
MOSCA E I SUOI MOSCONI – “WALTER BIOT HA CEDUTO DOCUMENTI SEGRETI E RISERVATI NELL'INTERESSE DELLA RUSSIA”. È QUANTO SI LEGGE NELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO CHE HA CONDANNATO A 20 ANNI DI CARCERE L’UFFICIALE DELLA MARINA ITALIANA, BECCATO NEL 2021 A VENDERE SEGRETI MILITARI A “UN FUNZIONARIO RUSSO” – I GIUDICI HANNO ACCERTATO CHE BIOT PASSÒ LE INFORMAZIONI A “UN AGENTE DIPLOMATICO DELL'AMBASCIATA RUSSA ACCREDITATO PRESSO IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI…”
(ANSA) - ROMA, 10 SET - "Non è stato acquisito alcun documento attestante che il funzionario russo era in possesso della patente di 'spia', è stato comunque accertato che era un agente diplomatico dell'Ambasciata russa accreditato presso il Ministero degli Affari Esteri), o che fosse magari iscritto in un qualche albo di 007 custodito presso l'Ambasciata russa in Italia ma l'oggetto dello scambio prezzolato e tutto il contesto delle condotte poste in essere dai protagonisti della vicenda non consentono di ipotizzare che la cessione di documenti segreti e riservati sia avvenuta in favore di persona diversa da un soggetto agente per conto e nell'interesse della Russia".
E' quanti scrivono i giudici della Prima Corte d'Assise di Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui il 3 giugno hanno confermato la condanna a 20 anni per Walter Biot, il capitano di fregata arrestato dai carabinieri del Ros nel marzo 2021 con l'accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. Per questa vicenda Biot è stato condannato in via definitiva a 29 anni e 2 mesi nel procedimento militare.
Nell'atto di 31 pagine i magistrati affermano che "l'incontro con scambio" di denaro "del 30 marzo 2021 è stato preceduto da scambi (magari non di denaro, ma di proposte, promesse, progetti, lusinghe, manifestazioni delle condizioni e degli interessi di ciascuno), incontri e contatti (quantomeno per concordare i dettagli e le modalità dell'incontro del 30 marzo): Biot non ha di certo fatto salire a bordo della sua auto un 'perfetto sconosciuto'".