ABBIAMO LE TASCHE PIENE DEL MULTITASKING! - GLI SCIENZIATI LANCIANO L’ALLARME: “UN PERICOLO PER IL CERVELLO. I NEURONI SOFFRONO SE FACCIAMO PIÙ ATTIVITÀ INSIEME” - A GINEVRA SI INSEGNA AI MANAGER A FAR BENE UNA COSA ALLA VOLTA

Marino Niola per “la Repubblica

 

Marino Niola Marino Niola

Sono sempre più numerosi quelli che ne hanno piene le tasche del multitasking. E invocano un ritorno all’andamento lento, all’efficienza slow. Che significa fare una cosa alla volta. Concentrandosi su quella dall’inizio alla fine. Come del resto ci è stato insegnato da bambini. E come abbiamo fatto finché la tecnologia ci ha proiettato nella connessione permanente, facendo di noi altrettanti automi multifunzione.

 

Così euforizzati dalla velocità dei nuovi strumenti del comunicare da credere di essere come i nostri smartphone: capaci di fare in un nanosecondo le cose più disparate. Come rispondere a una email di lavoro mentre parliamo con un collega o messaggiamo il nostro partner senza perdere d’occhio le offerte last minute per il week end. Neanche fossimo la dea Kalì, che con le sue otto braccia è l’emblema supremo dell’essere tuttofare.

 

Ma adesso gli scienziati lanciano l’allarme sulle conseguenze di questo iperattivismo mentale. Che farà pure crescere la nostra performatività, ma diminuisce drasticamente la capacità di concentrazione. E in più nuoce gravemente alla salute. Parola di Sandra Bond Chapman, direttrice del Center for Brain Health dell’Università di Dallas.

multitaskingmultitasking

 

Secondo la neuroscienziata americana la vita multitasking fa schizzare in alto i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, perché il nostro cervello in realtà è programmato per fare una cosa alla volta. Per esempio quando telefoniamo mentre stiamo guidando — il più classico caso di multitasking — i neuroni non si dividono i compiti, ma fanno un continuo zapping da un’attività all’altra, costringendo il nostro commutatore mentale a un superlavoro impreciso e dannoso.

 

Oltretutto, più cose facciamo nello stesso tempo, più errori commettiamo. E non è questione di età. O di elasticità cognitiva. Lo rivela una recentissima ricerca condotta su un campione di studenti dell’Università del Michigan, apparsa nel Journal of Experimental Psychology. Il titolo parla da solo, La minima distrazione fa deragliare il treno della verità .

 

Come dire che ogni interruzione inceppa la mente. Anche a 18 anni. Gli autori dell’indagine, Erik M. Altmann, J. Gregory Trafton e David Z. Hambrick, hanno verificato l’effetto che fa un semplice pop up che interrompe un lavoro di routine al computer, richiedendo banalmente di inserire un codice in una finestra.

multitasking multitasking

 

Risultato, un’interruzione di 2,8 secondi raddoppia la possibilità di errore nello svolgimento del compito assegnato, mentre una di quattro secondi addirittura la quadruplica. In conclusione, anche un attimo di distrazione può costare caro e il multitasking, oltre a confonderci le idee, diminuisce di parecchio la nostra produttività.

 

Un problema da non sottovalutare e che potrebbe riguardare in particolare il Belpaese, visto che dallo studio Accenture Digital consumer 2014 risulta che il 60% dei nostri connazionali usa abitualmente più dispositivi alla volta, contro il 49% della media globale.

 

multitasking (1)multitasking (1)

E tra i nostri giovani il dato arriva addirittura al 66%. In altre parole gli italiani corrono il rischio di diventare dei multitasker cronici. Confusionari e velleitari. E visto che velocità e simultaneità sono ormai un punto di non ritorno della condizione digitale, il problema diventa allora quello di conciliare algoritmi e bioritmi. Rallentare senza arretrare. Ragionare senza sclerare.

 

Su questi argomenti fa leva il partito del singletasking, che considera l’attenzione strategica e la capacità di concentrazione due fonti inesauribili di efficienza. E di intelligenza a lungo termine.

multitasking (1) multitasking (1)

 

Perché si tratta di doti che si acquisiscono con l’età e non hanno necessariamente a che fare con la velocità. Ne sono convinti gli esponenti, sempre più numerosi, dello slow web. Come quei ricercatori di Harvard e della Hec — École des Hautes Etudes Commerciales di Parigi — secondo i quali concentrarsi profondamente su un compito e portarlo a termine senza interruzioni ha una ricaduta positiva anche sulle performance successive.

 

È la filosofia della cosiddetta Mindfulness, la piena presenza, fatta propria anche dall’Alta scuola di salute dell’Università di Ginevra che promuove training di concentrazione per professionisti e manager. Nuove strategie per dare una regolata alle nostre sinapsi. Perché correre fa bene, ma deragliare fa male.

 

multitasking   multitasking

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...