benjamin netanyahu khamenei donald trump iran israele

“L’EUROPA SARÀ LA VITTIMA COLLATERALE DELLA DISGREGAZIONE DEL MEDIORIENTE” – IL POLITOLOGO GILLES KEPEL: “IL POTERE DECISIONALE È ALTROVE, L’UE È FUORI GIOCO" - “È IN GIOCO L'ARCHITETTURA MONDIALE DELLA SICUREZZA. TRUMP HA DETTO CHIARAMENTE CHE LA NATO NON LO INTERESSA PIÙ. SI È CREATA UNA PERICOLOSA INSTABILITÀ E PUTIN SI INSERISCE IN QUESTA BRECCIA. BASTA GUARDARE LE IMMAGINI DI TEL AVIV IN FIAMME, GLI ISRAELIANI NEI RIFUGI. POTREMMO ESSERCI ANCHE NOI IN QUELLA SITUAZIONE…”

Gilles Kepel

Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

 

«Le petromonarchie del Golfo hanno sofferto l'ingerenza iraniana, ma temono anche una vittoria totale di Israele. Non vogliono né una vittoria piena di Teheran, né un trionfo israeliano».

 

Gilles Kepel, tra i più importanti studiosi occidentali del mondo arabo, analizza un conflitto che da regionale potrebbe diventare globale […].

 

iron dome intercetta missili iraniani sopra tel aviv 2

«Quando vediamo i grattacieli di Tel Aviv sotto i bombardamenti, capiamo che potrebbe essere in gioco anche il nostro destino» osserva Kepel […]

 

Qual è, secondo lei, la logica della nuova offensiva israeliana?

«Israele si prepara da anni a questa operazione, ispirandosi all'attacco contro Hezbollah in Libano. All'epoca, le forze israeliane avevano condotto una campagna di eliminazione mirata: leader colpiti nel sonno, distruzione delle capacità di risposta. Era un tentativo di smantellare il sistema di deterrenza iraniano, di cui Hezbollah era un pezzo fondamentale.

 

benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale

Dopo aver colpito Hezbollah, distrutto militarmente Hamas e cacciato Bashar el-Assad, il passo successivo è l'Iran. Anche perché Teheran ha fallito nelle trattative nucleari con gli Stati Uniti, in particolare nei colloqui tra il ministro iraniano Aragchi e l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff».

 

Quali fattori hanno accelerato l'operazione militare?

«Due elementi sono stati determinanti. Primo, l'atteggiamento dell'Iran verso Trump, che ha spinto il presidente americano a chiudere ogni prospettiva negoziale. A quel punto si è aperta una finestra di opportunità che Netanyahu ha colto senza aspettare il via libera […].

 

MISSILE IRANIANO COLPISCE TEL AVIV

Secondo elemento determinante: l'urgenza per il premier israeliano di trovare un'uscita dall'impasse di Gaza. La guerra nella Striscia ha permesso di eliminare militarmente Hamas, ma i bombardamenti, che hanno provocato oltre 50 mila morti, stanno alienando il sostegno internazionale a Israele».

 

Cosa potrebbe succedere a Teheran?

«Nelle prime ore, molti hanno creduto che il regime degli ayatollah fosse sul punto di crollare. […] Ma poi c'è stato un rovesciamento con le immagini di città israeliane sotto i bombardamenti. Il regime iraniano, seppur indebolito sul piano economico, mostra una resilienza inattesa. È più difficile da abbattere rispetto a Hezbollah e conserva una forte capacità di nuocere […] attraverso i suoi proxy terroristi nella regione».

 

DONALD TRUMP CON MOHAMMED BIN SALMAN

Come si posizionano i paesi vicini dell'Iran, in particolare quelli sunniti?

«I paesi sunniti si muovono con estrema cautela. Da un lato, ci sono dichiarazioni ostili a Israele, ma non seguite da azioni. La Giordania, ad esempio, aiuta a intercettare i missili iraniani che attraversano il suo spazio aereo.

 

L'Iraq fa molto rumore, ma resta fermo. Arabia Saudita ed Emirati hanno una posizione ambivalente: temono l'Iran e desiderano la fine del suo regime, ma nel contempo beneficiano del suo isolamento.

 

MEDIORIENTE DI FUOCO - VIGNETTA BY GIANNELLI

Finché l'Iran è sotto sanzioni, il suo petrolio non invade il mercato. Anche sul piano dell'influenza politica le petromonarchie del Golfo hanno sofferto l'ingerenza iraniana, ma temono anche una vittoria totale di Israele che potrebbe marginalizzarle. Il loro silenzio riflette un'equazione irrisolvibile: indebolire l'Iran senza rafforzare Israele».

 

L'Europa può avere un ruolo?

«È completamente fuori gioco. Il vertice alle Nazioni Unite, che doveva essere organizzato da Emmanuel Macron e Mohammed Bin Salman per riconoscere lo Stato palestinese, è stato rinviato a data da destinarsi. È un segnale chiaro che il potere decisionale si trova altrove.

 

L'Europa non è solo esclusa dai negoziati diplomatici, ma rischia di diventare vittima collaterale della disgregazione del Medio Oriente. La Turchia, ad esempio, teme un afflusso massiccio di rifugiati in caso di collasso iraniano, e ciò avrebbe inevitabilmente ripercussioni sull'Europa».

 

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

A livello di sicurezza, c'è un rischio diretto per l'Europa?

«Non credo che un missile iraniano colpirà Roma, ma ciò che è in gioco è l'architettura mondiale della sicurezza. […] Trump ha detto chiaramente che la Nato non lo interessa più. Si è creata una pericolosa instabilità. Putin si inserisce in questa breccia presentandosi come il nuovo mediatore.

 

Basta guardare le immagini di Tel Aviv in fiamme, gli israeliani nei rifugi. Potremmo esserci anche noi, europei, in quella situazione. […]».

ali khamenei israeliani nei rifugi durante gli attacchi iraniani 6Il comandante dei pasdaran Hossein Salami e il capo di Stato Maggiore Mohammad Bagheriisraeliani nei rifugi durante gli attacchi iraniani 1Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran – al sito nucleare di Natanzesplosione vista da un jet di israele operazione rising lion missili iraniani su tel aviv feriti dopo l attacco missilistico iraniano a tel aviv danni provocati dai missili iraniani in israele 4 foto lapresse feriti dopo l attacco missilistico iraniano a tel aviv i danni dell attacco missilistico iraniano a tel aviv israeliani nei rifugi durante gli attacchi iraniani 4danni all centro di arricchimento dell uranio di natanz, in iran , dopo l attacco israeliano mossad israele danni all centro di arricchimento dell uranio di natanz, in iran , dopo l attacco israelianoraffineria di petrolio colpita da israele in iran OPERAZIONE RISING LION - IL TRASPORTO DEI DRONI DA PARTE DEL MOSSADMISSILE IRANIANO COLPISCE TEL AVIVMANIFESTAZIONI A TEHERAN CONTRO ISRAELE DOPO L'ATTACCO ALL'IRAN

 

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)