posta del cuore

LA LUNGA STORIA DELLA "POSTA DEL CUORE", LA RUBRICA CHE HA DELIZIATO I LETTORI DI RIVISTE, RACCONTANDO IL CAMBIAMENTO DELL’UNIVERSO FEMMINILE DAGLI ANNI '50 A OGGI: SE COLETTE ROSSELLI INVITAVA LE DONNE A RIFIUTARE LA “PROVA D’AMORE” RICHIESTA DAL MASCHIO, NEGLI ANNI ’70 BRUNELLA GASPERINI SPINGEVA LE SIGNORE AD AFFRANCARSI – E SE LA MITICA BARBARA ALBERTI INVITÒ UNA LETTRICE A UCCIDERE IL MARITO CHE LA MALTRATTAVA, NATALIA ASPESI È RIUSCITA A…

Veronica Cursi per “il Messaggero - MoltoDonna”

 

posta del cuore

Negli anni50 Donna Letizia, alias Colette Rosselli, signora del bon ton e futura moglie di Indro Montanelli, invitava le signorine, fidanzate o meno, a rifiutare la «prova d'amore» che il maschio italiano richiedeva come certificato di modernità.

 

«Non ceda, non ceda», era il grido di battaglia che riecheggiava nella sua Posta del cuore, rubrica che dal 1953 sulla rivista Grazia educava le italiane alle buone maniere. Era l'Italia del dopoguerra e quell'appuntamento fisso, che diede il via alle svariate poste sentimentali che da lì in poi avrebbero preso il sopravvento nei periodici femminili dell'epoca come Amica, Annabella, Harper' s Bazaar, accompagnarono - ieri come oggi - la crescita della donna nella società.

indro montanelli colette rosselli

 

Non (solo) questioni di cuore, ma trasformazioni di un Paese che, seppure in forme diverse, ancora oggi trovano spazio in giornali, siti e social.

 

SIGNORINE, QUESTE LE REGOLE

Ai consigli su come comportarsi a pranzo si alternavano suggerimenti sulla sessualità, all'epoca tabù. «La Vera Signora - scriveva Donna Letizia - non cammina ancheggiando volutamente. Se qualche vitellone mugge dietro a lei un complimento superlativo, non lascia trasparire un sorriso compiaciuto».

 

irene brin

Colette, laureata all'Università di Losanna dove frequentava i salotti più esclusivi, trovava poche concorrenti. Una era certamente Irene Brin, giornalista e scrittrice, la Contessa Clara di Tempo Illustrato e poi della Settimana Incom: il suo celebre Galateo era una lente rivelatrice di un'epoca dove le donne lottavano per dominare i tempi.

 

«A 40 anni una donna intelligente deve: dimagrire, riportare i suoi capelli al colore naturale, concentrarsi su rare ma sensazionali apparizioni». E così Giorgio Scerbanenco che, proprio grazie ai drammi raccontati nelle lettere cui rispondeva con lo pseudonimo di Luciano su Grazia, divenne il re del noir. Con loro negli anni 60 le rubriche di lettere si popolarono di ragazze, mogli e madri sull'orlo di crisi di nervi che sognavano maritini, tavole imbandite (correttamente), abiti da dive. Ma l'amore, la voglia, l'urgenza che alla fine dei Sessanta incombevano, avrebbero presto mandato al diavolo la cultura delle buone maniere.

 

donne e buone maniere 3

Con Brunella Gasperini, scrittrice e giornalista milanese, le cose infatti cambiano, anche perché la società italiana, le donne, stanno cambiando. E questa trasformazione, a cavallo degli anni 70, passa ancora una volta per la posta del cuore che lei scrive prima su Novella con lo pseudonimo di Candida e poi su Annabella. Ditelo a Brunella per la prima volta invita le lettrici all'autonomia. In 25 anni riceve centinaia di migliaia di lettere, attraverso le quali passa la storia delle donne del XX Secolo.

 

L'AUTONOMIA

lea melandri

Brunella, come dirà Camilla Cederna, «mentre le altre parlavano dell'angelo della casa che arrivava con la zuppiera fumante, spingeva le donne frustrate, tradite, innamorate di un uomo impossibile, verso la totale autonomia, spiegando che vivere sole non è una maledizione. Parlava del lavoro che dà libertà e fece la sua campagna a favore del divorzio e dell'aborto». Diceva: «Meglio pensarci e non averlo un figlio non desiderato o di troppo».

 

Ed è proprio dal mondo del femminismo che a metà degli anni 80 su Ragazza Ìn, con le sue copertine accattivanti e i poster in regalo, nasce la rubrica Inquietudini curata da Lea Melandri, attivista, protagonista dei movimenti femministi e antiautoritari.

donne e buone maniere 2

 

Era rivolta alle teenagers fan dei Duran Duran, John Travolta e Renato Zero alle quali dispensava consigli riflettendo sui problemi di cuore e di sesso. Nessuno ora si accontenta più del saper vivere di Donna Letizia, le domande sono incalzanti, il livello culturale è cresciuto, le donne hanno preso coscienza dei loro diritti.

 

brunella gasperini

Come dimenticare le mitiche domande di Cioè: «È vero che se si fa l'amore una sola volta si resta vergini? Il mio ragazzo dice che è così». Persino gli uomini trovano il coraggio di scrivere. Nel 1983 Barbara Alberti debutta con la rubrica Parliamo d'amore sul settimanale Amica e da allora lo fa per oltre 20 anni. Le sue risposte irriverenti sono passate alla storia. Una volta, a una donna maltrattata dal partner consigliò glaciale: «Uccidilo!». Oggi sarebbe impensabile.

 

barbara alberti 2

GLI ANNI 90

Nell'ottobre del 1992 sul Venerdì di Repubblica appare per la prima volta la rubrica Questioni di cuore di Natalia Aspesi. Gianni Filardi, studente di Roma, firma la prima lettera: «Che fine hanno fatto le ragazze?». C'è il professore che ha bisogno dell'allieva. La studentessa universitaria che si innamora del prete.

 

E ci sono molti lettori omosessuali che per anni le scrivono nell'anonimato. In un'intervista del 2016 la Aspesi confesserà: «All'inizio i gay mi scrivevano molto di più. Forse il fatto di non doversi più nascondere li ha pacificati». Eccolo qui, lo spaccato della nostra società, il mondo che cambia con la posta del cuore.

 

Come cambiano i suoi consiglieri, sempre più uomini (affermati). Nel 2004 il New York Times inaugura la rubrica Modern Love seguita, appunto, da un giornalista maschio. L'appuntamento, che in 17 anni racconta più di 700 storie, ha talmente successo da diventare una serie tv.

donne e buone maniere 1

 

Chat, Second Life, sms: l'amore si trasforma. «Le persone si lasciano su Instagram senza essersi mai viste», racconta Massimo Gramellini, che prima su La Stampa e ora sul settimanale 7 del Corriere della Sera, cura una rubrica di posta del cuore. Compito che nel 2019 assumerà anche l'irriverente Aldo Busi. Certo non si tratterà di una rubrica convenzionale. Le sue intenzioni sono, ancora una volta, bellicose: mollalo, lascialo, tradiscilo, vattene.

 

Accanto a firme prestigiose si posizionano negli ultimi anni i cosiddetti influencer che, sui social, rispondono alle domande degli innamorati. Ma il modo di conoscersi è cambiato: nascono le app di incontri. L'amore è fluido, la coppia aperta. E ancora una volta la trasformazione, anche quella sessuale, passa attraverso la posta del cuore.

giorgio scerbanenco

 

Si condividono le angosce senza vergogna: stories, dirette streaming in lacrime. Le poste del cuore social raccontano molto di cosa pensa la generazione Z. A Tinder, l'app di incontri più usata in Italia, si dedica Match and the city.

 

massimo gramellini 3

La pagina è gestita da Marvi Santamaria che tiene anche un podcast in cui commenta donne che raccontano storie di sesso. Cronache di una bionda (59mila follower), una bionda psicoterapeuta che «cura le relazioni nell'era della disconnessione». E Daniela Collu (@stazzitta, 293mila follower) che con la sua Terapia di gruppo risponde senza troppi giri di parole: «Mio marito ha un'altra. A me non interessa. Grave?». «Qualcuno diceva che due sono una coppia, tre sono i Bee Gees»

giorgio scerbanenco 2massimo gramellinibarbara alberti 1lea melandri 3brunella gasperini 3lea melandri 4natalia aspesi 2brunella gasperini 4colette rosselliirene brin

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."