piercamillo davigo

ALTRI GUAI PER DAVIGO. L'EX SEGRETARIA, CHE SEI GIORNI FA SI ERA AVVALSA DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE, DI FRONTE AI PM DI ROMA CAMBIA IDEA: “SONO PRONTA A COLLABORARE” – MARCELLA CONTRAFATTO, SOSPETTATA DI ESSERE IL "CORVO" CHE HA DIFFUSO I VERBALI DI PIERO AMARA A GIORNALI E CONSIGLIERI CSM, È INDAGATA PER CALUNNIA DAGLI INQUIRENTI CAPITOLINI - L’ATTACCO FRONTALE DI SEBASTIANO ARDITA, CONSIGLIERE DEL CSM, AL SUO EX AMICO DAVIGO…

piercamillo davigo al tg2 2

Anna Maria Greco per ilgiornale.it

 

Altri guai in arrivo per Davigo. L'ex segretaria cambia idea: sono pronta a collaborare

Roma. Sei giorni fa Marcella Contrafatto si era avvalsa della facoltà di non rispondere, ma ora di fronte ai pm di Roma cambia linea e dice: «Sono pronta a collaborare».

 

L'ex segretaria di Piercamillo Davigo al Csm, sospettata di essere il «corvo» che ha diffuso i verbali di Piero Amara a giornali e consiglieri di Palazzo de' Marescialli, è indagata per calunnia dagli inquirenti capitolini ma la sua difesa ha fatto ricorso al tribunale del Riesame, sostenendo che «manca il presupposto per la configurabilità del reato».

 

piercamillo davigo al tg2 3

La Contrafatto, sospesa dalle funzioni al Csm, avrà dunque un confronto con i pm di tenore diverso dall'ultimo, in cui non ha detto una parola. Se ora collabora potrebbe aggiungere tasselli determinanti per capire il ruolo avuto da Davigo, che ricevette i verbali secretati dal sostituto di Milano Paolo Storari (indagato a Roma, che domani sarà interrogato), in conflitto con i vertici della procura per la gestione delle dichiarazioni dell'ex avvocato esterno di Eni sulla loggia massonica Ungheria.

 

La funzionaria dovrà raccontare com'è entrata in possesso del materiale riservato, se è stata sua e solo sua la decisione di inviare plichi anonimi a giornalisti e consiglieri, come Nino Di Matteo. E dovrà anche spiegare se ha a che fare qualcosa con questa storia la busta di 4mila euro, scoperta durante le perquisizioni, con una data scritta sopra di poco antecedente al primo invio dei dossier.

piercamillo davigo al tg2 1

 

«Aspettiamo la decisione del tribunale del riesame - spiega il suo difensore, l'avvocato Alessia Angelini -. La Procura non ha depositato atti nuovi mentre noi abbiamo presentato una memoria difensiva. Ci sono accertamenti in corso e la mia assistita è pronta a collaborare con le indagini». L'istanza chiede la restituzione del materiale sequestrato nelle perquisizioni disposte dai pm di Roma.

 

 

Una questione aperta è quella della competenza, perché Davigo ha confermato che i documenti secretati gli sono stati consegnati da Storari a Milano e non a Roma, dunque la procura di Brescia che si occupa dei magistrati milanesi potrebbe reclamare l'inchiesta. Ma mentre quest'ultima procede per rivelazione di segreto, per ora senza indagati, i pm romani contestano il reato più grave di calunnia (nei riguardi in particolare del consigliere del Csm Sebastiano Ardita, ex amico di Davigo con il quale ha poi rotto i ponti) e questo potrebbe mantenere il fascicolo nella Capitale.

PIERO AMARA

 

Intanto il Csm decide di costituirsi come parte offesa nei procedimenti pendenti davanti a varie procure sul caso, dopo la richiesta al comitato di presidenza del gruppo dei togati di Magistratura Indipendente. Si chiederanno informazioni alle autorità giudiziarie, attraverso l'Avvocatura dello Stato, per valutare il coinvolgimento di magistrati nella presunta loggia.

 

SEBASTIANO ARDITA

C'è una strana atmosfera a Palazzo de' Marescialli, investito dopo il caso Palamara da questa seconda bufera. Non si parla d'altro, ma ufficialmente si tace. Davigo avrebbe detto di aver informato Ermini degli attriti nella procura di Milano e che questi avrebbe avuto dal Colle indicazioni perché non si procedesse per via formale, con un esposto al Csm. Se sia vera questa ricostruzione è tutto da chiarire.

 

PAOLO STORARI

Davigo ha parlato in tv, con Formigli a Piazza Pulita: «Se temo di essere indagato? Assolutamente no». Poi aggiunge: La via formale più semplice era rivolgersi al procuratore generale ma la sede era vacante. Qualunque strada formale avrebbe comportato il disvelamento di tutta la vicenda». Qui interviene Sebastiano Ardita, consigliere del Csm. È un attacco frontale al suo ex amico: «Quello che dice è gravissimo».

 

PIERO AMARAsebastiano arditaLA PRIMA PAGINA DEL FATTO QUOTIDIANO - LA SEGRETARIA DI DAVIGO DIVENTA, NEL TITOLO, UN'ANONIMA FUNZIONARIA

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?