alessandro santini 9

“IO, GAY MASSACRATO DAI GAY, SOLO PERCHÉ SONO UN LEGHISTA” - IL CONSIGLIERE COMUNALE DI VIAREGGIO, ALESSANDRO SANTINI, HA PRESO POSIZIONE CONTRO IL DDL ZAN E VIENE PRESO DI MIRA DALLA CRICCHETTA LGBT: “VOGLIONO DISTRUGGERMI, HANNO DIFFUSO FALSITÀ, SONO STATO COSTRETTO A DENUNCIARLI. UNA VALANGA DI FANGO PERCHÉ NON SONO DEI LORO. MI HANNO SCRITTO CHE STAVO TRADENDO LA COMUNITÀ LGBT. FABIO CANINO PARLANDO DI ME HA DETTO…" - E SU FEDEZ…

Giulia Cazzaniga per “La Verità”

 

alessandro santini

È finita che è dovuto andare dai carabinieri per sporgere denuncia per diffamazione. «Sono passati all' attacco della mia credibilità, capisce? Sono arrivati a scrivere che ho preso soldi pubblici, inaccettabile». Chi mena fendenti ha un identikit preciso: è gay come lui e vota dichiaratamente a sinistra. Alessandro Santini, 47 anni, è un consigliere comunale della Lega a Viareggio ed è omosessuale.

 

 Il che, di per sé, non sarebbe una notizia, non fosse che da quando ha preso posizione contro il ddl Zan è stato «massacrato», come dice lui, con diversi epiteti e attaccato al punto che è partita la denuncia. «Discriminato perché di destra», racconta. Mentre tanti vip si scrivevano sulla mano «ddl Zan», lei ha pubblicato sui social una foto con la scritta «no utero in affitto».

 

Fabio Canino

«Da lì è partita la valanga di fango. Mi hanno scritto che stavo tradendo la comunità Lgbt. Fabio Canino parlando di me ha detto: "Questo qui è gay di destra". Mi hanno offeso in diversi modi. Un uomo mi ha contattato online e mi ha chiesto: "Ma sei un gay della Lega?". A mia risposta affermativa, mi ha scritto che c' è un passaparola: se si trova un "gay di destra" bisogna bloccarlo sui social».

 

Lei si è mai sentito parte della comunità Lgbt?

«Sono uguale a tutti gli altri, non voglio appartenere a un club chiuso, non aperto alle idee. Negli anni si è creata una sacca morbosa di paura, in modo artificiale. Così, il ddl Zan esalta la diversità degli omosessuali e discrimina, in nome di un presunto orgoglio gay».

 

Che non andrebbe rivendicato?

«Ma figuriamoci. Io ancora mi chiedo perché sia stata istituita la festa della donna l' 8 marzo. Le donne vanno forse difese soltanto quel giorno? Il 7 e il 9 marzo non le si sostiene?».

 

Una discriminazione verso gli omosessuali esiste?

alessandro santini 5

«La chiamerei piuttosto stupidaggine di chi ha un cervello piccolissimo. Scusi ma insisto: non sarebbe forse meglio fare lotte in Parlamento perché ci siano reali pari opportunità per tutte le lavoratrici che perdono il posto di lavoro dopo essere diventate mamme, o che meritano uno stipendio parificato a quello dei colleghi maschi? Le leggi vanno scritte quando riguardano tutti, non perché istituiscano differenze. E poi non mi pare una priorità, vista la situazione italiana».

 

Ha ufficializzato il suo «no» all' utero in affitto, ma di questo nella legge esplicitamente non si parla.

«Lo ritengo aberrante. Se non è lì che si vuole mirare - ma penso che sia invece il punto di arrivo - vorrà dire che avrò solo espresso un mio pensiero. Le offese ricevute mi fanno pensare invece di aver toccato il culo alle vespe, come si dice da queste parti: di aver cioè toccato degli interessi che, in modo illiberale, non si vuole che vengano affrontati. Posso o non posso essere libero di esprimere il mio pensiero? Pare di no».

 

Lei è anche contro le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso?

ddl zan

«Io non sono "contro" niente, davvero. Difendo il mio diritto ad avere l' opinione che un bambino debba crescere con un padre e una madre. Voglio poterlo dire senza che che qualcuno mi denunci, senza dovermi pagare un avvocato e stare in ballo due anni in attesa del verdetto di un giudice. Io stesso sarei potuto essere un buon padre, mai una buona madre. Fisicamente e chimicamente non sono una donna. Lo Stato dovrebbe agevolare l' iter per le adozioni e voglio poter continuare a dire che preferisco venga scelta una coppia etero. Ho due coppie di amici omosessuali che hanno adottato bambini, sono straordinari padri, punto».

 

Le è mai capitato di celebrare qualche unione civile?

«Molte volte, ci mancherebbe. Da cattolico, semplicemente, non le equiparo al matrimonio tra un uomo e una donna».

alessandro santini 5

 

Cattolico praticante?

«Vado a messa la domenica e cerco di seguire al meglio la Chiesa. Ho un padre confessore che sa tutto di me».

 

Libero di non rispondere: qual è la sua situazione sentimentale attuale?

«Ho un compagno».

 

Da quanto fa politica? Toscana terra rossa.

«È iniziata quasi per caso, poi è diventata una passione: degli amici mi convinsero a candidarmi in un quartiere storicamente rosso di Viareggio. Avevo 24 anni, studiavo scienze politiche con il sogno di fare il carabiniere. Era il '96 e fui invece eletto. Da allora sono sempre stato votato. Sono stato vicesindaco a Camaiore, Comune qui vicino della Versilia, e presidente della Fondazione del carnevale di Viareggio, una vera e propria istituzione del posto, che muove 60 milioni di euro di indotto».

 

E quando ha fatto coming out?

«Nel 2016 il Giornale pubblicò il Mein Kampf di Hitler e fu criticato. Ma bisogna conoscere, perché certe cose non si ripetano più. Ho scritto online che nei campi di concentramento nazisti mi avrebbero messo il triangolo rosa sulla casacca, e i giornali locali mi hanno chiesto se fossi gay. Famiglia e amici ne erano già a conoscenza da tempo».

 

Perché dirlo a tutti? Le ha fatto guadagnare o perdere voti?

«Mi muovo sempre d' istinto. Una volta a Viareggio staccarono il gas nelle case popolari e senza pensarci mi ci incatenai davanti la mattina dopo. Se c' è una battaglia da fare non mi tiro indietro. Con il coming out forse qualcuno l' ho perso per strada, ma non era un vero amico nemmeno prima. È stato come passare al setaccio la farina».

alessandro santini 9

 

Prima era di Alleanza nazionale, poi di Forza Italia, poi della Lega. Ha attraversato tutto il centrodestra.

«Il primo passaggio è stato interno all' allora Pdl, il secondo perché non riuscivo a digerire che Fi appoggiasse la rielezione dell' attuale sindaco viareggino, estrazione di sinistra, mio avversario da anni».

 

Scelta opportunistica?

«Non direi, sono passato all' opposizione. Ho conosciuto Salvini nel 2015 perché gli ho fatto da cicerone al Carnevale e camminando accanto a lui ho sentito il bisogno di dirgli chi ero. "Matteo, io sono gay, qual è la tua visione dei gay nel centrodestra?", gli chiesi. Mi rispose che il problema non esiste, che aveva tanti amici come me e che non ci saremmo dovuti occupare di questo, ma dei problemi delle persone».

 

In Forza Italia sapevano?

matteo salvini

«Guardi che è un falso problema la comprensione della destra: è la sinistra che ha sempre gridato "al lupo" per assicurare una presunta protezione, per intimorire. Discriminano gli stupidi, e stanno a destra come a sinistra. La cattiveria di chi ha poca cultura non ha colore politico. Altero Matteoli sapeva e mi ha sempre sostenuto, è stato il mio padrino politico. Ricordo l' ultima volta in cui l' ho abbracciato: Matera, un convegno sulla famiglia».

 

Lei invitato a parlarne?

«Come ragazzo omosessuale, esatto».

 

E cosa disse?

«Quello che dico anche oggi: sono credente e ho dei valori, per me la famiglia è quella che anche dalla mia religione è riconosciuta, composta da un uomo e da una donna».

 

Amici di destra e gay ne ha?

«Forse più di destra che di sinistra, sa? C' è lo stereotipo indotto dalle giornate come il Gay pride, ma la realtà è molteplice. Riconosco alla comunità Lgbt di aver combattuto per battaglie importanti e meritevoli, credo però che ci abbiano marciato sopra».

 

Un gay di destra è diverso da un gay di sinistra?

«Ha forse un' attitudine diversa.

alessandro santini 1

Così come a destra non si fa sciopero, ma si combatte in altri modi per i diritti. Mi dicono "non sembri gay", "sei un gay atipico" in nome di chissà quale idea preconfezionata.

L' ostentazione non mi rappresenta».

 

Nella Lega ci sono altri gay oltre a lei?

«Ma certamente, come in tutti i partiti».

 

Anche ad alti livelli?

«Ovunque».

 

E perché non fanno coming out secondo lei?

«Non si dichiarano perché posso comprendere tutte le difficoltà che ci sono, in primis nelle famiglie. Ad alcune persone non manca l' amore per i propri figli, ci mancherebbe, ma hanno paura di quello che potrebbe accadergli. Io sono stato accettato senza problemi, mi hanno sostenuto e compreso, ma sono una mosca bianca. E comunque io stesso non so se questa intervista la farò leggere a mio papà di più di 80 anni e a mia mamma. Per pudore, non per altro. C' è chi poi si nasconde, chi non si accetta, chi vive una doppia vita. In Italia è così».

fedez

 

L' attenzione mediatica sul ddl Zan può modificare la percezione della questione negli italiani?

«Solo nella misura in cui si riescano ad ascoltare le opinioni di tutti. E che non vinca nel comunicare chi è più incattivito. Sa che in questi tempi mi hanno dato anche del kapò, del collaborazionista?L' offesa più grande. Quando non si sa come combattere l' avversario si crea il mostro. Ha visto cosa sta accadendo a Platinette, o a Dolce e Gabbana, solo perché esprimono il proprio pensiero?».

 

Caso Fedez. Le frasi che ha citato dal palco sono forti, contro i gay, e pronunciate da leghisti.

fedez per yamamay

«Fedez ha commesso la scorrettezza di non dire quando quelle frasi sono state dette: anni fa. La Lega è cambiata, e molto, in meglio. Forse alcuni di quei leghisti oggi si scuserebbero, come Fedez ha avuto la possibilità di fare per certe sue canzoni di gioventù. Il Carroccio alcuni temi li ha digeriti e affrontati nel tempo, quando prima semplicemente non ne parlava. Probabilmente perché era ritenuto un non problema. Il mio segretario federale non è contro i gay, questo mi basta, comunque. Un uomo che sa essere vicino alla gente, che parla il linguaggio quotidiano della strada e che è per aiutare i migranti, ma chiede che l' Europa faccia la sua parte nell' accoglienza».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO