solo una grande festa a Firenze per addetti ai lavori (che sono tanti, fra seri, semiseri, blogger e scrocconi).

 

nicolo incisa della rocchettanicolo incisa della rocchetta

Giovedì 8 ottobre i vini eccellenti secondo l’Espresso saranno degustabili a Firenze alla stazione Leopolda in occasione dell’uscita della Guida dei Ristoranti d’Italia 2016 (questa in compenso oltre a sembrare la più attendibile, rimane la più venduta fra le guide italiane di ristoranti). Sarà l’occasione per provare le scelte dei curatori, orientate su piccoli produttori e alla larga dal concetto di vino convenzionale e/o industriale.

 

Non tutti i premiati sono attentissimi alla sostenibilità ambientale ma questo in Italia è ancora un discorso di tiepido interesse. La sostenibilità ambientale qui da noi fatica a decollare, anche perché andrebbe a sua volta sostenuta economicamente.

 

jacopo biondi santijacopo biondi santi

2. IL BUON VINO CON DIECI EURO ECCO LA CLASSIFICA

Marco Trabucco per “la Repubblica”

 

È il segreto più prezioso della guida “I vini d’Italia 2016” dell’Espresso, quell’elenco che dalla Val d’Aosta alla Sicilia, consiglia i vini buoni, anzi molto buoni, e accessibili per tutte le tasche: vini che hanno poco da invidiare ai nomi più famosi, bianchi, come un Soave veneto o un Trebbiano abruzzese, rossi prestigiosi di Piemonte, Toscana o Campania. Bottiglie facili da trovare nell’enoteca sotto casa (e magari anche sugli scaffali del supermercato) e a prezzi intorno ai 10 euro a bottiglia e che soddisfano chi vuole bere bene, spendendo il giusto.

obama e xi jinping brindano a vino rossoobama e xi jinping brindano a vino rosso

 

D’altronde la peculiarità di quella grande vigna che è l’Italia, sottolineano i due curatori della guida, Ernesto Gentili e Fabio Rizzari, è proprio la sua varietà, nelle mille uve capaci di regalare i Barolo e i Brunello, ma anche, in ogni regione, vini “umili”, meno conosciuti, ma dal vantaggioso rapporto qualità-prezzo.

carlo guerrieri gonzagacarlo guerrieri gonzaga

 

E aggiunge Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso: «Per fortuna non sono solo più i soliti noti a fare i grandi vini, anzi sono centinaia i produttori che lavorano bene». Dal Pecorino, un bianco in grande crescita, al Dogliani fino agli improbabili, fino a qualche tempo fa, ma oggi reali, spumanti di qualità che nascono sulle colline laziali e sono capaci di sfidare i fratelli maggiori nelle classifiche guidaiole.

 

angelo gajaangelo gaja

Perché alle guide si chiede un consiglio, ma anche la “vertigine della lista e cioè voti, classifiche. Quest’anno in testa a quelle dell’Espresso c’è, ancora una volta, un vino piemontese: e non uno qualsiasi: il Barolo 2011 di Bartolo Mascarello. Venti ventesimi ha avuto, il massimo dei voti. E lui Bartolo, il vignaiolo scomparso dieci anni fa, l’amico di Giorgio Bocca e di tanti altri intellettuali della sinistra italiana, che mise sull’etichetta delle sue bottiglie lo slogan “No barrique, no Berlusconi” sarebbe orgoglioso del vino perfetto di sua figlia Maria Teresa, capace di centrare, spiega Rizzari: «Il punto di maturità ideale dell’uva per vendemmiarla».

antonio capaldoantonio capaldo

 

Un vignaiolo “intellettuale” è anche Corrado Dottori, l’autore, oltre che di un interessante libri sul mondo delle vigne (“Non è il vino dell’enologo” il titolo) del miglior vino bianco di quest’anno: una sorpresa, il marchigiano Gli Eremi 2013 de La Distesa che ha avuto 19 ventesimi.

In totale sono 223 i vini (sui circa 20 mila assaggiati) che hanno raggiunto le “cinque bottiglie” il simbolo assegnato a chi ottiene un punteggio di almeno 18 ventesimi. E di questi una cinquantina rientra nella fascia dei vini con un prezzo inferiore ai 15 euro. Piemonte e Toscana con i loro grandi rossi, sono, come sempre, le regioni dominanti (50 a 48 è finita la sfida, seguiti dal Trentino Alto Adige, mentre nel Sud la più premiata è la Sicilia con 13 vini.

GUIDA 2016 VINI ITALIAGUIDA 2016 VINI ITALIA

 

francesca planetafrancesca planeta

Sono poi 18 i vignaioli che per la loro costanza nel produrre bottiglie di qualità vengono insigniti delle tre stelle: un club d’élite che registra quest’anno un nuovo ingresso, i campani di Pietracupa capaci di piazzare ben tre vini (due bianchi, un Fiano e un Greco e un rosso, un Taurasi) tra i 223 vini top.

 

Che sono tanti, ma sono anche una quarantina in meno dell’anno scorso. Segnale di una crisi? «No - spiega Gentili anzi, la qualità media è in crescita. Ma il vino è un prodotto naturale e non si deve dimenticare che a incidere sulla sua qualità in modo significativo è il clima. Troppo caldo, troppo freddo, troppa pioggia non fanno l bene alla vigna.

BRUNO VESPA DEGUSTA VINO BRUNO VESPA DEGUSTA VINO

ENZO VIZZARIENZO VIZZARI

 

E il 2014 è stata un’annata estrema quasi in un tutta Italia con un’estate piovosa che ha pesato sulla qualità dell’uva. Per i bianchi in particolare. Ecco perché le eccellenze sono diminuite. Un segnale che alla fine però è positivo perché significa che oggi il vino italiano è fatto in vigna e non in cantina che è un riscontro sincero di ciò che avviene nel vigneto non il frutto di “alchimisti”.

 

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)