
VAFFAN-GOOGLE! – LA PIATTAFORMA MOLTIPLY (EX “MUTUIONLINE”) HA CHIESTO OLTRE 3 MILIARDI DI EURO DI RISARCIMENTO A GOOGLE – IL GRUPPO ITALIANO ACCUSA IL MOTORE DI RICERCA DI CONCORRENZA SLEALE: AVREBBE ABUSATO DELLA SUA POSIZIONE DOMINANTE NELLA RICERCA SU INTERNET PER AVVANTAGGIARE IL COMPARATORE “GOOGLE SHOPPING” RISPETTO AD ALTRI SITI…
Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per www.corriere.it
Moltiply chiede oltre 3 miliardi di risarcimento a Google per i danni arrecati al suo comparatore di prodotti online Trovaprezzi dalla concorrenza sleale del motore di ricerca. Il gruppo italiano, già noto con il nome di mutuionline, ha citato Google e la sua casa-madre Alphabet dinanzi al tribunale di Milano.
La domanda di risarcimento avanzata da 7Pixel, controllata di Moltiply, trae origine dalla multa Antitrust da 2,4 miliardi inflitta 8 anni fa dalla Commissione Ue a Google. In quella sede Bruxelles ha stabilito che dal 2008 al 2017 la big tech Usa ha abusato della sua posizione dominante nella ricerca su internet per avvantaggiare il comparatore Google Shopping rispetto ai siti altrui.
[…] l’ordine con cui offre i risultati è determinante per le scelte dei consumatori. Il primo link che compare in alto alla pagina attira circa un terzo dei clic, il quinto solo il 6% e meno dell’1% degli utenti arriva oltre la dodicesima posizione.
Secondo la Commissione Ue, quindi, il privilegio accordato da Google nei risultati al suo comparatore ha consentito a Google Shopping di scalare rapidamente il mercato Ue e, simmetricamente, ha impedito a rivali locali come Trovaprezzi di crescere. […] Bruxelles ha stimato che dall’inizio dell’abuso nel 2008 al 2017 il traffico web su Google Shopping è cresciuto di 45 volte nel Regno Unito, di 35 in Germania e di 14 in Italia.
Google ha contestato la decisione dell’Antitrust europeo che però è stata confermata prima dal tribunale Ue nel 2021 e poi nel 2024 dalla Corte di Giustizia Ue in via definitiva. Ed è su questa base che Moltiply ha deciso di chiedere a Google il risarcimento di tre miliardi. […]