berlusconi milan mao cina

LA GRANDE TRUFFA DE MILAN – UN’INCHIESTA DELLA REUTERS SVELA CHE ALL’INDIRIZZO DELLA SOCIETA’ CHE AVREBBE DOVUTO COMPRARE DA BERLUSCONI NON S’E’ MAI VISTO NESSUNO – IL BROKER CHE TRATTAVA L’ACQUISTO NOTO IN CINA PER AVER TRUFFATO GRUPPI DI CONTADINI

 

Giuliano Balestreri per Business Insider  

 

BERLUSCONI E LI YONGHONGBERLUSCONI E LI YONGHONG

Gli uffici di Sino Europe Sport, la società dello sconosciuto broker cinese Yonghong Li che a rate cerca di comprare a il Milan, sono come i suoi investitori cinesi: non esistono. A far emergere l’ennesimo dubbio in una vicenda che di limpido non ha nulla è una lunga inchiesta di Reuters che è andata direttamente all’undicesimo piano del World Trade Centre di Changxing, a due ore di distanza da Shanghai, dove hanno sede gli uffici di Sino Europe e delle otto scatole societarie coinvolte nella trattavia: “Non esistono – scrive l’agenzia di stampa britannica -. Guardie e impiegati del palazzo dicono di aver sentito nominare Sino-Europe Sports, ma solo raramente, se non mai, hanno visto alcun dipendente”.

 

HAN LI - BERLUSCONI - Yonghong LiHAN LI - BERLUSCONI - Yonghong Li

“Ho sentito nominare la società – dice ancora a Reuters l’analista Liu Cong che lavora allo stesso piano -, ma nessuno è mai venuto qui”. Dichiarazioni che i portavoce dei cinesi non hanno voluto commentare. Di certo quello che emerge non è un quadro rassicurante per una società che si dice pronta a impegnare 1,2 miliardi per acquistare da Fininvest il Milan: dopo aver versato una caparra da 200 milioni di euro e aver mancato due volte l’appuntamento per la firma definitiva sul contratto, Li ha garantito altri 100 milioni per il fine settimana.

 

MILAN BERLUSCONIMILAN BERLUSCONI

I primi 20 sono arrivati, ma per raggiungere la firma del contratto di proroga ne mancano altri 80. Insomma, una rata dopo l’altra il broker noto in Cina soprattutto per alcune truffe ai danni dei contadini, potrebbe davvero riuscire a comprare il Milan. Anche perché in casa Fininvest c’è la ferma volontà di cedere la squadra che brucia cassa con un costo di gestione nell’ordine dei 90 milioni di euro l’anno, non più sostenibile per la holding della famiglia Berlusconi.

 

silvio piersilvio e marina berlusconisilvio piersilvio e marina berlusconi

Le pressioni di Marina e Piersilvio Berlusconi hanno quindi convinto, seppure a malincuore, il padre Silvio a cedere la società a cui è più legato. Anzi, fosse stato per loro la squadra sarebbe stata messa sul mercato a un prezzo più basso rispetto a quello chiesto dall’ex cavaliere che vuole 740 milioni di euro (520 per la società più 220 per i debiti), 80-90 milioni di euro per la gestione ordinaria dal primo luglio scorso e garanzie per 350 milioni di investimenti nei prossimi tre anni.

 

Oggi, a tre mesi di distanza, le tre dichiarazioni di Li sono state smentite dai fatti: i soldi per comprare il Milan ancora mancano, il controllo dei capitali non è stato superato e la società viene acquistata solo a rate. Perché Fininvest resti al gioco è ormai chiaro: con il bisogno di vendere, fino a quando Li continuerà a versare soldi nella casse di via Paleocapa la trattativa proseguirà. Anche se le prove della consistenza finanziaria del broker cinese sono ogni giorno che passa più deboli: Berlusconi, però, è ormai deciso a passare la mano e chi lo conosce bene spiega che “non sarebbe nel suo stile incassare la caparre e tenersi la società”. Tradotto: fino a quando i cinesi non si chiameranno fuori, il canale resterà aperto.

 

barbara berlusconi e gallianibarbara berlusconi e galliani

E così dopo il fallimento della raccolta di capitali in Cina – resa più complicata dal controllo sui capitali -, Li ha iniziato a bussare alle porte di diversi fondi  di private equity internazionali, ma l’accoglienza continua a essere piuttosto fredda: per tutti la richiesta è troppo alta e i ritorni, per una squadra in perdita, incerti. Insomma, il vero rischio è che Yonghong Li acquisti davvero il Milan creando intorno al futuro della società un forte clima d’incertezza: basti pensare che dopo aver perso la finestra di mercato invernale, la società ha azzerato la programmazione per l’anno prossimo. E d’altra parte è difficile anche fare ipotesi sul futuro dal momento che Li e Fininvest hanno smesso di parlare dei 350 milioni di euro di investimenti. Insomma più passa il tempo, più si alimentano i timori per il futuro del Milan. 

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO