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“ANDRÒ AL SEGGIO PER RISPETTO MA L’ASTENSIONE È UN DIRITTO” – GIORGIA MELONI RINTIGNA SULLA PARACULATA DELL’ASTENSIONE ATTIVA: “ANDRÒ PERCHÉ SONO UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MA NON CONDIVIDO I CONTENUTI DEL REFERENDUM. TUTTI I PARTITI HANNO FATTO CAMPAGNE PER L’ANTENSIONE, I DIRITTI VALGONO PER TUTTI” – PER L’ANGOLO DELLA BARZELLETTA: “NESSUNO SCREZIO, SNFIERA DEL LAVORO DI SALVINI E TAJANI” – E DOPO I BACETTI CON MACRON, PER AIZZARE IL PUBBLICO DEL FESTIVAL DEL QUOTIDIANO “LA VERITÀ”, TORNA IN MODALITÀ SOVRANISTA DURA E PURA: “L’ITALIA NON È RUOTA DI SCORTA DI FRANCIA E GERMANIA”

 

 

MELONI, AI SEGGI PER RISPETTO MA L'ASTENSIONE È UN DIRITTO

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(ANSA) - "Perché ho scelto di dire che andrò al seggio ma non ritirerò la scheda? Banalmente ho detto che andrò al seggio perché sono un presidente del Consiglio e penso sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e dell'istituto referendario.

 

Poi non condivido i contenuti dei referendum e, come sempre nella storia della nazione, quando non si condividono c'è anche l'opzione dell'astensione. Perché come ci insegna un partito serio in Italia non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, dei lavoratori e non". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma.

 

MELONI, TUTTI I PARTITI HANNO FATTO CAMPAGNE PER L'ASTENSIONE

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(ANSA) - "Io penso che bisogna essere seri: nella storia della repubblica italiana tutti i partiti hanno fatto campagne per l'astensione quando non condividevano i referendum, i diritti valgono per tutti".

 

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite della seconda edizione de 'Il giorno de La Verità' a Palazzo Brancaccio a Roma. "Non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti dei lavoratori e dei non lavoratori solo di sinistra o dei lavoratori e non lavoratori che non sono di sinistra?".

 

MELONI, CONTRARISSIMA A DIMEZZARE TEMPI PER LA CITTADINANZA

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(ANSA) - "Sono contrarissima a dimezzare i tempi della cittadinanza. La legge sulla cittadinanza in Italia è ottima, tra l'altro molto aperta. Noi siamo da svariato tempo tra le nazioni europee che ogni anno concedono il maggior numero di cittadinanze. Cosa diversa è accelerare l'iter burocratico una volta che si ha il diritto per accedere alla cittadinanza: è una cosa che ci interessa e ci lavoriamo.

 

Ma non contribuirò con il referendum a portare a cinque anni i termini per concedere la cittadinanza alle persone straniere in Italia". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma.

 

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MELONI, NESSUNO SCREZIO, FIERA DEL LAVORO DI SALVINI E TAJANI

(ANSA) - "Non c'è stato alcuno screzio, nessuno bacchettava nessuno non sono una maestra, sono fiera dei miei ministri, fiera del lavoro di Salvini in un ministero complesso e di quello di Tajani in un momento internazionale complesso". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma, smentendo alcune ricostruzioni sulla riunione di governo di ieri.

 

MELONI, ITALIA NON È RUOTA DI SCORTA DI FRANCIA E GERMANIA

(ANSA) - "Dopo la caduta dell'ultimo governo di centrodestra si è tentato di far passare il messaggio che l'unico ruolo possibile per l'Italia fosse di junior partner di Francia e Germania. Io sono un tantino più ambiziosa.

 

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L'Italia deve ricordarsi che è una grande nazione, una potenza economica, fondatrice di Ue e Nato, la cui centralità e peso sono riconosciuti all'estero se noi siamo consapevoli del nostro peso. È importante andare d'accordo, avere buone relazioni con Francia e Germania.

 

Ma l'Italia deve rivendicare una cooperazione fra pari e la sua autonomia come fanno tutti gli altri. Il ruolo dell'Italia non è di ruota di scorta di Francia e Germania". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma.

 

MELONI, ALTRI INCONTRI CON MACRON? LO VEDO PIÙ DI MIA FIGLIA...

(ANSA) - "Ci sono solo questo mese altri tre vertici, vedrò più Macron di mia figlia". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite della seconda edizione de 'Il giorno de La Verità' a Palazzo Brancaccio a Roma risponde scherzando alla domanda se ci saranno altri incontri con il presidente francese Emmanuel Macron.

 

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"Passerò praticamente 10 giorni con tutti gli altri leader, ci saranno molti altri incontri particolarmente nel mese di giugno, anche con Trump ce ne saranno di nuovo, al G7 e al vertice Nato ci vedremo, ci frequentiamo molto".

 

MELONI, DALLA RUSSIA SEGNALI NON INCORAGGIANTI

(ANSA) - "I segnali non sono incoraggianti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", parlando della guerra in Ucraina. "Di fronte a un presidente americano, Trump, che oggi dice che non è sul tavolo l'opzione dell'Ucraina nella Nato e che la Russia va reinserita nella comunità internazionale ci si aspetterebbero da Mosca chiari e repentini passi avanti nella direzione della pace.

 

Ma - ha aggiunto - accade esattamente il contrario: la Russia continua a rispondere a queste aperture con bombardamenti sulle strutture civili e proposte ai tavoli negoziali buone per la propaganda interna, tipo denazifichiamo l'Ucraina".

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MELONI, SE DISEGNO RUSSO È ESPANSIONE NIENTE SI PUÒ ESCLUDERE

(ANSA) - "Non ho elementi per dirlo, è una preoccupazione manifestata legittimamente da" diversi paesi "al confine che probabilmente hanno le loro evidenze" ma "se il disegno è di espansione non c'è niente che si possa escludere". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite della seconda edizione de 'Il giorno de La Verità' a Palazzo Brancaccio a Roma.

 

MELONI, ISRAELE SI FERMI SUBITO E TUTELI I CIVILI

(ANSA) - "Ha assunto contorni inaccettabili la risposta di Israele che deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma.

 

MELONI, FIERA DEL DECRETO SICUREZZA, SERVONO ALTRE NORME

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(ANSA) - "Ci accusano di autoritarismo per il decreto sicurezza" ma "l'autoritarismo è una contrazione delle libertà: quali sono le libertà che staremmo comprimendo? Scippare la gente? Occupare le case? Truffare gli anziani? Se la sinistra le considera libertà sono contenta e fiera di stare dall'altra parte".

 

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite della seconda edizione de 'Il giorno de La Verità' a Palazzo Brancaccio a Roma. "La prima libertà dei cittadini è avere sicurezza garantita dallo Stato: per me possono fare tutti i cinema che vogliono, sono fiera di queste norme e penso ne servano delle altre".

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