NUOVO TONFO, MILANO AI MINIMI STORICI (-2,7%) - SPREAD A 536, MAI COSÌ ALTO DAI TEMPI DEL BANANA - L’ITALIA SMENTISCE LA SPAGNA: “NON ABBIAMO FATTO UNA RICHIESTA CONGIUNTA ALL’UE PER ATTUARE GLI ACCORDI” - IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA LA VENDITA ACEA BY ALEDANNO - MENEGUZZO MOLLA FONSAI (PER ORA) - LIBOR, INDAGATI 12 TRADER - TROIKA AD ATENE. SAMARAS: “PIL -7%, GERMANIA IRRESPONSABILE” - “FT”: ALL’ITALIA NON SERVONO ELEZIONI ANTICIPATE MA UNA RIFORMA POLITICA…

1 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 536 PUNTI, DIFFERENZIALE SPAGNA A 638
(LaPresse) - Chiude ai massimi dallo scorso novembre lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, aggiungendo 20 punti alla chiusura di ieri e attestandosi a 536 punti base. Il tasso dei decennali italiani sul mercato secondario è schizzato al 6,6%. Termina gli scambi in aumento anche lo spread tra Bonos spagnoli e Bund, che si posizione a 638 punti base con il rendimento dei decennali di Madrid volato al 7,62%.

2 - BORSA, LA GIORNATA: NUOVO TONFO MILANO, MIB TOCCA MINIMI STORICI
(LaPresse) - Altra giornata di profondo rosso per la Borsa di Milano, con il listino principale che tocca i nuovi minimi storici a 12.299,99 punti. Nel finale il Ftse Mib lima il rosso, ma la perdita rimane pesante, del 2,71% a 12.362,51 punti. Dolori anche per il Ftse All-Share, che cede invece il 2,42% a 13.427,41 punti. Nel tardo pomeriggio, con lo spread tra Btp e Bund a 10 anni tornato a toccare i 533 punti base, come lo scorso novembre quando il differenziale portò al cambio alla guida del Governo tra Berlusconi e Monti, Italia, Spagna e Francia avrebbero chiesto a Bruxelles, stando a una nota congiunta diffusa da Madrid, l'immediata applicazione degli accordi presi al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno scorsi.

Tuttavia il Governo italiano ha poi smentito la presunta nota. Tensioni forti sulla Spagna, che stamane ha collocato con successo oltre 3 miliardi di euro di titoli di debito a breve termine, ma con tassi in netto rialzo. Lo spread tra Bonos e Bund è tornato pericolosamente in area 640 punti. La seduta era già iniziata con il pesa della decisione di Moody's di tagliare a 'negativo' l'outlook a negativo di Germania, Olanda e Lussemburgo. In questo contesto tonfo per la Borsa di Madrid, con l'indice Ibex che registra un tonfo del 3,58% a 5.956,3 punti. Chiudono in rosso anche il Ftse 100 di Londra (-0,63% a 5.499,23 punti), il Dax di Francoforte (-0,45% a 6.390,41 punti) e il Cac 40 di Parigi (-0,87% a 3.074,68 punti). Ad Atene il Ftse Athex 20 sale invece dello 0,43% a 210,49 punti, nonostante il premier Antonis Samaras abbia previsto per il 2012 una contrazione del Pil superiore al 7%.

Nel paniere principale salgono solo Pirelli (+5,66% a 7,37 euro), Tod's (+0,21% a 71,3 euro) e Saipem (+0,52% a 34,9 euro), sulla scia di nuovi contratti nelle perforazioni terra in Arabia Saudita per un valore di circa 250 milioni di dollari. Stavolta il divieto di vendere allo scoperto, deciso ieri dalla Consob, se aiuta i bancari non impedisce al comparto di affondare. Perdono Unicredit (-4,03% a 2,334 euro), Intesa Sanpaolo (-4,56% a 0,879 euro), Ubi Banca (-6,56% a 1,837 euro), Mediobanca (-6,75% a 2,432 euro), Monte dei Paschi (-4,16% a 0,1568 euro), Bper (-7,03% a 2,882 euro), Popolare di Milano (-1,06% a 0,3159 euro) e Banco Popolare (-4,89% a 0,8075 euro).

Forti perdite tra gli assicurativi anche per Generali (-3,55% a 8,56 euro) e, fuori dal paniere principale, per Unipol (-16,7% a 2,374 euro), mentre salgono Fonsai (+9,59% a 4 euro) e la controllante Premafin (+2,41% a 0,1659 euro). Ma le perdite colpiscono tutti i ciclici, con Fiat (-3,34% a 3,704 euro) e Impregilo (-1,78% a 2,87 euro). Affondano A2A (-7,44% a 0,2886 euro) ed Enel (-4,6% a 2,034 euro). Dopo i conti semestrali cedono Stm (-4,31% a 3,772 euro) e Terna (-2,88% a 2,566 euro).

3 - FRANCIA-ITALIA-SPAGNA A UE, ATTUARE SUBITO ACCORDI GIUGNO
Radiocor - Un'immediata attuazione degli accordi raggiunti al Consiglio Ue di fine giugno. L'hanno chiesta oggi a Bruxelles, nel corso del Consiglio Af fari Generali dell'Ue, Francia, Italia e Spagna, secondo quanto riporta il sito del Governo spagnolo.

4 - P. CHIGI, NESSUNA RICHIESTA CONGIUNTA A UE CON PARIGI E MADRID
Radiocor - Fonti di Palazzo Chigi 'esprimono lo stupore del Governo italiano circa l'iniziativa comunicata dal Ministero degli Esteri spagnolo in merito ad una pretesa dichiarazione congiunta fra Spagna, Italia e Francia, iniziativa della quale il Governo italiano non e' al corrente'. In precedenza anche il ministro francese degli Affari europei, Bernard Cazeneuve, ha smentito di aver chiesto oggi a Bruxelles con i suoi omologhi italiano, Enzo Moavero Milanesi, e spagnolo, Inigo Mendez de Vigo, nel corso del Consiglio Affari Generali, una 'applicazione immediata' degli accordi del Consiglio europeo di fine giugno, come invece aveva annunciato un comunicato del Governo spagnolo.

5 - FONSAI: PALLADIO CEDE IL 5%, DECIDERA' SUI DIRITTI DI OPZIONE
Radiocor - Palladio ha ceduto sul mercato il 5% di Fonsai ma mantiene i diritti di opzione dell'aumento di capitale della compagnia. E' quanto indicano fonti vicine alla finanziaria. Palladio decidera' sull'esercizio dei diritti entro mercoledi' primo agosto.

6 - ACEA: CONS.STATO, VENDITA DOPO DIBATTITO ORDINI GIORNO
(ANSA) - Il Comune di Roma non può procedere all'approvazione della delibera sulla vendita del 21% delle quote di Acea senza trattare i 23.000 circa ordini del giorno presentati dai consiglieri dell'opposizione. Lo ha deciso il consiglio di stato accogliendo le richieste avanzate da tre consiglieri comunali di opposizione.

A rivolgersi al Consiglio di Stato, con l'avvocato Gianluigi Pellegrino, sono stati i consiglieri d'opposizione all'Assemblea capitolina Gianluca Quadrana (Lista Civica per Rutelli), Francesco Smedile (Udc) e Maria Gemma Azuni (Gruppo misto). Chiedevano di riformare la decisione con la quale il Tar del Lazio aveva respinto le loro richieste di sospensione urgente della pregiudiziale con la quale, di fatto, l'11 giugno erano state accantonate tutte le migliaia di ordini del giorno presentati dalle opposizioni sulla cessione di Acea, decidendo di discuterli dopo l'approvazione del bilancio comunale e della delibera di vendita del 21 per cento di Acea.

Adesso, la V sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Stefano Baccarini, ha ritenuto che "sotto il profilo della legittimazione ad agire, rientra nel munus (diritto-potere) del Consigliere la pretesa di vedere trattato l'Ordine del giorno proposto secondo la scansione indicata dall'art. 67 dello Statuto comunale" che prevede che gli Ordini del giorno siano votati prima della delibera di riferimento. Per i giudici, poi, "la lesione dell'interesse dei consiglieri ad esplicare appieno le proprie funzioni, comprensive del diritto a discutere gli ordini del giorno e del successivo diritto ad esercitare il diritto di voto, è immediatamente rilevante".

7 - LIBOR: SOTTO INCHIESTA 12 TRADER DI 9 ISTITUTI IN TUTTO IL MONDO
Radiocor - Si allarga l'indagine sullo scandalo Libor. Sotto inchiesta sarebbero infatti almeno dodici trader di nove istituti finanziari in tutto il mondo, che avrebbero collaborato nel manipolare i tassi d'interesse interbancari in continenti diversi. I nuovi dettagli, emersi dall'indagine, hanno infatti lasciato intendere agli inquirenti che la frode fosse diffusa e sia andata avanti per anni. Nel frattempo le banche per cui i trader lavoravano sono ora sotto pressione, con le autorita' che premono per sapere cosa gli istituti sapessero della frode.

8 - LIBOR: UE, MANIPOLAZIONE INTENZIONALE DEI BENCHMARK E' UN REATO PENALE
Antonio Pollio Salimbeni per Radiocor - La manipolazione intenzionale di tutti i benchmark finanziari e' un reato penale. E' questo il principio che la Commissione Ue inserira' con una serie di emendamenti alle nuove regole e alla direttiva sulla manipolazione di mercato e l''insider dealing' proposte in ottobre. La stretta arriva dopo lo scoppio dello scandalo Libor/Euribor. Secondo quanto Il Sole 24 Ore Radiocor e' in grado di riportare gli emendamenti saranno 7. Domani la Commissione varera' formalmente la proposta.

9 - GRECIA, TROIKA AD ATENE PER CONTROLLO ATTUAZIONE PIANO AUSTERITY
(LaPresse/AP) - I rappresentanti della troika (Fmi, Bce e Commissione europea) sono giunti ad Atene per iniziare la visita ispettiva sullo stato di attuazione del programma di austerity intrapreso dalla Grecia. Oggi terranno colloqui con rappresentanti del ministero delle Finanze, quindi domani daranno il via a una serie di colloqui in vista della presentazione del prossimo rapporto sul programma, che servirà a definire l'assegnazione della nuova tranche di prestito prevista per la fine di settembre.

10 - GRECIA, SAMARAS: PIL SCENDERÀ OLTRE IL 7%, CRESCITA ENTRO 18 MESI
(LaPresse/AP) - L'economia della Grecia potrebbe contrarsi oltre il 7% quest'anno, ma potrà tornare a crescere entro 18 mesi. Lo ha detto il primo ministro greco Antonis Samaras, nel corso di una riunione del gruppo parlamentare di Nuova democrazia, il suo partito conservatore. Samaras ha poi detto di sperare di ridurre la disoccupazione dal 24% al 10% entro la fine del suo mandato quadriennale. Oggi i rappresentanti della troika sono giunti ad Atene per incontrare le autorità greche e per continuare la valutazione sull'attinenza della Grecia al programma di austerity e riforme.

11 - GRECIA, SAMARAS: IRRESPONSABILE CHI SI ESPRIME SU INCAPACITÀ ATENE
(LaPresse/AP) - A due giorni di distanza dalle frasi del ministro alle Finanze tedesco Philip Roesler sulla possibile uscita della Grecia dall'euro, il primo ministro Antonis Samaras risponde definendo "irresponsabili" i rappresentanti stranieri che si esprimono anticipatamente sulla presunta incapacità di Atene di rispettare il programma di austerity. In questo modo, ha aggiunto Samaras, "stanno facendo ciò che possono per fare fallire" la Grecia. Il primo ministro discuterà con i suoi ministri delle Finanze e dello Sviluppo prima della visita di José Manuel Barroso in programma giovedì.

12 - BPM: STIMA UTILE NETTO A 270 MLN NEL 2015, CORE TIER1 OLTRE 9%
Radiocor - Utile netto consolidato a circa 270 milioni, con core tier 1 oltre il 9% (+100 punti base), proven ti operativi a 1,76 miliardi (+6,9% medio annuo) e costi a 980 milioni (-1,6%). Questi i principali target del piano industriale 2012-2015 approvato dal consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano. La riduzione dei costi prevede un deciso intervento sul costo del personale (-10% al 2015), che interessera' 3mila dipendenti.

Di questi, 2.300 saranno destinati a 'piani di riconversione e formazione', mentre 700 usciranno dalla banca con 'un incentivo all'esodo di tutti coloro in possesso dei requisiti pensionistici' e l'adesione al fondo di solidarieta'. Il piano 2012-2015 della Banca Popolare di Milano prevede inoltre la 'creazione di una banca unica, commerciale, moderna e multicanale'. Bpm punta 'alla valorizzazione dei singoli marchi', oltre che 'alla messa a fattor comune delle competenze specialistiche delle societa' prodotto'.

13 - CRISI: FT, SERVE RIFORMA POLITICA NON ELEZIONI ANTICIPATE
(ANSA) - "La più grande battaglia dell'Italia è convincere gli investitori della bontà delle sue riforme economiche. Ma questo può essere fatto solo se anche il sistema politico viene cambiato. Elezioni affrettate non aiuteranno nessuna delle due cose": ne è convinto il quotidiano britannico Financial Times (Ft), che dedica oggi un editoriale alla situazione italiana dal titolo 'Roma dopo Monti'. I grandi partiti italiani, commenta il giornale, "dovrebbero impegnarsi ad appoggiare il governo Monti fino alla sua fine naturale. Poi dovrebbero essere disposti a ringiovanire le proprie fila".

In particolare, "il centrodestra dovrebbe andare oltre Silvio Berlusconi...", consiglia l'Ft. E osserva: se da una parte le possibilità che l'ex presidente del Consiglio diventi il prossimo premier italiano "sono quasi nulle", dall'altra "la sua riluttanza ad abbandonare definitivamente il palcoscenico è un'inutile fonte di instabilità". Secondo il Financial Times, infatti, gli investitori sono "riluttanti" ad acquistare bond italiani anche a causa della "profonda incertezza sul futuro politico del Paese".

Per "placare i mercati - commenta il quotidiano - alcuni a Roma pensano che l'Italia trarrebbe beneficio da elezioni anticipate, anche a novembre. Dato che nessun grande partito riuscirebbe ad avere una fetta sufficientemente grande del voto, l'esito più probabile di questo voto sarebbe qualche sorta di grande coalizione. A Monti, quindi, verrebbe chiesto di rimanere come primo ministro e di continuare sulla sua strada delle riforme".

Tuttavia, le "elezioni anticipate aumenterebbero soltanto l'attuale clima di incertezza", conclude l'Ft, sottolineando che "sarebbe difficile convincere i mercati che una grande coalizione composta da partiti con opinioni diverse riesca a durare molto a lungo e abbia la forza di prendere misure impopolari come le necessarie riforme strutturali o un nuovo giro di tagli alla spesa".

 

 

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