bambini social giovani

E' SULL'ATTENZIONE DEI PISCHELLI CHE SI GIOCA LA NUOVA SOCIAL-GUERRA - META E BYTEDANCE SONO IMPEGNATI IN UNO SCONTRO PER AUMENTARE LA PRESA SUGLI ADOLESCENTI, UN SEGMENTO CHIAVE DELL'ECONOMIA SOCIAL - ZUCKERBERG HA LANCIATO UNA CAMPAGNA MEDIATICA PER DISTRUGGERE TIKTOK: LA SUA PREOCCUPAZIONE NON È LA SALUTE DEI PIÙ PICCOLI MA QUELLA CHE INSTAGRAM E FACEBOOK DIVENTINO SOCIAL PER "BOOMERS" - I RAGAZZI PASSANO 90 MINUTI AL GIORNO SUL SOCIAL CINESE CONTRO I 30 CONCESSI A INSTAGRAM...

facebook tiktok

Raffaele D'Ettorre per “il Messaggero”

 

Continua lo sforzo di Big Tech per catturare l'attenzione delle nuove generazioni. A finire sotto i riflettori stavolta sono Meta e ByteDance, i due giganti dell'hi-tech che controllano rispettivamente Instagram e TikTok, da tempo impegnati in un testa a testa per aumentare la presa su un segmento chiave dell'economia social, quello degli adolescenti. Come in tutti gli scontri serrati, il rischio che prima o poi arrivi un colpo basso è sempre dietro l'angolo.

 

facebook tiktok

È successo lo scorso mercoledì, quando un'inchiesta del Washington Post ha portato alla luce alcune email con cui Meta ha commissionato alla società di consulenza americana Targeted Victory una vera e propria campagna mediatica finalizzata a dipingere TikTok come una minaccia per i giovani.

 

LE CONTROMISURE

facebook tiktok

L'operazione include la pubblicazione di editoriali su alcune testate regionali e la promozione di storie sui danni causati dal social cinese, nel tentativo di spostare il pressing del Congresso americano sul rivale ByteDance. Ad ammetterlo è lo stesso Zac Moffatt, fondatore di Targeted Victory, quando dichiara al Post che «nonostante Meta sia il punching ball preferito dai politici, la vera minaccia oggi è TikTok». Che il social di ByteDance intimorisca Meta è ormai chiaro.

 

adolescenti e social

Non l'aveva nascosto Zuckerberg lo scorso febbraio quando ha annunciato il primo calo di utenti nella storia di Facebook, e i numeri oggi riconfermano quei timori: i ragazzi sono sempre più attratti da TikTok, dove passano in media 90 minuti al giorno contro i 30 di Instagram, mentre il 40% di loro dichiara di essere «direttamente influenzato» da marchi e prodotti sponsorizzati attraverso il social cinese (fonte: marketingcharts.com).

bambini social media 2

 

L'azienda di Zuckerberg si è già rimboccata le maniche per chiudere il gap, prima introducendo la funzione Reels su Instagram (che riprende in tutto e per tutto il format vincente del rivale) e poi stringendo i controlli genitoriali sulle sue piattaforme, un terreno su cui oggi TikTok rischia di scivolare. Il 28 marzo la NAAG, l'associazione nazionale degli avvocati statunitensi, ha inviato una lettera ai vertici di ByteDance chiedendo una maggiore collaborazione nell'integrazione del controllo parentale, giudicando l'attuale implementazione «inefficace».

bambini social media 1

 

Intanto il Parlamento britannico ha presentato a inizio marzo l'Online Safety Bill, la prima legge al mondo sulla sicurezza online, che prevede tra l'altro l'obbligo di verifica anagrafica per l'accesso ai contenuti online considerati «dannosi». Una verifica che fino ad oggi si è dimostrata però inefficace.

 

I LIMITI

bambini social media 4

La barriera d'accesso sui social rimane quella dei 13 anni ma un sondaggio pubblicato da Ofcom, il Garante per le Comunicazioni nel Regno Unito, mostra con chiarezza tutti i limiti di questo sistema: circa il 16% dei bambini tra i tre e i quattro anni ha accesso ai contenuti di TikTok, un numero che supera il 30% se consideriamo la fascia successiva, quella che va dai cinque ai sette anni.

 

bambini social media 3

Dallo stesso sondaggio emerge come i bambini non siano in grado di seguire film o altri contenuti di lunga durata senza interrompere almeno una volta la visione per guardare lo smartphone. E mentre i giganti social sono presi dalla lotta senza quartiere per l'audience, il timore di esponenti politici e associazioni di categoria è che a finire nel fuoco incrociato di questo scontro siano proprio le fasce protette, un target redditizio ma per sua natura estremamente delicato.

 

telefono scuola

I DISTURBI

Da quando lo scorso settembre l'ex dipendente di Facebook Frances Haugen ha portato all'attenzione del Congresso gli effetti negativi di Instagram sui minorenni, sono aumentate a dismisura le ricerche volte a collegare l'uso dei social con l'aumento dei tassi di depressione, ansia e suicidio tra gli adolescenti. E nonostante la comunità scientifica non abbia ancora raggiunto un verdetto unanime, un recente studio condotto dalla rivista Nature Communications su un campione di 84 mila utenti ha sottolineato come esistano alcune fasi della crescita (dagli 11 ai 13 anni per le ragazze, dai 14 ai 15 anni per i ragazzi) in cui gli adolescenti sono più sensibili alla tecnologia.

telefono in classe

 

Aumenta intanto la pressione di Meta sui legislatori di Washington, con 20 milioni di dollari spesi nel 2021 in attività lobbistiche, come riporta la testata americana The Hill. Una cifra record che lascia qualche perplessità su quali siano oggi le vere priorità di un'industria che, partendo dai garage della Silicon Valley, è riuscita pian piano a entrare anche nelle camerette degli adolescenti.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....