USA E (WIND)JET - CAOS E PROTESTE PER LE LUNGHE ATTESE E I SOVRAPREZZI PER I BIGLIETTI DEI VOLI “AGEVOLATI” - - IL GARANTE: ROTTURA DI TRATTATIVA ANOMALA - CODACONS ANNUNCIA UNA CLASS ACTION - PULVIRENTI IN POLVERE: IL PROPRIETARIO DI WINDJET E LA CATTIVA GESTIONE DEI DIRITTI DI VOLO - “È EMERSO CHE WINDJET NON ERA PROPRIETARIA DEGLI SLOT IN CUI OPERAVA SULLA TRATTA CATANIA-LINATE”…

1- WIND JET, CAOS E PROTESTE PER I VOLI «AGEVOLATI» - LUNGHE ATTESE E SOVRAPREZZI PER I BIGLIETTI - IL GARANTE: ROTTURA DI TRATTATIVA ANOMALA - CODACONS ANNUNCIA UNA CLASS ACTION
Alessandra Mangiarotti per Corriere.it

Dieci. Venti. Cinquanta. Dopo lo stop ai voli di Wind Jet, tutti i velivoli della low cost sono rimasti a terra insieme ai primi otto-dieci mila passeggeri con partenza prevista per ieri. E la collera di chi s'è trovato con un biglietto di viaggio ridotto a carta straccia è esplosa: colpa delle attese di ore, dei sovrapprezzi e delle doppie tasse richiesti per un nuovo imbarco, e addirittura dei balzelli imposti da alcune biglietterie aeroportuali.

Senza contare il fatto che, come ha ricordato il Garante per gli scioperi Roberto Alesse, agosto è un mese «di franchigia»: «Perché proprio ora s'è rotta la trattativa? Quello che sta accadendo - ha detto -, pur non configurandosi come sciopero, sta producendo effetti dannosi per l'erogazione del servizio pubblico».

Domenica alla rabbia dei passeggeri per le ore di attesa passate al telefono o in aeroporto, si è aggiunta l'indignazione per quei 75-80 euro di sovrapprezzo, fino a 350: «Ma perché devo pagare un nuovo biglietto?», è stata la domanda all'Ente per l'aviazione civile. «Un sovrapprezzo che in alcuni casi è stato gonfiato dai diritti di biglietteria richiesti da società di gestione», rivelano Enac e compagnie. «Cinque, 10, in alcuni casi 20 euro in più: uno sciacallaggio contro il quale ci siamo già mossi, 20 euro su 80 sono un quarto del biglietto», ha aggiunto il vicedirettore generale dell'Ente Benedetto Marasà.

Seimila passeggeri, i primi dei 300 mila che resteranno a terra da qui a ottobre, sono stati imbarcati su voli dedicati: 20 notturni di Alitalia, 16 di Meridiana, un postale di Mistral Air. Altri duemila sono stati imbarcati su aerei già programmati. Restano però problemi per destinazioni come Kiev e San Pietroburgo a causa dell'elevato sovrapprezzo chiesto dalle compagnie. Oggi è previsto un vertice tecnico.

Si parlerà del piano di reimbarco dei passeggeri ma anche di quei 30 euro di tasse che proprio i viaggiatori sono costretti a pagare due volte: «Wind Jet li ha incassati - dicono dall'Enac - ma non li ha poi versati. E, siccome non sono recuperabili né trasferibili, non s'è potuto fare altro che richiederli nuovamente al viaggiatore».

Il tutto, dice qualcuno, rasenta l'appropriazione indebita. E per questo, in attesa che la low cost sull'orlo del fallimento rimborsi i biglietti e versi le tasse, si sta studiando un'escamotage legale per alleggerire il passeggero di almeno questo onere. Astoi Confindustria Viaggi, invocando un Fondo di Garanzia, ha comunicato che i tour operator si stanno facendo carico di tutti i costi supplementari per la riprotezione dei tanti passeggeri che avevano acquistato un pacchetto.

Il Codacons, parlando di truffa, ha invece annunciato una class action contro Wind Jet. Ma anche contro Enac, che replica: «Sarebbe stato irresponsabile interrompere la trattativa in corso». Per tutelare passeggeri e lavoratori, è in corso una moral suasion per far riprendere la trattativa. Il ministro Passera ha convocato per domani Wind Jet, Alitalia ed Enac. Un tavolo tecnico per far luce sul fallimento del negoziato. Ma c'è chi chiede l'intervento diretto del governo.

2- PULVIRENTI IN POLVERE
Luigi Grassia per "La Stampa"

Antonino Pulvirenti, l'imprenditore catanese al timone della compagnia aerea WindJet, prima e durante la sua avventura nel trasporto aereo ha avuto successo in vari campi (ristorazione, alberghi, industria e calcio) e nel 2006 è stato scelto dalla rivista economica «Capital» come imprenditore siciliano dell'anno. Adesso si pone il problema di capire se Pulvirenti con WindJet abbia commesso degli errori o sia solo rimasto vittima della crisi del mercato e della sfortuna.

Che la sfortuna abbia avuto la sua parte non c'è dubbio. WindJet ha subìto il famoso incidente di Palermo quando un suo Airbus è andato semidistrutto nel settembre 2010 nell'incidente provocato dal fenomeno atmosferico del «wind shear»; questa botta economica è arrivata mentre i conti della compagnia erano già sotto tensione, visto che nel 2009, con l'avvio della crisi economica globale, la WindJet aveva accusato un primo, lieve passivo di 182 mila euro e poi rapidamente cresciuto negli anni seguenti fino a prosciugare le casse societarie. Anche questi passivi sono ascrivibili non tanto a errori di gestione da parte della proprietà di WindJet quanto alla pressione della crisi economica generale.

Però Alitalia solleva dubbi su un aspetto della gestione di WindJet relativo agli slot (i diritti di volo) che sono un capitale prezioso per le compagnie aeree; le rimostranze della ex compagnia di bandiera su questo punto hanno contribuito a bloccare la trattativa di integrazione che avrebbe potuto salvare (e forse potrebbe ancora salvare) WindJet. Vista l'importanza della questione vale la pena di citare per esteso i paragrafi di una nota di Alitalia dell'altro giorno, dove si diceva che «a seguito dell'apertura dell'istruttoria per posizione dominante, Alitalia aveva inizialmente proposto all'Antitrust di rinunciare agli slot di WindJet su Milano Linate.

Nei giorni immediatamente precedenti la decisione Antitrust, è emerso che WindJet non era proprietaria degli slot in cui operava sulla tratta Catania-Linate, cosa di cui le autorità aeree erano invece da sempre a conoscenza. L'Antitrust ha quindi chiesto ad Alitalia di cedere slot del proprio portafoglio a fronte di slot WindJet di fatto inesistenti.

A seguito della decisione dell'Antitrust, Alitalia oltre a non acquisire nuovi slot sulla Catania-Linate, avrebbe perso slot che aveva prima dell'inizio dell'operazione. Alla fine dell'operazione si sarebbe creata per Alitalia una situazione più svantaggiosa di quella iniziale». Domani le due compagnie si ritroveranno di fronte al tavolo del ministro Passera ma risolvere la questione degli slot sembra difficile.

 

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