
GIANLUCA SONCIN FACEVA IL RICCO CON I SOLDI DI PAPÀ - LA BELLA VITA DELL’IMPRENDITORE 52ENNE CHE HA UCCISO PAMELA GENINI ERA ALIMENTATA DALLA “PAGHETTA” DEL PADRE: BOLIDI VISTOSI, VIAGGI DI LUSSO, BEI VESTITI, DROGHE E ALCOL - PER LUI NESSUNA OPERAZIONE DA IMPRENDITORE DI SUCCESSO, MA SOLO INCIAMPI CON LA GIUSTIZIA, COME LA TRUFFA AL FISCO PER SVARIATI MILIONI DI EURO SULLA VENDITA DI AUTO - IN TANTI LO DESCRIVONO COME UNA PERSONA SCHIVA, DI POCHE PAROLE. IN CASA GLI INVESTIGATORI HANNO SEQUESTRATO LA SUA COLLEZIONE DI COLTELLI, COME QUELLO CON CUI HA UCCISO LA 29ENNE…
Estratto dell’articolo di P. Lio per il “Corriere della Sera”
Gianluca Soncin e Pamela Genini
Bolidi vistosi e costosi. Gite nelle mete più instagrammabili. Bei vestiti. S’atteggiava a ricco imprenditore di successo, Gianluca Soncin, l’assassino di Pamela. Tutta immagine. All’esterno, sfarzi e lustrini. Dentro casa, fiumi d’alcol, droghe, violenze, armi. Nessun lavoro, se non svariati inciampi con la giustizia.
Soncin voleva fare «l’americano», ma ad alimentare quel tenore di vita da businessman, ci pensava la «paghetta» di papà — lui sì imprenditore della zona —, come racconta chi ha conosciuto il 52enne.
«Stava sulle sue». «Era di poche parole». Il 52enne di Biella, trapiantato da tempo a Cervia, è un profilo che anche gli inquirenti, coordinati dall’aggiunta di Milano Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, conoscono ancora poco.
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Buttare in malo modo a bordo strada il suo suv da quasi centomila euro. Infilarsi nell’appartamento al secondo piano. E pugnalare Pamela per 24 volte, di fatto davanti a tutto il quartiere, mettendosi in mostra sul terrazzino, incurante di tutto, anche degli agenti che stavano buttando giù la porta. Anzi, ha richiuso con noncuranza quella porta ormai in piedi per miracolo. E prima dell’irruzione ha finito lei, e s’è pugnalato due volte al collo.
[…]
Aveva la passione delle armi, Soncin. Almeno a guardare quello che gli investigatori gli hanno scovato nell’appartamento affittato in Romagna. Dove ieri gli hanno sequestrato il resto della «collezione»: altri 13 tra coltelli e cutter.
A cui s’aggiungono un altro mazzo di chiavi — probabilmente una seconda copia, oltre a quella usata per entrare nell’appartamento milanese […] — e una pistola, cosa che accredita il racconto dell’ex compagno e oggi amico della vittima, Francesco D., che a verbale aveva riferito di quando Pamela gli aveva raccontato che Soncin, ad agosto, proprio in quella casa a Cervia, l’aveva minacciata puntandogli l’arma al ventre.
[…] Saranno eseguiti anche accertamenti patrimoniali. E si ricostruiranno i precedenti. Che sarebbero numerosi.
E che s’intreccerebbero con quel flusso di denaro che gli permetteva di vivere alla grande, a fronte di nessun lavoro stabile. Il più grave, l’arresto quindici anni fa, in un’inchiesta dei finanzieri di Ascoli su una frode da almeno 6 milioni di euro. Era stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere. Vetture di lusso fatte arrivare dalla Germania e vendute a prezzo di saldo, con lo «sconto» dell’Iva, e con milioni mai versati al fisco attraverso lo scudo di società «cartiere».
le foto dei lividi inviate da pamela genini alle amiche
Nel suo passato ci sarebbe anche un caso di maltrattamenti in famiglia. Episodio, questo, che gli inquirenti vogliono approfondire. E per questo ascolteranno l’ex moglie, con cui ha avuto un figlio oggi adulto. Con Soncin la donna avrebbe interrotto da tempo ogni contatto. «Non avendo alcun rapporto con lui, non abbiamo nulla da dichiarare — ha spiegato l’ex moglie —. Mi sento unicamente di dire che siamo addolorati […] ».
L EX FIDANZATO DI PAMELA GENINI PARLA A ORE 14
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