MILANO HA PROVATO IL RIMBALZO, MA ATENE LA RIBUTTA GIÙ (-0,9%) - BENE YOOX E PRYSMIAN, MALE SAIPEM - GLI USA HANNO PIÙ PETROLIO DEL PREVISTO, E IL BARILE SCENDE AI LIVELLI DEL 2009 - FCA CALA IN EUROPA

1.BORSA: ANCORA UNA SEDUTA DIFFICILE PER L'EUROPA CON ATENE SOTTO LA LENTE, -0,9% MILANO

Radiocor - Le Borse europee hanno registrato ancora una volta una seduta difficile. Nonostante in mattinata avessero tentato il rimbalzo, nel primo pomeriggio hanno ripiegato risentendo ancora della preoccupazione per la delicata situazione della Grecia (-0,8% la borsa di Atene oggi), dove vacilla la stabilita' politica con le elezioni presidenziali in vista. In piu' hanno alimentato dubbi anche i dati cinesi sull'inflazione, che a novembre si e' attestata ai minimi da cinque anni (all'1,4%).

LA BORSA DI ATENELA BORSA DI ATENE

 

Milano ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,89%. Sono andate male le azioni delle banche, fatta eccezione di Mps salita di un frazionale 0,09%. Fca ha accusato un tonfo del 6,46% nell'attesa del prezzo del bond convertendo da 2,5 miliardi e nel giorno in cui e' circolata l'indiscrezione sul possibile trasferimento in Gran Bretagna della sede legale della Ferrari.

 

PIAZZA AFFARI BORSA MILANOPIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Sono inoltre precipitate del 5,2 % le Saipem, nel giorno del cda della societa'. Bene Yoox (+3%) e Prysmian (+2,8%), quest'ultima nel giorno della quotazione a Hong Kong della partecipata Yangtze Optical. Sul fronte dei cambi l'euro tratta a 1,2417 dollari (1,2422 ieri) e a 147,21 yen (147,79), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 118,53 (118,98). Torna a scendere, infine, il prezzo del petrolio: il future gennaio sul wti cede 4,7% a 60,88 dollari al barile.

 

2.PETROLIO: IL BRENT SCENDE SOTTO 64 $, NUOVO MINIMO DA LUGLIO 2009

Radiocor - Nuovi minimi per il petrolio. Il Brent del Mare del Nord e' sceso temporaneamente sotto la soglia dei 64 dollari al barile nella scadenza gennaio segnando un prezzo di 63,91 dollari, per poi risalire a 64,12 dollari, con una flessione del 4,08%. Si tratta dei livelli minimi dal luglio 2009. Il Wti intanto cede il 4,7% posizionandosi a 60,80 dollari, dopo essere ribassato fino a 60,63 dollari.

PETROLIO OFFSHORE PETROLIO OFFSHORE

 

La nuova discesa del greggio avviene sulla scia dei dati sugli stock Usa che sono a sorpresa aumentati di 1,5 milioni di barili nella settimana al 5 dicembre (contro il calo di 2,7 milioni di barili atteso dagli analisti) e dopo la riduzione delle stime di domanda globale per l'anno prossimo da parte dell'Opec. Le previsioni puntano ora a una flessione della domanda a 28,9 milioni di barili al giorno nel 2015 dai 29,4 milioni del 2014.

 

3.DEFICIT: PADOAN, L'ITALIA FA RIFORME STRUTTURALI, CIO' E' POSITIVO PER LA UE

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Radiocor - 'Interpreto le parole di Juncker come una cosa che gia' sappiamo e sulla quale ci siamo gia' impegnati: l'Italia sta facendo enormi sforzi per le riforme strutturali i cui risultati cominciano ad arrivare e questo e' un elemento di valutazione positiva da parte della Commissione europea'. Lo ha detto ai giornalisti il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Il presidente della Commissione aveva dichiarato che i paesi a rischio di non rispettare il patto di stabilita' se non faranno nulla per evitarlo subiranno conseguenze spiacevoli in termini di procedure europee.

 

4.BANCHE: BANKITALIA, -3,1 PRESTITI A IMPRESE A OTTOBRE, +19,3% SOFFERENZE

Radiocor - Rallenta leggermente il calo dei prestiti alle imprese che a ottobre ha fatto registrare su base annua un -3,1% dal -3,3% di settembre. Lo comunica la Banca d'Italia, la quale fa anche sapere piu' in generale che i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione su base annua del 2,1% (-2,3% a settembre). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6% a fronte del -0,7% del mese precedente).

 

SPORTELLO BANCARIOSPORTELLO BANCARIO

Anche sul fronte delle sofferenze c'e' un rallentamento, stavolta della crescita, il cui tasso annuale, senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuita' statistiche, e' risultato pari al 19,3% dal 19,9% di settembre). Frena la raccolta il cui tasso annuale di crescita e' stato pari al 2,3% dal 3,6% di settembre. La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, e' scesa del 17,4% (-14,2 per cento nel mese precedente).

 

5.BURGO: FAMIGLIA SI SPACCA ALLA VIGILIA DELL'ASSEMBLEA SU RISTRUTTURAZIONE

Radiocor - La famiglia che controlla Burgo si spacca sul piano di ristrutturazione delle cartiere oberate da circa un miliardo di euro di debiti. Ma il tempo per trovare un accordo e' ormai agli sgoccioli dal momento che l'assemblea dei soci per approvare la ristrutturazione - come anticipato nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore - e' convocata per il 16 dicembre. Il disaccordo che regna tra i diversi rami della famiglia emerge dai documenti dell'azionista di maggioranza Holding Gruppo Marchi consultati da Radiocor.

 

CARTIERA BURGO CARTIERA BURGO

Lo scorso 3 novembre, infatti, si e' svolta l'assemblea della holding per rinnovare il board e sono emerse chiaramente le divergenze su come e' stato gestito il processo di ristrutturazione che vede contrapporsi i diversi ceppi della famiglia Marchi, due dei quali a favore del piano mentre un altro e' contrario. I due rami della famiglia piu' in linea con il progetto di salvataggio d elle banche detengono il 69% delle quote di Holding Gruppo Marchi, ma i soci di minoranza (che hanno il 31%) hanno fatto mettere a verbale che 'non si trovano d'accordo con le modalita' con cui le operazioni di ristrutturazione della societa' erano state fino ad allora condotte'.

 

Poiche' lo statuto della holding, pero', implica che le decisioni importanti della societa' e delle controllate debbano passare a maggioranza qualificata la partita e' ancora aperta in vista dell'assemblea di martedi' prossimo, anche se alcune fonti si dicono fiduciose che un accordo si trovera'.

 

sergio marchionne Harald Wester e john elkannsergio marchionne Harald Wester e john elkann

6.AUTO EUROPA: IHS STIMA +1% MERCATO NOVEMBRE, PER VENDITE FCA -0,7%

Radiocor - Il mercato europeo dell'auto (Ue15+Svizzera+Efta) si e' concluso con un rialzo dell'1% verso un anno prima a quasi 910mila unita' con il gruppo Fiat Chrysler Automobiles (Fca) che dovrebbe aver segnato una lieve flessione (-0,7% a circa 50.720) con una quota pari al 5,5%, da 5,6% un anno prima. Queste le stime anticipate a 'Radiocor' da Pierluigi Bellini, associate director di Ihs Global Insight. Nel consuntivo il mercato dell'auto europeo e' atteso in rialzo del 4,7% a circa 11,18 milioni con Fca che dovrebbe segnare vendite in rialzo dell'1,6% a piu' di 650.500 (5,8% la quota, da 6% un anno prima). Acea pubblichera' martedi' 16 dicembre i dati ufficiali sul mercato dell'auto europeo a novembre.

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?