colosseo 3

SPRECOPOLY - I TESORI DI ROMA SONO DIVISI IN DUE: PER META’ SONO DI PROPRIETA’ DELLO STATO E META’ DEL COMUNE - DAI FORI IMPERIALI AL COLOSSEO, DUE SOPRINTENDENZE SI CONTENDONO DECISIONI E COMPETENZE, IMPIEGANO 1100 PERSONE E NON SI METTONO D’ACCORDO PER CREARE UN UNICO CONSORZIO

CENTURIONE COLOSSEOCENTURIONE COLOSSEO

Sergio Rizzo per il “Corriere della sera”

 

Da novantuno anni, a Roma, ci sono i Fori Imperiali di destra e i Fori Imperiali di sinistra. Ma niente a che vedere con la politica. Il fatto è che dal 1925, un anno dopo l'avvio del progetto fascista di radere al suolo il quartiere Alessandrino per far posto alla via dell'Impero, l' immenso patrimonio archeologico della Capitale ha due padroni.

 

Un pezzo ce l'ha lo Stato e un pezzo il Comune. La fetta più grossa dei Fori, quella a sinistra della via che attraversa l'area andando dal Colosseo a piazza Venezia, è di proprietà statale. Mentre la fettina che sta a destra è comunale. E il Colosseo? È dello Stato, ma il selciato romano intorno è del Comune. E la Domus Aurea, la strepitosa villa dei giochi di Nerone? Statale anch' essa. Però i resti delle terme fatte edificare dall'imperatore Traiano sopra la villa sono comunali.

 

via dei Fori Imperiali Colosseo via dei Fori Imperiali Colosseo

Come il mausoleo di Augusto. Invece le Terme di Caracalla sono dello Stato. Un' assurda sovrapposizione, estesa su tutta la città. Ragion per cui a Roma, da sempre, esistono due Soprintendenze: quella dello Stato, che fino a poco tempo fare era divisa in due fra archeologica e architettonica, e quella del Campidoglio. Due eserciti sterminati: la Soprintendenza capitolina ha più di 400 persone e quella nazionale viaggia sulle 700. Ma non sempre schierate sullo stesso fronte.

 

mausoleo di augusto  romamausoleo di augusto roma

Lasciamo immaginare che cosa possa significare in una situazione nella quale è già complicato che un' amministrazione si metta d' accordo con se stessa. I casi in cui si pestano i piedi le due Soprintendenze, che sulla carta avrebbero pure compiti diversi (alla nazionale la tutela, alla capitolina la valorizzazione e la gestione), sono all' ordine del giorno. Ne sa qualcosa, per esempio, chi è alle prese con la ristrutturazione del grande palazzo di Fendi a picco sull' arco di Giano al Velabro, che dovrebbe diventare un centro per le arti. Mentre la sola decisione di dove mettere la biglietteria di quella parte del Circo Massimo visitabile a pagamento ha fatto discutere per un anno e mezzo.

 

mausoleo  di augusto romamausoleo di augusto roma

Va da sé che la cosa più sensata sarebbe quella di fondere le due strutture, ovviamente in quella nazionale. Ma qui il buonsenso si scontra sempre con il nonsenso. E ha quasi sempre la peggio. Il fatto è che una Soprintendenza unica presupporrebbe un unico padrone. Il che, dicono, non è praticabile: per cedere il proprio patrimonio al demanio statale, il Comune dovrebbe ricevere dei soldi in cambio. Svariati miliardi. Qualcuno aveva anche ipotizzato, in passato, che lo Stato si accollasse i debiti del Campidoglio. Un'ipotesi, appunto. Quindi irrealizzabile.

 

terme di caracalla musica classica a romaterme di caracalla musica classica a roma

Finché un bel giorno il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il sindaco di Roma Ignazio Marino hanno un'idea. Creare un consorzio fra le due Soprintendenze, almeno per un pezzo del patrimonio, dai Fori alla Domus Aurea. Il progetto viene presentato il 21 aprile 2015: giorno simbolico, perché anniversario del Natale di Roma. Deve essere una mossa per sperimentare finalmente l' unità d' intenti, ma subito le cose non filano lisce. Prima le discussioni sulle quote del consorzio: quanto al Comune e quanto allo Stato?

 

Poi gli equilibri di potere: se il presidente spetta alla Soprintendenza nazionale, perché quella capitolina non può esprimere il direttore generale? Le trattative durano mesi, ma quando si arriva al dunque ecco le dimissioni di Marino. E il consorzio finisce su un binario morto. Il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca ha ben altre rogne, e si deve occupare dell' ordinaria amministrazione. Né la sindaca Virginia Raggi si adopera per sbloccare la situazione.

 

BERSANI MARINO FRANCESCHINIBERSANI MARINO FRANCESCHINI

Gli accordi fra Marino e Franceschini prevedono la data limite del 31 dicembre 2015 per l' approvazione dello statuto. Siamo oltre metà di ottobre 2016 e non c' è una riga. Segno evidente che il progetto si può considerare morto e sepolto. Qualcuno potrà giudicarlo perfino un bene. Il consorzio avrebbe forse finito per rappresentare addirittura una terza Soprintendenza. Follia bis. Non che quello che sta accadendo, in ogni caso, sia accettabile. In un Paese serio le cose non sarebbero andate così. Questo inconcepibile dualismo non ci sarebbe mai stato. E in caso contrario l' avrebbero curato da un pezzo.

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT